Maurizio Lorenzini
appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner
Europei di cross, oro a Nadia Battocletti e a staffetta mista
11 dicembre 2022 - Bene, molto bene l’Italia a questi campionati europei corsi nello splendido scenario del parco La Mandria. Se in qualche modo pareva meno complicato il compito di Nadia Battocletti, autrice di una fantastica gara nella categoria U23 (6 chilometri), l’impresa nella staffetta mista pareva meno facile, ed invece ne è venuto il regalo di una medaglia d’oro all’Italia al termine di una prova davvero spettacolare.
Nadia Battocletti ha condotto la sua gara sempre davanti, è parsa in pieno controllo sin dal primo metro, poi a circa 1000 metri dall’arrivo è andata via con una progressione che non ha lasciato scampo all’inglese Megan Keith. Italia argento nella classifica a squadre grazie ai contributi di Aurora Bado (14esima), Giovanna Selva (16esima), Anna Arnaudo (19esima), Sara Nestola (20esima) e Ludovica Cavalli (30esima).
Molto più avvincente e incerta fino all’ultimo la staffetta mista (4 x 1,5 km); Pietro Arese chiude la prima frazione in netto vantaggio, dando il cambio a Federica Del Buono, che viene prima raggiunta e poi superata, ma resta in scia alla coppia di testa. Yassine Bouih parte a razzo e dopo metà giro ha già raggiunto e staccato i suoi avversari. Ultimo cambio con Gaia Sabbatini, ha un vantaggio di pochi secondi che perderà nella zona delle salite, ma non perde certo la testa; con una progressione irresistibile raggiunge e affianca la spagnola, per poi superarla grazie ad una fantastica volata.
Gara Senior maschile: grande l’attesa per Yeman Crippa ma anche per Jakob Ingebritsen. Spavalda la tattica di Yeman, in testa almeno sino a metà percorso (10 chilometri, scarsi). E poi … poi è cominciata la gara del norvegese, che prima è risalito nelle prime posizioni, dopo un avvio quasi nella pancia del gruppo, e a seguire ha letteralmente cambiato passo nel finale di gara. Chapeau, è parso di un altro pianeta. Yeman Crippa al quarto posto, a soli due secondi dal bronzo. Gli altri italiani: Yohanes Chiappinelli (8°), Osama Zoghlami (13esimo), Neka Crippa (22esimo), Pasquale Selvarolo (46esimo). Complessivamente ottima la prestazione di squadra, argento ad un solo punto dalla Francia.
Alla fine sono quattro le medaglie azzurre, due oro e due argento, seconda nel medagliere dopo la Gran Bretagna e prima della Spagna.
Ecco le altre gare in programma col piazzamento del migliore italiano:
Under 20 uomini: Konjoneh Maggi, 37esimo
Under 20 donne: Lucia Arnoldo, 32esima
Under 23 uomini: Marco Fontana Granotto, 14esimo
Senior donne: Nicole Svetlana Reina, 21esima
Valencia (ESP) – Giovanna Epis: maratona con personal best, bene Catherine Bertone
4 dicembre 2022. Davvero notevole la prestazione odierna di Giovanna Epis, che con 2h23'54 realizza il suo primato personale (precedente 2h25'20) e si posiziona al terzo posto nella classifica italiana all time, dopo Valeria Straneo (2h23'44) e Maura Viceconte (2h23'47). Un passaggio alla mezza in 1h11'54 faceva addirittura presagire il nuovo record italiano, mancato di soli 10 secondi.
Gara stellare come ormai sono abituati da queste parti, con il debuttante Kevin Kiptum che vince in 2h01'53, dopo aver realizzato proprio qui a Valencia il suo personale nella mezza, 58'42. Secondo posto, e nuovo record personale di 2h03'00 per Gabriel Geay (Tanzania) e terzo per un altro esordiente, Alexander Mutiso (Kenya-2h03'29).
La gara femminile vedeva l'esordio sulla distanza della fenomenale Letensebet Gidey (Etiopia), primatista mondiale sui 5.000, 10.000 metri e mezza maratona; grande il suo tempo finale di 2h16'49 che tuttavia non le basta per vincere; si piazza infatti seconda dietro la connazionale Amane Beriso, che realizza il terzo miglior crono di sempre, 2h14'58. Terzo posto per la keniana Sheila Chepkirui (2h17'29). Sono state ben 7 le atlete che hanno chiuso con un tempo inferiore a 2h19'.
Tra gli italiani Daniele D'Onofrio chiude in 2h12'47, a un minuto dal suo personale di 2h11'43 (Siviglia 2022). Ma un'altra impresa di notevole prestigio viene a sorpresa dalla valdostana Catherine Bertone; corre la sua maratona in 2h34'14, tempo che le vale la nuova miglior prestazione master di categoria W50. Con un passaggio alla mezza in 1h15'19 si poteva addirittura pensare al nuovo primato mondiale (2h31'05), ma qualche problema di pancia l'ha costretta ad un paio di pit stop. Buona prestazione anche per Barbara Bressi, alla sua seconda maratona si migliora con 2h39'27.
Dal sito Fidal riprendiamo tempi e primati in maratona delle donne italiane
2h23:44 Valeria Straneo, Rotterdam 15 aprile 2012
2h23:47 Maura Viceconte, Vienna 21 maggio 2000
2h23:54 Giovanna Epis, Valencia 4 dicembre 2022
2h24:00 Sara Dossena, Nagoya 10 marzo 2019
2h25:17 Franca Fiacconi, New York 1 novembre 1998
2h25:28 Bruna Genovese, Boston 17 aprile 2006
2h25:32 Anna Incerti, Berlino 25 settembre 2011
2h25:36 Sofiia Yaremchuk, Francoforte 30 ottobre 2022
2h25:57 Maria Guida, Carpi 10 ottobre 1999
2h26:10 Rosaria Console, Berlino 25 settembre 2011
Le maratone di Giovanna Epis
2h39:28 (5) Firenze, 29 novembre 2015
2h38:20 (4) Roma, 10 aprile 2016
2h35:37 (11) Francoforte, 30 ottobre 2016
2h34:13 (6) Milano, 2 aprile 2017
2h32:31 (9) Amsterdam, 15 ottobre 2017
2h29:41 (6) Siviglia, 25 febbraio 2018
2h29:11 (6) Rotterdam, 7 aprile 2019
rit. Doha, 28 settembre 2019
2h28:03 (1) Reggio Emilia, 13 dicembre 2020
2h35:09 (32) Sapporo, 7 agosto 2021
2h25:20 (10) Valencia, 5 dicembre 2021
2h29:06 (5) Monaco di Baviera, 15 agosto 2022
2h23:54 (15) Valencia, 4 dicembre 2022
La nicotina è doping?
Chi lo sostiene, o quanto pone il dubbio, è un medico dello sport francese, esperto in cose di doping.
Si tratta di Jean-Pierre de Mondenard, già medico ai tempi del Tour de France, autore di numerose pubblicazioni in materia di doping, tra queste il “Dictionnaire du dopage” (anno 2004).
Prima di entrare nel dettaglio è bene chiarire subito che qui non si tratta della nicotina che si assume attraverso le sigarette, tipo quella che quel folle ha (avrebbe? Il dubbio di una farsa c’è tutto) assorbito in quantità industriale durante una maratona ( IL COLLEGA RODOLFO LOLLINI LO HA RACCONTATO QUI).
Per Jean-Pierre de Mondenard, il dubbio c’è tutto, e a questo proposito riferisce di una serie di studi (pubblicazioni sulla rivista "Forensic Science International") effettuati su sportivi praticanti in diverse specialità (hockey su ghiaccio, lotta libera, il bob, il football americano, lo sci, il basket) e che avrebbero tratto benefici dall’utilizzo della nicotina, essenzialmente attraverso masticazione del tabacco o derivati (pasticche, chewingum alla nicotina ecc.).
La prima considerazione, che pare ovvia, è la pericolosità diretta e indiretta riguardo l’assunzione senza controllo della nicotina, ma Mondenard va oltre; sostiene che la nicotina è uno stimolante ed un rilassante, e può migliorare la concentrazione. Insomma, se non è doping vero e proprio come comunemente lo si intende, può comunque alterare le prestazioni, producendo qualche vantaggio. In qualche modo la pone sullo stesso livello della cannabis, invece proibita per tutti gli atleti agonisti.
Di certo se la lotta al doping passa attraverso la tutela della salute qualche riflessione viene da farla.
Giusto comunque ricordare che la nicotina, di certo non quella presente nelle sigarette, di fatto è anche un farmaco che, se utilizzato sotto stretto controllo medico, può avere effetti benefici contro malattie come la schizofrenia e l’obesità.
Doppietta etiope alla Maratona di Firenze
Dominio etiope in una maratona corsa in condizioni meteo ottimali, vincono Debele Fikadu Kebele e Tesema Atsede Baysa.
CLASSIFICA PDF - 7 novembre 2022. I numeri certificano la ripartenza della maratona di Firenze che dopo un difficile 2021 (3750 classificati), peraltro in "buona" compagnia con molte altre gare, raccoglie 7500 iscritti (dati comitato organizzatore); al momento risultano quasi 6.000 atleti classificati entro il tempo massimo delle 6 ore previste dal regolamento. Classifiche comunque in via di definizione e conferma.
Gara maschile molto incerta fino a poche battute dall'arrivo, quando l'etiope Kebele taglia il traguardo al primo posto in 2h08'45, sfiorando di pochissimo il record della manifestazione (2h08'40, anno 2006), ma anche il proprio personal best (2h08'36, Dubai 2019); secondo posto per il keniano Samuel Lomoi (2h09'00) e terzo per l'atleta del Bahrain Abdi Hibrahim Abdo (2h10'58).
Etiope anche la vittoria al femminile, con Tesema Atsede Baysa che chiude in 2h25'12, nemmeno lontanissima dal primato di Lonah Salpeter, 2h24'17. Secondo posto al Kenya, con Rodah Jepkorir Tanui (2h26'21) e terzo in 2h28'00 per la ruandese Clementine Mukandanga; prestazione notevole quest'ultima, per un'atleta che gareggia spesso in Italia e che realizza il proprio personale a 37 anni, precedente 2h30'16 (Reggio Emila 2021).
Primo italiano è Khalid Jibari (Athletic Club Alperia-2h21'32), secondo Andrea Soffientini (Dinamo Sport-2h26'36), autore di una prova estremamente regolare, con passaggio alla mezza in 1h13'10. I due atleti si piazzano rispettivamente in 7^ e 9^ posizione.
Prima italiana è Denise Tappatà (Stamura Ancona-2h51'00), seconda Federica Proietti (Calcestruzzi Corradni-2h53'59).
Brixen Dolomiten Marathon alza bandiera bianca
8 novembre 2022. Peccato, il calendario delle corse in montagna perde una gara bella ed apprezzata, che conosco bene anche per aver partecipato. Eppure le cose, dal punto di vista della partecipazione, non erano andate al meglio nel 2022 (meno circa 15% rispetto al 2021) peraltro in anno di difficile ripresa per tutto il settore.
Le aspettative di crescita erano troppo elevate per una gara complicata e costosa da organizzare? Può darsi, ma conoscendo gli organizzatori sono certo abbiano fatto di tutto per continuare questa bella avventura. Confido vivamente che si tratti solo di un arrivederci, e non un addio.
Ecco la comunicazione del Comitato Organizzatore:
A tutti gli atleti appassionati di corsa
la Brixen Dolomiten Marathon 2022 – con tutte le sue corse – è stata ancora una volta un successo completo. Che si tratti della maratona vera e propria, del Dolomites Ultra Trail, del Dolomites Ladinia Trail o della Villnöss Dolomites Run, i tempi personali sono stati raggiunti con un tempo splendido, le impressioni sono state ottime e il panorama delle Dolomiti ha potuto essere goduto in tutta la sua colorazione e unicità. Altrettanto unica è stata l'apertura, venerdì sera, del più grande weekend podistico dell'Alto Adige: la Women's Run Brixen.
Da 12 anni ci sforziamo di migliorare e ampliare il nostro evento, il tutto su base volontaria. Siamo un piccolo gruppo di appassionati corridori che hanno messo in piedi un evento davvero fantastico nel loro tempo libero. E forse questo è anche il segreto della Brixen Dolomiten Marathon: è un evento di corridori per corridori!
La sfida finanziaria e soprattutto burocratica è diventata sempre più ampia negli ultimi anni. Il nostro piccolo team di OC non è più in grado di far fronte a questo enorme sforzo supplementare nel tempo libero. Ora è necessaria una piattaforma operativa professionale per soddisfare i desideri dei partecipanti, degli sponsor e degli aiutanti.
Ci sono state diverse discussioni con l'Associazione Turistica di Bressanone e il Comune di Bressanone. Le nostre richieste e i nostri suggerimenti sono stati presentati in un piano a 3 e 5 anni. Purtroppo non è stato possibile trovare una soluzione accettabile per noi e soprattutto per i partecipanti, gli sponsor e gli aiutanti.
Per questo motivo abbiamo deciso a malincuore che la Brixen Dolomiten Marathon 2023 non avrà luogo.
La Women's Run Brixen, invece, che fa parte di questo progetto, si svolgerà nel 2023.
Il Presidente, Christian Jocher
New York (USA) - Maratona a Chebet, Meucci buon ottavo
6 novembre 2022. Dopo due anni complicati per il Covid si torna a correre per le vie di New York, 51esima edizione. Tra gli atleti al via i campioni uscenti del 2021, Albert Korir e Peres Jepchirchir. Vincono i due keniani Evans Chebet e Sharon Lokedi.
Gara maschile
Dopo pochi chilometri prende il largo il brasiliano Daniel Do Nascimento che allunga decisamente sino ad accumulare un vantaggio sul gruppo di un minuto e mezzo al km 10, dove è passato in 28’42 ( a due secondi dal suo personale sui 10.000 metri!). Daniele Meucci, unico italiano elite al via, resta nel gruppo di testa per diversi chilometri.
Passaggio ai 21097 metri che, letto così, pare una follia: il brasiliano non solo porta il suo vantaggio ad oltre due minuti, ma realizza un incredibile 1h01’22 (a 20 secondi dal suo personale sulla mezza, altro dato incredibile). Segue il gruppo in 1h03’35; Meucci poco distante passa in 1h04’03, decima posizione.
Colpo di scena al km 28, pit stop per il brasiliano, si avvicina decisamente Evans Chebet (vincitore della maratona di Boston 2022 e l'atleta col miglior tempo di accredito al via, 2h03'00), che nel frattempo ha staccato gli avversari, ma non così nettamente. Al 105esimo minuto di gara crolla letteralmente Do Nascimento, si ferma e si sdraia a terra, gara finita.
Chebet pare lanciato verso la vittoria, con Shura Kitata, El Aaraby e Abdi Nageeye a una manciata di secondi, al km 35.
Km 41, Chebet mantiene un esiguo vantaggio su Kitata (12 secondi), ormai è una partita a due, segue Nageeye a un minuto.
Vince Evans Chebet col tempo di 2h08’41, con l’abbraccio di Claudio Berardelli (suo allenatore) e Gianni Demadonna (suo manager); secondo posto per Shura Kitata (2h08’53), terzo Abdi Nageeye (2h10'31), di nazionalità olandese, originario del Marocco. Evans Chebet ha corso 12 maratone nel corso della sua carriera, non andando mai peggio del 4° posto, invece vincendo gare di altissimo prestigio, come Boston, Valencia e oggi New York.
Ottima prestazione per Daniele Meucci, che nonostante un calo nella parte finale conclude in ottava posizione, tempo 2h13'29.
Gara femminile
Al passaggio della mezza maratona, in 1h12’07, sono una dozzina le atlete a condurre, tra queste Hellen Obiri, due volte campionessa del mondo sui 5.000 metri (2017 e 2019).
Km 30, sono rimaste in tre: Obiri, Gotytom Gebreslase, Viola Cheptoo, che sembrano avvantaggiarsi sul resto del gruppo ma poco dopo vengono raggiunte da Lonah Salpeter e Sharon Lokedi, all’esordio sulla distanza.
Km 40, sono rimaste in tre: Salpeter, Lokedi e Obiri, che segue a pochi metri. Di qui a poco attacco deciso della Lokedi, ma Salpeter resta vicino. All’altezza di Colombus Circle si rientra in Central Park, dieci metri separano le due atlete. Vince la Lokedi, una vittoria sorprendente, e con un tempo eccellente, 2h23’23, secondo posto per Salpeter (2h23’30) e terzo per Gebreslase (2h23'39). Una curiosità: La Lokedi è l'ottava atleta a vincere all'esordio nella storia della NYCM.
Presenza italiana in calo (2222 vs 2844 nel 2019), tuttavia in base al numero degli iscritti risulta sempre la nazione più numerosa, dopo gli Stati Uniti e prima di Francia (1948) e Gran Bretagna (1915).
Questi i migliori risultati degli uomini: 1) Daniele Meucci, 2h13'29 2) Pietro Sartore, 2h37'25 3) Luca Quarta, 2h38'05
e questi delle donne: 1) Vannina Dal Santo, 3h07'12 2) Gabriele Lanci, 3h08'41 3) Paola Rodriguez Giustiniani, 3h15'06
Mezza di Valencia: brilla Pietro Riva, bene anche Selvarolo e Giulia Vettor
Alla mezza maratona sei atleti sotto i 60 minuti, la tedesca Klosterhalfen all’esordio in 1h05’41; Valencia si conferma un’ottima piazza per fare grandi risultati
25 ottobre 2022. Nella mezza maratona maschile torna al successo il keniano Kibiwott Kandie, che con 58’10 vince e realizza la 10^ prestazione all time. Secondo posto per l’etiope Yomif Kejelcha, al primato personale e nazionale col tempo di 58’32. Terzo un altro keniano, Daniel Kibet Mateiko (59’04), all’esordio sulla distanza.
Nella gara femminile sorprende, ma forse solo sino ad un certo punto, lo splendido esordio della tedesca Konstanze Klosterhalfen, fortissima in pista (14’26 e 31’01 sui 5 e 10.000 metri) e che pare trovarsi a suo agio anche sull’asfalto, in particolare se veloce come a Valencia. Il suo 1h05’41 rappresenta il terzo tempo di sempre a livello europeo. Secondo e terzo posto per le etiopi Tsigie Gebreselama (1h05’46) e Hawi Feysa (1h06’00).
Italia in grande spolvero, col piemontese delle Fiamme Oro, Pietro Riva, che con 1h00’30 migliora di oltre un minuto il precedente personale di 1h’01’36 ottenuto a Berlino (2022). Bene, anzi molto bene, anche Pasquale Selvarolo, che a sua volta “arrotonda” a 1h02’00 il personale appena ottenuto ai campionati italiani di Pisa, quando concluse al 3° posto in 1h02’21.
Ma una soddisfazione ci arriva anche dalla bella prestazione di Giulia Vettor (modenese 38enne, con una lunga esperienza in pista e ora tesserata Cus Parma); chiude la sua gara in 1h17’01: oltre a migliorare nettamente il suo primato personale (precedente Lodi 2021,1h19’39) risulta prima italiana (su 191), 24^ di categoria Senior (su 1354) e 29^ nella classifica generale femminile (su 4289).
Ma il dato più significativo è la continua crescita di questa atleta, che negli ultimi due anni ha più volte ritoccato i suoi primati, nel mezzofondo (9:52 nei 3000, 17:08 nei 5000, entrambi nel 2022), e ora anche nelle gare su strada.
Venezia – Venice Marathon, Solomon Mutai vince con record
In una giornata che ha riservato condizioni climatiche ottimali, vittoria con record della manifestazione (2h08’10) per l’ugandese Solomon Mutai, per pochi secondi migliora il tempo realizzato dal keniano John Komen nel lontano 2009 (2h08’13). Lucy Karimi prima nella gara femminile.
23 ottobre 2022. E finalmente è arrivato il record, inseguito da molti anni. Gara maschile che si risolve sul ponte della Libertà, con Mutai che allunga in progressione e stacca il keniano Emmanuel Naibei, da quel momento gareggia solo con se stesso. Secondo posto in 2h09’41 per Naibei e terzo per l’etiope Delelegn Abebe, che con 2h09’54 migliora il suo primato personale (precedente 2h11’). Primo italiano (equiparato) è Khalid Jibari (Athletica Alperia), col tempo di 2h25’35; secondo posto in 2h27’15 per Salvatore Gambino (DK Runners) e terzo per Edgardo Confessa (2h27’46-Team Km Sport). Pochi italiani e tempi non eccelsi, viene da chiedersi perché questa gara venga generalmente disertata.
Gara femminile che è parsa anomala nel suo svolgimento, pare avesse un unico pacer dedicato, Umberto Persi, peraltro alla sua prima esperienza in maratona. Vista da fuori poteva essere una buona idea dedicare (anche) almeno un africano a dettare il ritmo, data la loro nutrita partecipazione in questa occasione. Di certo è parsa subito una difficile impresa quella di fare il record della gara, dopo il passaggio alla mezza in 1h13’11, e chi conosce il percorso sa bene che la prima parte è ben più semplice della seconda. Si corre quindi solo per vincere, e 6.000 euro riservati al/la primo/a classificato/a sono un buon motivo per provarci. Dopo il Ponte della Libertà, e poco prima dell’inizio dei famosi 14 ponti, Lucy Karimi saluta la compagnia e si invola, non senza qualche difficoltà nella sua azione in corrispondenza di curve e ponti. Vince in 2h28’12, ben lontana dal suo personale di 2h24’24, ma è sempre bene ricordare che gli ultimi chilometri del percorso di questa maratona sono piuttosto complicati; podio tutto keniano che si completa con Rebecca Chesi (2h29’14) e Caroline Korir (2h29’46).
Prima italiana Paola Salvatori (U.S. Roma 83), suo il tempo di 2h52’36. Secondo e terzo posto col tempo di 3h02’25 e 3h08’18 rispettivamente per Martina Festini (Atl. Brugnera) ed Eleonora Rachele Corradini (Grottini Team).
Anche qui sarebbe da capire qualcosa sulla scarsa presenza delle atlete elite.
Eppure il montepremi riservato agli italiani era decisamente interessante, 1800 euro al primo classificato e a scalare sino al quinto posto, che assegnava 500 euro. Da tenere tuttavia presente che le attenzioni degli organizzatori dovrebbero, o potrebbero, riguardare altri passaggi: rimborsi, ospitalità, pettorali ad invito, lo stesso supporto logistico, fondamentale in una gara così particolare (partenza da Stra ed arrivo nel centro di Venezia, con evidenti complicazioni nel pre e post gara). Insomma, è possibile che si facciano delle scelte ben precise sulle strategie relativamente agli atleti elite, da cui poi conseguono quelle degli atleti.
Buone notizie lato partecipazione: al momento che scrivo siamo già a 4133 atleti classificati e siamo a 5h40', quando nel 2021 erano stati 2739 i finisher.
Trento – vincono Degefa e Tola, che corre sotto i 60 minuti
Era nell’aria il sub 60 minuti: un avvicinamento costante negli anni fino al 60’15 del 2021, realizzato dall’etiope Gudeta Chimdessa Debale. E’ stato il campione mondiale di maratona Tamirat Tola a infrangere la difficile e prestigiosa barriera dei 60 minuti nella mezza maratona. Ha chiuso in 59’49. Gara femminile vinta in 1h09’41 da Biruktayit Degefa (Etiopia); bene Giovanna Epis (1h12’25), 5° posto e prima italiana all’arrivo. 652 gli atleti classificati, in una gara capace di esprimere sempre livelli tecnici molto elevati.
Il comunicato degli organizzatori
TRENTO, 2 OTTOBRE 2022 – L’etiope Tamirat Tola infrange il record dell’ora alla Trento Half Marathon 2022. Il campione mondiale di maratona ha completato i 21,097 chilometri sotto un caldo sole autunnale in 59’49 riscrivendo la storia della mezza maratona trentina, arrivata all’undicesima edizione; vittoria etiope anche al femminile a firma di Biruktayit Degefa (1:09’41). Sul traguardo ad attendere i due protagonisti l’etiope Muktar Edris, trionfatore per la quinta volta al Giro al Sas di sabato sera.
Si è assistito ad una gara lanciata su ritmi altissimi sin dal via e che ha permesso al trentunenne Tola - già bronzo olimpico nei 10.000 metri ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 - di essere il primo atleta nella storia della mezza trentina a presentarsi in Piazza Duomo in meno di un’ora, migliorando il primato di 1:00’15 stabilito l’anno passato dal connazionale Gudeta Chimdessa.
Nella seconda metà di gara Tola ha preso decisamente il largo rispetto ai compagni di avventura, trasformando gli ultimi chilometri in un’autentica rincorsa contro il tempo, per provare a beffare il cronometro e presentarsi puntuale all’appuntamento con la storia. Un rendez vous davvero perfetto. Così il chilometro finale sul tracciato del Giro al Sas si è trasformato in una vera e propria cavalcata trionfale sancita dal record del percorso che esalta ancor più la nobile realtà della Trento Half Marathon.
Poco meno di un minuto dopo Tola è poi giunto in Piazza Duomo, ai piedi della Fontana del Nettuno il keniano Wesley Kimutai (1:00’45), seguito a sua volta dall’ugandese Kevin Kibet (1:01’40) che ha così completato il podio di giornata davanti all’altro etiope Ararsa Lelisa Bultisa e ai due keniani Solomon Kipchoge e Mike Chetato. Decimo tempo della gara maschile quindi per il migliore italiano di giornata, il trentino di origine marocchina Issam Madouh (Atletica Valchiese, 1:11’04), seguito in graduatoria da Francesco Rizzotti (Km Sport, 1:12’07) e da Enrico Cozzini (Gs Fraveggio, 1:12’09).
La vincitrice tra le donne Biruktayit Degefa è stata la settima assoluta a presentarsi sul traguardo in una sfida femminile, che a differenza della cavalcata di Tola, si è risolta nell’ultima parte di gara. A 500 metri dalla conclusione la trentaduenne etiope ha allungato sfruttando i sanpietrini del centro storico per avere la meglio sulla keniana Emmaculate Chepkirui (1:09’47) e sull’altra etiope Dessie Anchinalu, under 20 già capace di correre sul piede dell’1:09’58: per il secondo anno consecutivo, resiste così il record del tracciato, fissato in 1:08’34 nel 2019 dalla keniana Rionoripo.
Chi invece può fregiarsi di un nuovo record alla Trento Half Marathon è la veneziana Giovanna Epis (Carabinieri), quinta in classica preceduta anche dall’altra keniana Perine Nenkampi: l’1:12’25 della veneta allieva di Giorgio Rondelli rappresenta il nuovo primato “italiano” della gara, risultato che ha acceso ulteriormente l’entusiasmo del folto pubblico presente in Piazza Duomo, arrivo anche della popolare Quarter Marathon, novità del 2022, e della Happy Family Run che ha riportato la gioia delle famiglie sulle strade di Trento: sono stati in centinaia di ogni età i podisti che hanno risposto presente all’appello dell’ASD Città di Trento. Nella Quarter successi dei trentini Loretta Bettin (Atl Paratico) e di Daniele Felicetti (US Monte Pallidi).
Le parole dei protagonisti:
Tamirat Tola: “Ho scelto Trento per tornare in gara dopo il titolo mondiale nella maratona di Eugene (Oregon, Stati Uniti) e devo dire che la decisione è stata azzeccata. Ci tenevo a correre sotto l’ora e posso dirmi soddisfatto della mia prestazione: è stata davvero una gara tosta, ma l’arrivo con questo pubblico è davvero emozionante”.
Biruktayit Degefa: “Non è stato facile vincere e solo nel finale ho trovato lo spunto per allungare. È stata una mezza maratona impegnativa e sono soddisfatta di come mi sono comportata e di come ho reagito alla stanchezza negli ultimi chilometri”.
Giovanna Epis, migliore italiana. “Dopo il quinto posto nella maratona degli Europei di Monaco ho pensato al matrimonio e alle vacanze e ho ripreso ad allenarmi davvero solo da due settimane. L’obiettivo che avevo era correre sotto 1:13’ ed in questo senso sono pienamente soddisfatta della mia gara. Conoscevo il tracciato e sapevo che era necessario spingere per tutti i 21 chilometri: test pienamente superato, in vista della maratona di Valencia di metà dicembre”.
Ferruccio Demadonna: Meriti e bravure si sono incrociati in questo fine settimana a Trento: Edris, Tola, Degefa, Crippa e gli atleti hanno reso indimenticabile questa edizione del Trento Running Festival 2022. Il pubblico ha particolarmente apprezzato le due giornate gare. Tutto questo è stato possibile grazie alla grande professionalità del Comitato organizzatore e delle centinaia di volontari, oltreché dal supporto degli sponsor, prima fra tutte La Cassa Rurale di Trento, e dagli enti pubblici che ancora una volta ci sono stati vicini. A tutti va il mio grazie.
Giorgio Fracalossi (Presidente Cassa di Trento): Trento Running Festival ha ormai raggiunto un livello di organizzazione e di risultati straordinario. Il Giro sas si conferma una delle più prestigiose corse a livello internazionale come confermano i partecipati e i risultati che da sempre lo caratterizzano. La più giovane Trento Half Marathon dimostra di avere un percorso ideale per ottenere grandi risultata, come quest’anno, e i suoi top runner anche quest’anno l’hanno confermato. E non si possono dimenticare la allegra presenza di runner amatoriali e la cornice del centro storico, che possiamo definire unica.
Carlo Capalbo (Presidente della Praga Internazional Marathon e della Half Marathon di Napoli): Fantastico evento. Due grandi giornate di atletica con grandi Campioni. Trento Running Festival ha dimostrato ancora una volta come il futuro sia sempre più organizzare eventi capaci di coinvolgere agonisti e semplici amatori, grandi Campioni e bambini. Esattamente come qui a Trento. Complimenti a Ferruccio e Gianni Demadonna”.
La 30 Trentina: si impongono la vicentina Lonedo e il keniano Kisorio
SERVIZIO FOTOGRAFICO - CLASSIFICA GENERALE PDF - CLASSIFICA STAFFETTA PDF - 25 settembre 2022 - Non ha tradito le attese il keniano Hosea Kimeli Kisorio, che con il tempo di 1 ora 41 minuti e 27 secondi ha fatto propria l’undicesima edizione de «La 30 Trentina», tornata al proprio formato originale ed anche ai numeri di iscritti che mancavano dal 2019. L’atleta della Libertas Orvieto, classe 1990, ha trovato nello sloveno Rok Puhar un osso duro, ma è riuscito a tenerselo dietro per tutti i 30,2 chilometri del percorso allestito dall’asd Non Solo Running e a precederlo all’arrivo di appena 27 secondi. Una bella prova, così come quella offerta dal trentenne del Triglav Kranj, che nel finale ha preferito amministrare la piazza d’onore piuttosto che lanciarsi in un disperato attacco nei confronti dell’africano, anche se il suo vantaggio sul terzo classificato, il tarantino (padovano di adozione) Edgardo Confessa del Team Km Sport, era rassicurante, dato che quest'ultimo è arrivato al Parco Segantini con quasi sei minuti di distacco dal vincitore.
Si è conclusa così una gara che ha portato 1.200 concorrenti alla partenza in via Vittorio Emanuele, a Levico Terme, accompagnati dal saluto di Yeman Crippa e Stefano Baldini, ma anche da un cielo sereno e da una temperatura ottimale per correre. Il tracciato è da sempre di quelli che mettono a dura prova anche i migliori, soprattutto in virtù dei nervosi saliscendi che propone, inoltre in questa occasione è stato reso ancora più impegnativo da alcune modifiche apportate per evitare la zone dove sono stati allestiti i seggi elettorali.
Kisorio è partito davanti a tutti e lì è rimasto fino alla fine, diventando così il quarto keniano a finire nell’albo d’oro di questa gara, dopo Towet Vincent Kimutai (nel 2018), Rono Julius Kipnegetich (nel 2019) e Moses Lekuraa (nel 2021). Fino al 24° chilometro Puhar lo ha tallonato a meno di un minuto di distacco, poi nel finale, come accennato, ha allungato anche grazie alla scelta dello sloveno, che ha accusato dolori allo stomaco, di gestire le proprie forze. Importante ricordare, ai fini della classifica finale, che la sfida ha perso abbastanza in fretta uno dei possibili protagonisti, il gambiano Ousman Jaiteh, che all’ottavo chilometro si è ritirato a causa di un malessere.
ph simone Marani /Racephoto
Il primo atleta finito ai piedi del podio è quindi il trentino Davide Parisi del Lagarina Crus Team, che ha chiuso la gara con 8 minuti e 22 secondi di distacco dal primo, seguito da Marco Padovan del Vicenza Runners a 8 minuti e 54 secondi. Un altro trentino ha fatto propria la sesta piazza, Alex Rodigari del Carisolo, seguito da un’altra canotta tricolore del Vicenza Marathon, quella di Pietro Sartore. Top ten completata dal compagno di scuderia Nicola Mastrotto, dall’olandese Mast Maarten e dal pavese Emanuele Massoni (Gruppo Podisti Ciarlaschi), che ha chiuso la gara a 17 minuti dal vincitore.
La sfida femminile ha offerto un po' più di suspense, dato che la favorita Nancy Kerubo Kerage, dell’Atletica Sandro Calvesi, è partita con il piede pigiato sull’acceleratore, ma ha poi ha dovuto fare i conti con la durezza di un percorso che non aveva mai affrontato prima e in vista del Lago di Caldonazzo ha cominciato a pagare dazio. Ne ha approfittato Rebecca Lonedo, anche lei alla prima apparizione a «La 30 Trentina» e proprio per questo partita con un ritmo più prudente: la vicentina di Sovizzo, che difende i colori delle Fiamme Oro Padova, ha mantenuto un passo costante e al 9° chilometro si è portata al comando, senza lasciare più scampo alle avversarie. Al 15° chilometro vantava un margine di un minuto e mezzo, al 21° di oltre quattro minuti e sul traguardo è arrivata ottava assoluta con il tempo di 1 ora 52 minuti e 57 secondi, 5 minuti e mezzo in meno della keniana, che per poco alla fine non ha dovuto guardarsi dal ritorno della reggiana Barbara Bressi (Montanari Gruzza), arrivata al Parco Segantini appena 15 secondi dopo di lei. Quarto posto per la roveretana (trasferitasi a Verona) Arianna Lutteri, che lo scorso anno salì sul secondo gradino del podio: la portacolori della Calcestruzzi Corradini ha impiegato otto minuti e mezzo in più della vincitrice per esaurire i 30 chilometri e 200 metri del percorso, seguita dall’altoatesina Julia Kessler (Sportclub Merano), dalla milanese Stefania Pulici (Brontolo Bike) e dalla trentina Claudia Andrighettoni (Quercia Trentingran.
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Per quanto concerne le categorie Master, Marco Padoan si è imposto nella SM35, Edgardo Confessa nella SM40, Corrado Taliano nella SM45, Fabio Ginestri nella SM50, Luca Gozzoli nella SM55, Rolando Beatrici nella SM60, Virgilio Monella nella SM 65, Gioachino Monni nella SM70 e Giorgio Marchesano nella SM75. In campo femminile successi di Serena Schievenin nella SF35, Stefania Pulici nella SF40, Elisa Almondo nella SF45, Paola Doro nella SF50, Marilena Marini nella SF55, Angelica Huber nella SF60 e Antonietta Decarli nella SF65.
Interessante anche la sfida riservata alle staffette, la «Duo Half», che ha visto imporsi la coppia composta da Loris Minella e Federico Polesana con il tempo di 1 ora 43 minuti e 52 secondi, davanti a Alessio Loner e Matteo Vecchietti, che hanno impiegato 5 minuti e mezzo in più. Per quanto concerne le squadre miste, vittoria per Alberta Miori e l'ex ciclista Mariano Piccoli, in quelle femminili vittoria per Monica Sartori e Lucia Pedranz. In quanto alla Camminata per la ricerca, iniziativa benefica per raccogliere fondi a favore della Fondazione trentina per la ricerca sui tumori, sono stati in 120 a prendervi parte.
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