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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

Quattro anni di squalifica per Hussein Zmnako Wali Hussein, atleta curdo dell'Atletica Pavese Voghera, risultato positivo al controllo antidoping in occasione del campionato italiano di Trail disputato a Milano (Salomon Running Milano) lo scorso 3 ottobre, dove si era piazzato all'ottavo posto nel Trail corto di 25 km. La  prima sezione del Tna aveva sospeso Hussein per essere risultato positivo alla sostanza Clostebol: inutile la tesi sostenuta dall’atleta, che asseriva di aver usato  la pomata Trofodermin in seguito ad un infortunio nel cantiere dove lavora come muratore.

E’ di oggi, infatti, la sentenza: “La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico del sig. Hussein Zmnako Wali Hussein (tesserato FIDAL), visti gli artt. 2.1, 4.2 delle NSA, afferma la responsabilità dello stesso in ordine all’addebito ascrittogli e gli infligge la squalifica di 4 anni, a decorrere dal 31 gennaio 2019 e con scadenza al 30 ottobre 2022, così detratto il presofferto. Visto l’art. 10 delle NSA dispone l’invalidazione del risultato sportivo conseguito in gara. Condanna il sig. Hussein Zmnako Wali Hussein al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00”.

Il triatleta Emilio Berti (Asd Latina Triathlon), pure tesserato Fidal, era stato sospeso in via cautelare dalla prima sezione del Tna per essere risultato positivo alla sostanza Clenbuterolo a seguito di un controllo disposto dalla Nado Italia al termine della manifestazione “Triathlon Olimpico”” svoltasi a Marina di Grosseto il 15 settembre 2018. 

Anche qui la tesi difensiva dell’atleta sosteneva di aver usato un farmaco per la bronchite su prescrizione medica, ma senza dichiararlo prima di gareggiare.

E' di oggi la sentenza che lo condanna alla squalifica di un anno: “La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico del sig. Emilio Berti (tesserato FITRI/FIDAL), visti gli artt. 2.1, 4.5.2.1 delle NSA, afferma la responsabilità dello stesso in ordine all’addebito ascrittogli e gli infligge la squalifica di un anno, a decorrere dal 31 gennaio 2019 e con scadenza al 30 ottobre 2019, così detratto il presofferto. Visto l’art. 10 NSA dispone l’invalidazione del risultato conseguito in gara. Condanna il sig. Berti al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00”.

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27 Gennaio - Vittoria etiope nella 38^ Osaka International Women’s Marathon (IAAF Gold Label road race): Fatuma Sado si impone in 2h25:59 lasciandosi alle spalle al 38° km l’atleta di casa, la giapponese Rei Ohara, seconda a 7 secondi; terza la keniana Bornes Jepkirui, a 15” dalla vincitrice.  

La 27enne diventa così la quarta africana a vincere questa maratona dopo Lornah Kiplagat, Catherine Ndereba e Amane Gobena.

Ciononostante, la Sado si è detta non completamente soddisfatta per via del crono finale, non sufficiente per essere selezionata per la squadra olimpica etiope, promettendo di essere più veloce nella prossima maratona.

In una giornata fredda, ma non eccessivamente, con temperatura di 8.4 gradi e umidità con tasso pari al 47%, ottimo il lavoro dei pacemaker che hanno condotto il gruppo di testa a passare il 5° km in 17:00 e il 10° in 33:59. Al 15° km, superato in 51:02, il gruppo di testa è formato, oltre che dai tre suddetti pacer, dal trio etiope composto da Sado, Asefa Sutume e Abebech Afework; dal duo keniano Bornes Jepkirui e Eunice Jeptoo e dal trio di casa composto da Ohara, Kajoko Fukushi e Hatsuki Omori.  

Tra il 17 e il 20° km, Jeptoo, Afework e Omori perdono contatto con il resto dei fuggitivi, imitate da Sutume al passaggio alla mezza (1h11:41). Al 25° (passaggio in 1h25:04), nonostante il ritmo si sia rallentato, Fukushi si stacca leggermente dalle altre tre fuggitive, rimanendo indietro (si ritirerà intorno al 35° km). Al 30° km (passaggio in 1h42:23), ritirati tutti i pacer, Ohara prende il comando della gara, inseguita e presto raggiunta da Sado e Jepkirui.

Le tre atlete procedono insieme fino al 35* km (passaggio in 1h59:55), quando Ohara riparte in testa; reagisce Sado, mentre nel giro di un chilometro si stacca Jepkirui: Sado e Ohara vanno via insieme fino al 38° km, quando l’etiope si allontana definitivamente verso la vittoria.

Classifica 

  1. Fatuma Sado, ETH 2:25:39
  2. Rei Ohara, JPN 2:25:46
  3. Bornes Jepkirui, KEN, 2:26:01
  4. Madoka Nakano, JPN 2:27:39
  5. Yukari Abe, JPN 2:28:02
  6. Hanae Tanaka, JPN 2:28:42
  7. Tomomi Tanaka, JPN 2:29:03
  8. Hatsuki Omori, JPN 2:29:15 

Passaggi: 

5Km - 17:00

10Km - 33:59 (16:59)

15Km - 51:02 (17:03)

20Km - 1:08:03 (17:00)

Half - 1:11:41

25km - 1:25:04 (17:01)

30Km - 1:42:23 (17:19)

35Km - 1:59:55 (17:32)

40km - 2:17:45 (17:50)

Finish - 2:25:39 (7:54)

30 Gennaio - Leonardo se ne è andato, non è più con noi, non è più sulla terra, ma corre sicuramente in cielo.

Leonardo Cenci, 46 anni, perugino, era malato di tumore da tempo, gli avevano diagnosticato il cancro sei anni fa: gli avevano detto che gli restavano solo quattro mesi di vita, ma lui aveva reagito alla grande, alla grandissima.

Non si era mai arreso, “Non se ne parla neanche, ho troppi sogni, troppe cose da fare”, furono le sue parole, la sua reazione.

La chemioterapia, il dolore, la sofferenza, ma sempre la reazione: le due partecipazioni alla maratona di New York (come Fred Lebow, co-fondatore della gara, che aveva corso nonostante un tumore al cervello), la fondazione della sua associazione “Avanti tutta Onlus”, un libro “Vivi, ama, corri. Avanti tutta”, a raccontare la sua incredibile reazione al male; tanti chilometri o palestra ogni giorno.

Sembrava che più il male lo colpisse più Leonardo riuscisse a reagire: la sua frase “Io continuo a camminare, vedi un po' se riesci a starmi dietro”, rivolta al cancro, dice tutto.

Infine, all’inizio della scorsa estate, il grande sogno realizzato con la nascita degli Oncology games per gli atleti malati di cancro. Tante medaglie per Leo, quattro d'oro (1500 in 6’04”,  400 in 1’12”, 800 in 3’08” e la 4x100), oltre a un argento e un bronzo.

Stamattina se n’è andato all’ospedale di Perugia. La sua associazione, sul profilo Facebook, lo ricorda così: “Il nostro Leo è volato in cielo, tra gli angeli. La sua missione sulla terra è terminata questa mattina, poco dopo le ore 10. Di questi sei anni che gli sono stati 'regalati' dalla malattia non ha sprecato neanche un giorno. Con i sogni ai piedi e l’invincibilità nel suo cuore è riuscito a realizzare tanti dei suoi desideri, ed il resto sarà portato a compimento perché il patrimonio umano e materiale che lui ha creato non andrà disperso. 
Corri Leo in cielo, corri felice e veglia su chi, come noi, ti ha voluto sempre bene. Corri e ricordaci che dobbiamo sempre credere nei nostri sogni e nella forza dell'amore andando sempre #AvantiTutta. R.I.P. Guerriero”.

Ciao Leo e grazie!

 

 

20 Gennaio - “Ottima la prima!”, migliore definizione non potrebbe esserci per l’edizione inaugurale del Cross della Masseria Vero in contrada Monte Paolo, a Palo del Colle, a pochi chilometri da Bari.

Ben ha fatto il Comitato Regionale della Fidal Puglia a credere nelle capacità organizzative dei soci della Dynamyk Fitness Palo del Colle, affidandolo loro il Campionato Regionale master individuale e di società: prova superata brillantemente, la possibilità di proporsi in futuro come campionato nazionale non è davvero preclusa!

Indicazioni precise e continue portano facilmente gli ospiti podisti – 426 gli iscritti – alla masseria Vero, un vastissima oasi verde, dove gli atleti potranno correre in assoluta libertà e senza smog.  

Vasti anche gli spazi per parcheggiare, attivo il servizio bar, visibili i bagni chimici, non manca subito nulla.

Immediata la consegna dei pettorali e annessi chip, iscrizione fissata a 5 euro, senza alcun pacco gara.

Giornata inizialmente fredda, ma progressivamente riscaldata dai raggi del sole, un sollievo dopo l’incessante pioggia di venerdì caduta ininterrottamente per quasi 24 ore.   

A presentare la manifestazione l’esuberante Antonio Torres, un fiume di parole, magari poco tecnico, ma che ha spaziato in tutti i possibili campi, dalle geologia alla culinaria, riuscendo a parlare per ore ed ore, senza fermarsi mai.

Sotto la guida del responsabile tecnico della manifestazione, Vincenzo Trentadue, impegnato nella definizione degli ultimi particolari, come la sistemazione di alcuni nastri delimitatori del percorso, osserviamo il tracciato, che prevede il giro lungo di 1,5 km e quello più piccolo di 1 km, secondo la distanza totale da raggiungere nelle varie serie. Tracciato veloce e totalmente pianeggiante, non sono previste particolari difficoltà, anche il terreno ha ben tenuto nonostante la suddetta pioggia, non divenendo eccessivamente fangoso, se non in alcuni brevi, evitabili tratti. Tracciato propriamente da chiodata, tracciato da crono, tracciato da… campionato.

E, come nelle gare serie che si rispettano, l’addetto ai concorrenti introduce gli atleti – serie per serie – nella call room, dove avviene la punzonatura e dove gli atleti si riscaldano comodamente.

Il programma comincia con la prima serie di km3 riservata alle categorie femminili dalla SF60 in su: solo cinque le signore in gara, fuori “gabbiani” e invasori a riscaldarsi, le atlete potranno correre in totale sicurezza.

E, come da programma, con solo qualche attimo di ritardo, alle ore 9.00, ecco lo sparo del Giudice De Lillo che apre ufficialmente la manifestazione.

Recuperato immediatamente il primo posto, Nicoletta Merco (Pro Canosa) vince in 15:56, precedendo Maddalena Attolico (Montedoro Noci), seconda in 16:21, Concetta Vitucci (Atleticamente Modugno), terza in 17:58, Angela Di Sibio (Pro Canosa), quarta in 18:13 e Ornella Croci (Assi Trani), quinta in 20:11.

Subito pronti i partecipanti per la seconda serie, al via tutte le restanti categorie femminili e quelle maschili  dalla SM60 in su: 145 i partenti, 142 gli arrivati. Si corre sulla distanza di 4 km, un giro piccolo iniziale da 1 km, più due da 1,5 km. Un uomo solo da subito al comando, è Peppino Lagrasta (Pro Canosa) che non mollerà mai la testa della serie, affermandosi un 14:59. Dietro è un fantastico alternarsi di posizioni, al termine è seconda l’elegantissima Francesca Labianca (Bitonto Sportiva) in 15:33, terzo l’eterno Michele Gallo (Montedoro Noci) in 15:37, quarta la fortissima Stefania Scatigna (Atletica Capo di Leuca) in 15:54, stesso tempo del quinto, il generoso Marco Cisternino (Apuliathletica), e del sesto, il capcae Mauro Grande (Pedone Riccardi Bisceglie).

La classifica maschile si completa con Matteo Triggiani (Dynamyk Palo), quinto in 16:16, Michele Petraglia (Dynamyk Palo), sesto in 16:19, Armando Caprarella (Pedone Riccardi Bisceglie), settimo in 16:22, Cosimo Papapietro (Top Runners Laterza), ottavo in 16:25, Vincenzo Palumbo (Assi Trani) e Rino Di Mastrochicco (Montedoro Noci), nono e decimo, entrambi in 16:27.

Nella classifica femminile, terza la ritrovata Luana Boellis (Apuliathletica) in 16:11, quarta Damiana Monfreda (Amatori Atletica Acquaviva) in 16:32, quinta Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto) in 16:35, sesta Marie France Zaccheo (Atletica Amatori Corato), in 16:45, settima Silvana Iania (Free Runners Molfetta) in 16:55, ottava Rosa Luchena (Athletic Academy Bari) in 17:06, nona Marilena Brudaglio (Assi Trani), in 17:16, decima Mariacarmela Landriscina (Trani Marathon) in 17:27.

La terza serie, riservata alle categorie maschili SM50 e SM55, su quattro giri da 1,5 km per un totale di 6, vede al via 93 atleti per 92 arrivati. Purtroppo, questa serie, bellissima dal punto di vista tecnico, con atleti già “grandicelli” ma dal passo e ritmi da ragazzini, vede l’improvviso malore di un concorrente, anche molto forte, in quel momento in testa alla SM55, improvvisamente accasciatosi per terra,  che ha fatto pensare al peggio. Il tempestivo intervento dell’infermiere-runner “salvavite” Luca Benedetto, già protagonista nella sua vita di diversi altri salvataggi, e il conseguente arrivo dell’ambulanza hanno permesso l’immediata ripresa dell’atleta poi portato in ospedale a Bari, per tutti gli opportuni accertamenti.

La peggio l’ha avuta la serie, perché alcuni spettatori hanno cercato di bloccare gli atleti che seguivano ed erano ancora in gara, alcuni si son fermati, altri hanno proseguito, fatto sta che dopo l’ipotesi di annullamento della stessa serie, si è deciso di far riferimento alla classifica del terzo giro, basandosi quindi sulla distanza di km. 4,5.

Vincitore, davvero splendido, è Angelo Pazienza (Dynamyk Palo) in 15:43, su – a pari merito – El Houcine Zaid (Amatori Atletica Acquaviva) e Pino Miglietti (Daunia Running) in 15:54.  Quarto Nicola Muciaccia (Assi Trani) in 16:11, quinto Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci), in 16:15, sesto Rocco Caliandro (Montedoro Noci) in 16:38, settimo Salvatore Sarcinella (Pedone Riccardi Bisceglie) in 17:09, ottavo Sergio Palumbo (Dynamyk Fitness) in 17:22, nono Francesco Saverio Di Giulio (Atletica Pro Canosa) in 17:37, decimo Enzo Romano (Montedoro Noci) in 17:40.

Ritardato il via per la quarta serie, riservata alle categorie SM 40 e 45, sempre su 6 km, in attesa del ritorno dell’ambulanza, con a bordo il defibrillatore. L’applauso per il rientro dell’automedica e finalmente il via a quest’altra appassionante serie. 91 gli atleti in gara, subito in testa il duo giallo della Dynamyk, Redi davanti a Caliandro; a seguire Mastrodonato. E si proseguirà in questo ordine fino al quarto giro, quando il solito, prepotente allungo di Francesco Caliandro lo porta a superare l’amico Francesco Redi e a vincere in 20:01, sei secondi prima del compagno di squadra. Terzo Nicola Mastrodonato (Pedone Riccardi Bisceglie) in 20:25, quarto Luca Quarta (Montedoro Noci) in 20:43, quinto Matteo Notarangelo (Dynamyk Palo) in 20:53, sesto Rino Bonvino (Dynamyk Palo) in 21:03, settimo Roberto Rubino (Academy Bari) in 21:09, ottavo Stefano Todisco (Dynamyk Palo) in 21:15, nono Giuseppe Mele (Dynamyk Palo) in 21:17, decimo Vito Sardella (Montedoro Noci) in 21:24.

Ultima partenza, riservata agli SM35 a cui sono aggregate le categorie giovanili, quest’ultime non in gara per i titoli, e quindi poco rappresentate anche per il concomitante cross a Carovigno, loro riservato: 43 gli atleti in gara. Immediatamente la gara è uno splendido duello tra Quarato e Guastamacchia, Trentadue – smessi per pochi minuti i panni da organizzatore – è il terzo “incomodo”, ai quali si aggiunge per gran parte del tracciato Milella. E, un po’ come per Redi e Caliandro, anche qui nel finale Rodolfo Guastamacchia, palese doc ma tesserato per Atleticamente Modugno, ha la meglio sull’ottimo Francesco Quarato (TeamPianeta Sport Massafra): 19:51 per il primo, 19:54 per il secondo, e un grande, sportivissimo abbraccio dopo aver tagliato il traguardo. Terzo è Vincenzo Trentadue (Dynamyk Palo) in 20:10, quarto Francesco Milella (Pedone Riccardi Bisceglie) in 20:17; ancora, a seguire, Giuliano Gaeta (Montedoro Noci), quinto in 21:03, su Giuseppe Garofalo (Pedone Riccardi Bisceglie), sesto in 21:13, Alessandro Belotti (Apuliathletica), settimo in 21:30, Savio Scattarelli (Montedoro Noci), ottavo in 21:33, Michele Uva (Free Runners Molfetta), nono in 21:37, e Domenico Squicciarini (Atletica Adelfia), decimo in 22:10.

Ristoro finale per tutti con bottigliette d’acqua, crostatine e succhi di frutta.           

Esaurite tutte le serie, dopo una riunione tecnica che ha coinvolto Giudici, Consiglieri Fidal Puglia e i presidenti delle Società in lizza, per determinare al meglio come considerare la terza serie ai fini del Campionato di Società, decidendo – ripeto – di considerare la classifica al terzo giro, eccezion fatta logicamente, per l’atleta finito in ospedale, si è dato inizio alla cerimonia di premiazione.          

Sul podio i primi tre di ciascuna fascia di età, per i vincitori la consegna di un cesto di prodotti alimentari e, soprattutto la maglia di campione regionale (premi enogastronomici di minore entità per gli altri due premiati), fino a giungere alle società.

In campo femminile, è campione regionale la Atletica Pro Canosa con 717 punti, su Atletica Tommaso Assi, seconda con 659, e Atleticamente Modugno, terza con 619; in campo maschile, stravince la Dynamyk Fitness di Palo del Colle, padrona di casa, con 1135 punti, su Montedoro Noci, seconda con 1097, e Pedone Riccardi Bisceglie, terza con 1085.

Giustificati i festeggiamenti dei due team campioni, vincere è sempre piacevole.

Alcuni atleti si son fermati a pranzare presso il ristorante della struttura ospitante che, a soli 15 euro, offriva un menu completo.

Brillante organizzazione, tutto davvero studiato nei minimi particolari, peccato per il malore dell’atleta ma ringraziamo il “Cielo” per la sua immediata ripresa; complimenti alla Dynamyk, che ha mantenuto le promesse, un campionato regionale svolto bene e partecipato è da sempre anche un ottimo sport per il Comitato Fidal e per l’intero movimento.

Campioni regionali master di corsa campestre 2019:

SM35 – Francesco Quarato (Team Pianeta Sport Massafra)

SM40 – Francesco Caliandro (Dynamyk Fitness Palo del Colle)

SM45 – Gennaro Bonvino (Dynamyk Fitness Palo del Colle)

SM50 – Arcangelo Pazienza (Dynamyk Fitness Palo del Colle)

SM55 – Salvatore Sarcinella (Pedone Riccardi Bisceglie)

SM60 – Giuseppe Lagrasta (Atletica Pro Canosa)

SM65 – Michele Gallo (Montedoro Noci)

SM70 – Antonio Peragine (Pedone Riccardi Bisceglie)

SM75 – Nicola Vito Traversa (Pedone Riccardi Bisceglie)

SM80 – Andrea De Toma (Dynamyk Fitness Palo del Colle)

SM85 – Vincenzo Mirizzi (Atletica Bitritto)           

SF35 – Francesca Labianca (Bitonto Sportiva)

SF40 – Stefania Scatigna (Atletica Capo di Leuca)

SF45 – Marie France Zaccheo (Atletica Amatori Corato)

SF50 – Rosa Luchena (Athletic Academy Bari)

SF55 – Grazia De Corato (Atletica Pro Canosa)

SF60 – Nicoletta Merco (Atletica Pro Canosa)

Sf65 – Angela Di Sibio (Atletica Pro Canosa)

 

 

Oro olimpico a Rio De Janeiro il 14 agosto 2016, prima keniana a vincere la maratona femminile  alle Olimpiadi, Jemima Sumgong, nell’aprile del  2017, a pochi giorni dalla partecipazione alla Maratona di Londra, fu sospesa per essere risultata positiva, durante un controllo a sorpresa, alla eritropoietina ricombinante (il più noto Epo) per essere poi squalificata per quattro anni.

La Sumgong dichiarò di essere innocente e di essere in grado di provarlo, fino a consegnare pochi mesi fa all’AIU, l’Integrity Unit della federazione di atletica leggera, una lunga serie di documenti che avrebbero dovuto scagionarla. In particolare la maratoneta sosteneva che cinque giorni prima del controllo si era presentata al Keniatta National Hospital di Nairobi per una gravidanza extrauterina: qui per uno sciopero non  fu registrata la sua presenza,  le fu praticata una trasfusione da un medico “impostore”, trasfusione con sangue contaminato da Epo, che giustificava la sua  positività.

Ma gli ispettori dell’AIU hanno controllato accuratamente tutti i documenti scoprendo che i certificati erano stati falsificati, che la Sumgong era stata  ricoverata al Keniatta Hospital, ma nel 2009, mentre nel 2017- nei giorni della presunta trasfusione - si trovava a Kapsabet, come da registro WADA. . La stessa clinica aveva contemporaneamente fatto una serie di controlli smentendo la presenza della maratoneta nell’ospedale nelle date indicate nella certificazione.    

Così all’AIU non è rimasto che raddoppiare la squalifica alla Samgung, fino al 2025, che a questo punto ha finito la carriera.

Ma, quasi sicuramente, le resterà l’oro olimpico come consolazione…

Sul sito ufficiale della manifestazione, sono state pubblicate le liste degli atleti top che parteciperanno alla London Marathon, in programma il prossimo 28 aprile.

Davvero grandi nomi a comporre il cast di stelle, tra cui ricordiamo Eliud Kipchoge e Mo Farah, che dovrebbero dar vita ad un fantastico duello, infastiditi però dall’etiope Leule Gebreselassie, terzo nel ranking mondiale, personale di 2h04:02, l’anno scorso a Dubai. Poi Wilson Kipsang, ma, data la qualità, andrebbero citati tutti…

Da segnalare il nostro Yassine Rachik, in gara soprattutto per migliorare il personale, quel 2h12:09, che gli valse il bronzo a Berlino.

Tra le donne, Mary Keitany, Tirunesh Dibaba…

Ecco le liste complete:

UOMINI

Eliud KIPCHOGE KEN 02: 01.39
Wilson KIPSANG KEN 02: 03.13
Mosinet GEREMEW ETH 02: 04.00
Leule GEBRSELASSIE ETH 02: 04.02
Tamirat TOLA ETH 02: 04.06
Abraham KIPTUM KEN 02: 04.16
Mule WASIHUN ETH 02: 04.37
Tola Shura KITATA ETH 02: 04.59
Mo FARAH GBR 02: 05.11
Daniel WANJIRU KEN 02: 05.21
Henryk SZOST POL 02:07.39
Cameron LEVINS CAN 02: 09.25
Dewi GRIFFITHS GBR 02: 09.49
Michel BUTTER NED 02: 09.58
Callum HAWKINS GBR 02: 10.17
Bashir ABDI BEL 02: 10.46
Ihor OLEFIRENKO UKR 02: 12.04
Yassine RACHIK ITA 02: 12.09
Yohei SUZUKI JPN 02: 12.18
Tsegai TEWELDE GBR 02: 12.23
Chris DERRICK USA 02: 12.50
Jonathan MELLOR GBR 02: 12.57
Iraitz ARROSPIDE ESP 02: 13.23
Derlis AYALA PAR 02: 13.41
Robbie SIMPSON GBR 02: 14.04
Joshua GRIFFITHS GBR 02: 14.49
Mick CLOHISEY IRL 02: 14.55
Andy DAVIES GBR 02: 15.11
Thomas DE BOCK BEL 02: 15.19
Matt SHARP GBR 02: 16.02
Dennis LAERTE BEL 02: 16.29
Brett ROBINSON AUS DEBUT
Jack RAYNER AUS DEBUT
Andy VERNON GBR DEBUT
Jack MARTIN GBR DEBUT
Nitender SINGH RAWAT IND DEBUT
Mikael EKVALL SWE DEBUT

 

DONNE

 

Mary KEITANY KEN 02: 17.01
Tirunesh DIBABA ETH 02: 17.56
Vivian CHERUIYOT KEN 02: 18.00
Gladys CHERONO KEN 02: 18.11
Brigid KOSGEI KEN 02: 18,35
Roza DEREJE ETH 02: 19.17
Birhane DIBABA ETH 02: 19.51
Haftamnesh TESFAY ETH 02: 20.13
Tadelech BEKELE ETH 02: 21.40
Linet MASAI KEN 02: 23.46
Sinead DIVER AUS 02: 25.19
Molly HUDDLE USA 02: 26.44
Sonia SAMUELS GBR 02: 28.04
Martina STRAHL SUI 02: 28.07
Allie KIEFFER USA 02:28.12
Lilia FISIKOVICI MDA 02:28.26
Charlotte PURDUE GBR 02: 29.23
Lily PARTRIDGE GBR 02: 29.24
Tracey BARLOW GBR 02: 30.42
Ruth VAN DER MEIJDEN NED 02: 31.15
Maude MATHYS SUI 02: 31.17
Tish JONES GBR 02: 33.56
Carmen MARTINEZ PAR 02:35.17

Natasha COCKRAM GBR 02: 35.47
Brittany CHARBONEAU USA 02:36.34
Hayley CARRUTHERS GBR 02: 36.48
Laura GRAHAM GBR 02: 37.05
Emily SISSON USA DEBUTTO
Emma MITCHELL IRL DEBUTTO

 

23 Gennaio - E’ stata presentata a Roma, in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, la 45^ edizione della RomaOstia Half Marathon, unica maratonina italiana IAAF Gold Label, in programma il prossimo 10 marzo.

Il patron Luciano Duchi ha confermato il solito percorso con partenza dal quartiere romano dell’Eur, per poi progressivamente prendere la Via Cristoforo Colombo che porta al mare di Ostia, sul cui litorale è previsto l’arrivo.

Annunciata la presenza di Valeria Straneo, la piemontese tesserata per Laguna Running, vicecampionessa del mondo di maratona a Mosca 2013; di Daniele Meucci, l’ingegnere pisano tesserato per l’Esercito, campione europeo di maratona a Zurigo 2014; di Tamirat Tola (Etiopia), vicecampione mondiale di maratona a Londra 2017; di Stefano La Rosa (Carabinieri), il grossetano argento a squadre nella mezza maratona europea di Amsterdam 2016. Ancora, tra le donne, da segnalare l’israeliana Lonah Chemtai Salpeter, oro europeo dei 10.000 di Berlino 2018 e leader europea di maratona della scorsa stagione.  

Duchi ha dichiarato: "Alla RomaOstia si vola e per questo nella nostra gara si viene per correre forte. L’albo d’oro comprende primatisti del mondo di maratona come Steve Jones nel 1985 e vincitori di 42 km ai Giochi come Stefano Baldini che nel 1997 realizzò anche il record italiano. Abbiamo già un cast importante e altri nomi li annunceremo nelle prossime settimane. Purtroppo Galen Rupp, che aveva mostrato il desiderio di tornare a correre la RomaOstia, ha dovuto rinunciare per un infortunio che lo ha tenuto lontano dall'attività".

Alla cerimonia erano presenti: il presidente della FIDAL Alfio Giomi; il presidente dei Bancari Romani - organizzatori dell’evento - Laura Duchi; l’assessore allo Sport, Politiche giovanili e Grandi eventi del Comune di Roma Daniele Frongia; il rappresentante dell’ufficio di Presidenza della Regione Lazio, Roberto Tavani; il responsabile dell’area Mass Event di Rcs Sport, partner della RomaOstia, Andrea Trabuio.

Giomi si è congratulato per il raggiungimento della 45^ edizione: "È una straordinaria creatura. In una disciplina così universale come la corsa, alla portata di tutti e senza limiti di età, il ruolo della RomaOstia in Italia è stato fondamentale. Un esempio unico. È nata da un’idea visionaria di Luciano e dalla sua passione vera. Ma dopo la grande intuizione, il suo merito è l’aver creato una struttura professionale. Sarebbe rimasto soltanto un bel sogno se non fosse stato in grado di costruire professionalità intorno alla passione. Luciano ha dimostrato che si può fare".

Ospite d’eccezione, Daniel Fontana, pluricampione di Ironman, che ha presentato la maglia ufficiale della 45^ RomaOstia.

Confermata la gara non competitiva sulla distanza di cinque chilometri, la EUROMA2 RUN che partirà in coda alla gara competitiva e arriverà nel Centro Commerciale di Euroma2. I dettagli inerenti al percorso e alle iscrizioni saranno definiti nei prossimi giorni.

Novità di questa edizione, realizzata in collaborazione con OPES, sarà l’edizione zero della School Run, già sperimentata positivamente alla Milano Marathon, dove ha raccolto diecimila partecipanti, e dedicata ai bambini, ai ragazzi e ai loro accompagnatori (genitori, familiari, insegnanti). I dettagli inerenti anche a questo percorso e alle iscrizioni saranno definiti nei prossimi giorni.

 

 

 

 

20 Gennaio - La temperatura oltre la media, ben 23° gradi, ha accolto i partecipanti alla Tata Mumbai Marathon (IAAF Gold Label road race) in India: nonostante tutto, i due vincitori, il keniano Cosmas Lagat e la etiope  Worknesh Alemu si sono affermati rispettivamente in 2:09:15 e 2:25:45, i secondi migliori tempi nella storia della manifestazione, che sono valsi il premio – a testa – di 45.000 dollari.

Partiamo dalla gara femminile, con il gruppo di testa che guidato dai pacemakers (uomini) è passato al 10° km in 34:28 e al 20° in 1h08:42.

Un gruppetto di quattro donne, tutte etiopi, Worknesh Alemu, Amane Gobena, Birke Debele e Mergetu Alemu, erano davanti al 30° km: 1h43:14 il passaggio, con ancora viva la speranza di poter battere il primato della gara, appartenente alla keniana Valentine Kipketer con 2h24:33 nel 2013.

Successivamente Mergetu Alemu si è staccata dal gruppetto, seguita poi da Birke Debele, con la sola Gobena che ha resistito a Worknesh Alemu fino al 35° km, quando, anche a causa di problemi di stomaco, ha lasciato andare la compagna di fuga.

Con la temperatura aumentata fino a 26 gradi, Alemu ha proseguito verso la vittoria e il nuovo record personale in 2h25:45, mentre Gobena, vincitrice uscente, ha concluso seconda in 2h26:09, malgrado i suddetti problemi fisici. Terza la Debele in 2h26:09, con sette etiopi ai primi sette posti.

Ottava l’indiana Sudha Singh che, in 2:34:56, ha realizzato il primato personale, a soli 13” dal record nazionale.

La gara maschile ha visto inizialmente un gruppo di 14 atleti – compresi 3 pacemaker – guidare la corsa con passaggi al 10° km in 30:53, al 20° in 1h02:18 e alla mezza in 1h05:15.

Ma, circa al 29° km, l’azione di Lagat è divenuta decisiva, con il keniano che affiancato soltanto da due pacemaker, è passato al 30° km in 1h32:23, con sette uomini ad inseguirlo staccati di 11”.

Pur abbandonato dalle due “lepri” al 32° km, Lagat ha continuato a spingere, guadagnando 40” di vantaggio sugli inseguitori al 35°, incrementato a 60” al 38°.

Lagat è così andato a vincere in 2h09:15, precedendo gli etiopi Aychew Bantie, secondo in 2h10:05, e Shumet Akalnew, terzo in 2h10:14.

Solo settimo il favorito della vigilia, Abere Kuma, che staccatosi al 30° km dai più forti, ha concluso in 2h13:10.

Classifiche

Uomini
1 Cosmas Lagat (KEN) 2:09:15
2 Aychew Bantie (ETH) 2:10:05
3 Shumet Akalnew (ETH) 2:10:14
4 Daniel Muteti (KEN) 2:10:55
5 Ayenew Mekuant (ETH) 2:11:16
6 Silas Too (KEN) 2:12:06
7 Abera Kuma (ETH) 2:13:10
8 Deresa Geleta (ETH) 2:13:11

Donne
1 Worknesh Alemu (ETH) 2:25:45
2 Amane Gobena (ETH) 2:26:09
3 Birke Debele (ETH) 2:26:39
4 Mergertu Alemu (ETH) 2:31:00
5 Almaz Negede (ETH) 2:31:45
6 Melesech Tsegaye (ETH) 2:32:45
7 Zinash Gerado (ETH) 2:34:32
8 Sudha Singh (IND) 2:34:56

Martedì, 22 Gennaio 2019 22:29

Una Houston stellare, tra Maratona e Mezza

E’ la mezza maratona ad oscurare per una volta la maratona: a Houston, negli Stati Uniti, la keniana Brigid Kosgei, vincitrice dell’ultima Chicago Marathon, dimostra di essere pronta per la prossima London Marathon affermandosi in 1h05:50, nuovo record della manifestazione e miglior prestazione femminile della storia sul suolo nordamericano (migliorato il precedente di 39” stabilito da Mary Wacera nel 2016 sempre ad Houston).

La manifestazione, IAAF Gold Label road race, si è disputata in una mattinata dal clima freddo con temperature di poco sopra lo zero: subito in testa un gruppetto di nove atlete passate al 5° km in 16:07, dalle quali sono poi emerse le keniane Kosgei e Fancy Chemutai che hanno superato il 10° km in 31:33, con le sole Ruti Aga e Gladys Cherono a tenere il passo.

Il passaggio al 15° km di Kosgei e Chemutai è avvenuto in 46:52, con Aga staccata di 17 secondi e Cherono di 24.

Nei successivi chilometri, troppo forte l’azione della Kosgei (passaggio al 20° km in 1h02:30) andata ad affermarsi, come già scritto, in 1h05:50, 11° tempo all-time, e personale migliorato di 45”. Seconda la connazionale Chemutai in 1h06:48, terza la campionessa uscente, la etiope Ruti Aga in 1h06:56.

Quarto posto per la keniana Monicah Ngige Wanjuhi in 1:07:29 con nuovo primato personale, quinto per la statunitense Emily Sisson in 1h07:30, che ha mancato il primato nordamericano per soli cinque secondi. Sesta Gladys Cherono in 1h07:37.

Nella gara maschile, doppietta etiope con Shura Kitata primo in 1h00:11, tre secondi prima di Jemal Yimer.

Kitata, secondo classificato alle maratone di Londra e New York del 2018, è passato nel gruppone di testa al 5° km in 14:30 e al 15° in 28:32 quando in testa erano rimasti soli sei atleti. Staccatosi successivamente anche Geoffrey Koech, i cinque battistrada sono passati al 15° in 42:49.

Al 20°, superato in 57:16, solo quattro al comando: con Kitata e Yimer anche il keniano Bedan Karoki e il tanzaniano Gabriel Geay: ben presto Geay si staccava, mentre Yimer guadagnava terreno sui due rivali, seguendo però erroneamente il mezzo apripista che andava a fermarsi.

Sempre in testa, ma con il vantaggio oramai ridotto, Yimer non riusciva a reagire al prepotente attacco di Kitata che andava a vincere sul connazionale (1h00:11 e 1h00:14, i rispettivi tempi). Terzo Karoki in 1h00:18, quarto Geay in 1:00:26 (pb). Quinto il keniano Bernard Ngeno in 1h01:20, sesto l’australiano Patrick Tiernan in 1:01:22 (pb), settimo Geoffrey Koech in 1:01:40.

12531 i finisher.

Nella maratona (IAAF Silver Label road race), di rilievo la prestazione della etiope Biruktayit Degefa che ha bissato il successo femminile di 12 mesi fa - terza donna nella storia a vincere Houston per tre volte - sfiorando anche il record della corsa, non battuto per soli 14 secondi; 2h23:28 il suo crono (prima parte in 1h12:52 e seconda in 1h10:36), pb, 13° successo consecutivo etiope in questa maratona.   

Per 30 chilometri la Degefa ha corso con la 19enne Meseret Belete, primatista mondiale U20 sulla mezza maratona e al debutto in maratona, per poi staccarla definitivamente; nel finale Belete ha subito il sorpasso anche di Belaynesh Fikadu, che ha concluso seconda in 2h26:41; terza Belete in 2h26:51, per un podio interamente etiope.

in campo maschile successo del keniano Albert Korir in 2h10:02, alla sua prima esperienza negli Stati Uniti, che ha battuto solo negli ultimi metri l’etiope Yitayal Atnafu, incredibilmente secondo (2h10:08) in questa manifestazione per la quarta volta consecutiva. Terzo il keniano Justus Kimutai in 2:10:25, davanti al connazionale Elisha Barno, quarto in 2h10:54, e al messicano Juan Pacheco, quinto in 2h10:58.

7154 i finisher.

La 34enne keniana Lucy Kabuu Wangui è stata squalificata per due anni: vincitrice dell’ultima edizione della Maratona di Milano in 2h27:01, fu sottoposta al controllo antidoping risultando positiva alla morfina.

Sospesa in via precauzionale dal 1° agosto in attesa delle controanalisi, nonostante tutte le giustificazioni prodotte, compreso l’uso di medicinali dovuto ad un ricovero per un’infezione, è stata ritenuta colpevole dal Tribunale Antidoping della IAAF che l’ha sanzionata con due anni di squalifica che scadranno il 31 luglio 2020.

A questo punto la vittoria nella Milano Marathon andrà alla connazionale Vivian Kiplagat, seconda in 2h27:07. 

Da ricordare che Kabuu nella sua carriera ha vinto l'oro nei 10000 metri e il bronzo nei 5000 ai Giochi del Commonwealth del 2006; vanta, inoltre, il 12° tempo nella storia della maratona femminile con il 2h19:34 stabilito nel 2012 a Dubai. Due le partecipazioni alle Olimpiadi, ad Atene 2004 e Pechino 2008: in quest'ultima concluse in 5^ posizione i 10000 metri in 30:39.96. 

 

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