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Gen 28, 2019 3626volte

Alì Hissein, primo alla Mezza de La Paix in Ciad, chiede aiuto per stare in Italia

Ieri, domenica 27 gennaio, si è disputata a N’Djamena la 13^ edizione della Semimarathon de La Paix, la corsa podistica più importante che si svolga in Ciad. Organizzata dalla federazione locale e dall'Ambasciata di Francia, ha visto al via oltre 1200 atleti che hanno costretto gli organizzatori a chiudere anzitempo le iscrizioni. Per evitare la parte più calda della giornata, quando si possono sfiorare i 40 gradi anche in questo periodo, il via era previsto in prima mattinata, alle ore 6. Importante sottolineare come ci fossero anche delle donne tra i partecipanti. Un aspetto non trascurabile da quelle parti e promosso dalla stessa FTA -  Federation Tchadienne d’Athlétism, a partire dal suo presidente, Hissein Ngaro. Buono il livello degli atleti di elite. Il favorito era Valentin Betoudji, vincitore l’anno scorso e già partecipante ai campionati Mondiali di Mezza maratona a Valencia nel 2018. Oltre a Amhat Abdou, detentore di molti record nazionali dai 10.000 alla Maratona. E poi c’era Mahamat Ali Hissein, il ragazzo di cui vi racconteremo la storia e che è allenato da Tommaso Ravà, con la supervisione di Giorgio Rondelli. I due avevano raccomandato ad Alì di correre di rimessa fino a metà gara, ma sapete come sono fatti i runner. Immaginatevi uno Junior che vuole stupire nella capitale del suo paese, davanti a tutti i suoi amici e parenti. Ed in effetti, in puro stile africano, il ragazzo ha resistito solo 4 chilometri alle consegne che gli erano state date e poi ha attaccato, con i due più forti ad inseguirlo. Non l’hanno più ripreso e la classifica finale recita così: 1° Mahamat Ali Hissein in 1h04’05”, 2° Valentin Betoudji - 1h05’09”, 3° Amhat Abdou - 1h06’18”. 

Qui finisce la cronaca e si passa alla solidarietà. L’amicizia tra Alì e Tommaso è nata casualmente allo stadio di N'Djamena una mattina del febbraio 2017. Tommaso è un ex runner che visita spesso il Ciad per motivi di lavoro, portando quintali di materiale sportivo raccolto tra i podisti lombardi, da distribuire ai ragazzi del luogo. Incontra Alì durante uno dei suoi allenamenti. Resosi conto delle sue potenzialità, della sua umiltà e caparbietà, lo ha “adottato”, cominciando a fornirgli delle indicazioni per allenarsi meglio. Arriva così il primo successo in una gara nazionale di 14 km, vinta con record della corsa. Poi un secondo posto, con un dito rotto… dietro un connazionale che si allena in Francia. Col premio in danaro vinto e grazie alla colletta di tutti gli atleti di N'Djamena, racimola i soldi necessari per comprare il biglietto per Milano dove l'aspetta il primo appuntamento importante, la Stramilano, dalla cui organizzazione aveva avuto una lettera ufficiale d’invito. Al campo XXV Aprile, sotto gli occhi di Rondelli, Alì migliora, tanto da ottenere il tempo di qualificazione ai mondiali Under 20 di Tampere. In Finlandia conquista un ottimo 14° posto su 30 partenti. Ha poi partecipato anche ai campionati assoluti africani ad Asaba in Nigeria, lo scorso agosto. A settembre, tornato in Ciad con in tasca un contratto sportivo con una delle migliori società di atletica italiana, è stata presentata la domanda per avere il visto D presso l'ambasciata italiana in Camerun. Purtroppo la pratica è stata oltremodo lunga, e quando l'Ambasciata ha dato semaforo verde, i posti per gli atleti extracomunitari al CONI erano finiti, il che rende oneroso il suo rientro in Italia, in quanto sono necessari almeno un paio di biglietti di andata e ritorno dal suo paese. Regolamenti alla mano, in Italia, dove vive a casa di Tommaso, non può rimanere più di 90 giorni per volta.

Se volete aiutare Alì a continuare il suo sogno, potete cliccare qui e troverete come effettuare le vostra offerta libera. Lui nel frattempo sta vendendo la motocicletta cinese che si è aggiudicato con la vittoria di domenica, ma i soldi non bastano.

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