La FIDAL taglia gli stipendi a molti nazionali!
Ragazzi, non ci capiamo più niente: dopo i risultati degli Europei a Berlino, un deludente 16° posto nella classifica a squadre, dopo quasi uno zero al quoto alle precedenti edizioni di olimpiadi e mondiali, ci eravamo permessi di chiedere le dimissioni di Giomi e di molte persone dello suo staff. Al contrario, l’ineffabile presidente aveva spiegato a tutti che non avevamo capito nulla, che i risultati era stati buoni. Insomma: “tutto va ben, madama la marchesa” per evocare l’ironica canzonetta dove invece l’amata cavallina della nobildonna era morta, le stalle si erano incendiate, un’ala del castello crollata ed il marchese si era suicidato… Un disastro.
Ma finalmente qualcuno pagherà! Da dove si parte? Di solito nelle società che vanno male la prima testa a saltare è quella dell’amministratore delegato. A seguire i dirigenti più importanti. Qui invece a pagare saranno gli atleti. Grazie ad un pezzo firmato da Marco Bonarrigo a Gaia Piccardi, apparso oggi sulle colonne del Corriere della Sera, scopriamo che a 17 azzurri dell’Athletic Elite Club verrà cancellato l’assegno di studio, ad altri 14 dimezzato, mentre a meno di una decina sarà mantenuto. Per i militari resterà il paracadute dello stipendio percepito dalle rispettive armi di appartenenza. In pratica per altri significherà l’estromissione dalla nazionale. Dalle purghe si salveranno in pochi. Tra i nomi che trapelano quelli della medagliata Palmisano (e ci mancherebbe, verrebbe da dire), il saltatore Tamberi, il recordman Tortu e Fausto Desalu.
A spiegare le ragioni è stato il nuovo CT Antonio La Torre. Per quello uscente, Elio Locatelli, lo spostamento a Direttore della Performance. Non chiedeteci di cosa si tratti con esattezza e nemmeno se sia una promozione. Siamo ignoranti in materia. Di certo lui non è stato mandato via come molti azzurri. In attesa di verificare un rientro in federazione del dimissionario Stefano Baldini, a cui La Torre vorrebbe affidare il settore fondo, restiamo in paziente attesa della lista dei collaboratori fiduciari e specialmente dei loro stipendi, come promesso recentemente da Giomi.
1 commento
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Venerdì, 05 Ottobre 2018 10:42
inviato da Emilio VERONI
Premesso che anch'io concordo sul fatto che i massimi dirigenti federali dovrebbero assumersi la responsabilità degli evidenti errori commessi in questi anni di gestione scellerata, mi permetto di dissentire in parte su quanto scritto da Rodolfo, perché considero anche gli atleti in larga parte responsabili dello scadimento della Nostra Atletica (non a caso Nostra con la iniziale maiuscola!!!). Visti i risultati che stanno ottenendo, non credo che sia giusto consentire ancora ai singoli atleti di allenarsi dove e quando gli pare, e soprattutto di gareggiare quando gli pare (tipo Grenot ed il suo anno sabatico!) a spese della Federazione! A voler essere sinceri, anche tra la ristretta cerchia degli atleti TOP ne sono stati inseriti alcuni attualmente immeritevoli (Meucci ad esempio, del quale nell'ultimo anno si sono perse le tracce!). Va bene che riuniscono i requisiti previsti, ma probabilmente sarebbe il caso di rivedere anche questi benedetti requisiti di accesso!, magari investendo questi soldi per gli atleti under 23, così da consentire agli atleti che completano il percorso nelle categorie giovanili di potersi dedicare a tempo pieno all'atletica, anziché doversi cercare un impiego (tipo Cairoli) ed allenarsi nei ritagli di tempo? Sono molto riconoscente nei confronti di atleti come DONATO, GRECO (inserito per scelta tecnica??!!), LINGUA, SPACCA, ma forse è il caso di guardare oltre, tanto come dicono in Sicilia "... più scuro che a mezzanotte non può diventare..." (tradotto per i lettori nordici!)
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