Road to New York 2019 per un gruppo di atleti speciali
Seguo da qualche tempo questa iniziativa ma, prima di riportare di cosa si tratta, mi piace partire da queste parole del dr. Gabriele Rosa:
“A New York ho avuto la fortuna di vivere per ben 11 volte l’emozione della vittoria grazie ai miei atleti.
Da alcuni anni però ho l’opportunità di provare emozioni altrettanto intense grazie agli atleti speciali che accompagno, seguendoli passo dopo passo in questa esperienza: dalla preparazione atletica al viaggio ma soprattutto imparando a conoscere le loro storie di vita, segnate dalla malattia o dalla disabilità.
Queste persone hanno una forza d’animo incredibile e ci insegnano l’importanza di non arrendersi, di arrivare in fondo alle cose senza mollare mai per dimostrare che non c’è sfortuna, malattia o destino contro cui non si possa combattere e vincere. Domenica 03 novembre sarò al traguardo ad aspettarli e sono certo che sarà una grande vittoria per tutti. “
Come da alcuni anni ormai, si rinnova l’impegno del dott. Gabriele Rosa che, con il supporto del suo team di Rosa Associati e Marathon Center porterà il prossimo 3 novembre alcuni atleti davvero speciali a correre la maratona più famosa del mondo.
Sotto il cappello di Road to New York si riuniscono i 4 progetti che, per l’edizione 2019, vedono coinvolti una ventina di soggetti provenienti da varie regioni d’Italia: L’Associazione Sevuoipuoi con i suoi runner affetti da sclerosi multipla, Parkinson&Sport, IOR (Istituto Oncologico Romagnolo) e Cooperativa Sociale Download-Albergo Etico (alla 4^ partecipazione).
Fondamentale inoltre il sostegno di tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi avviata dalle associazioni per poter coprire totalmente le spese di viaggio dei partecipanti.
L’Associazione Sevuoipuoi sarà capitanata dalla Presidente Maria Luisa Garatti. Al suo fianco, Luana De Grandis, Marina Parisio, Andrea Verzelletti, Alberto Benedettini e Cristian Cucco. Dalla Lombardia al Piemonte, all’Emilia Romagna. Tutti correranno la New York City Marathon per andare oltre l’ostacolo chiamato Sclerosi Multipla.
Grazie all’incontro di Maria Luisa Garatti e il Dott. Gabriele Rosa, avvenuto nel 2016, si è dato il via ad un progetto pilota che vede l’applicazione di un’attività di corsa di lunga durata in soggetti affetti da sclerosi multipla per dimostrare gli effetti positivi apportati dall’attività motoria, sia dal punto di vista del miglioramento delle prestazioni fisiche che psicologiche. In collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità, è ora in fase di valutazione la realizzazione di uno studio che si propone di affiancare alle cure tradizionali lo stimolo fisico e psicologico che può derivare dal praticare attività sportiva nei pazienti affetti da sclerosi multipla.
Più recente è l’incontro con il bresciano Stefano Ghidotti, Presidente dell’Associazione Parkinson& Sport, che farà rotta su New York con altri due compagni di viaggio, Edoardo Leotta di Bologna e Alfonso Ruocco dalla provincia di Napoli. Anche per loro la sfida della malattia si combatte con la corsa.
Anche per i malati di Parkinson l’attività motoria, se eseguita in maniera corretta e supervisionata, è considerata un mezzo per ostacolare e alleviare in modo significativo i sintomi della patologia e si traduce in supporto psicologico insostituibile.
Move your Life è il progetto a cui IOR (Istituto oncologico Romagnolo) ha dato vita qualche anno fa per promuovere i benefici dell’attività fisica non solo come arma di prevenzione, ma come strumento per migliorare l’efficacia delle terapie oncologiche, diminuendo l’impatto degli effetti collaterali nei pazienti oncologici. Dall’incontro, avvenuto qualche mese fa, tra il Dott. Gabriele Rosa e il Direttore Generale di IOR Fabrizio Miserocchi è nata l’idea di portare alcuni pazienti selezionati a correre la maratona più famosa del mondo e vivere un’esperienza unica. Tre sono i partecipanti scelti per il progetto: Monica Giunta, Cristian Galli e Valter Marcelli. Ad accompagnarli in questa entusiasmante sfida, la dottoressa Elisa Ruggeri, psicoterapeuta e coordinatrice del progetto.
“I nostri tre ragazzi hanno dimostrato non poco coraggio ad accettare questa sfida: Monica e Cristian non hanno mai corso su una distanza simile, e Valter non ne ha avuto più la forza dopo la diagnosi. Ma sono sicuro che la determinazione con cui si sono imbarcati in questa avventura, unita alla competenza dell’equipe del dottor Rosa che ne segue la preparazione, siano la garanzia migliore affinché questo viaggio si riveli un grande successo: speriamo che il loro entusiasmo sia contagioso e convinca altre persone, non solo pazienti, ad uno stile di vita sano che preveda una buona dose di esercizio fisico”. Le parole di Fabrizio Miserocchi-Direttore Generale IOR.
Sarà la quarta partecipazione quella di Niccolò Vallese di Albergo Etico di Asti, accompagnato da Alex Toselli, Presidente della Cooperativa Sociale Download-Albergo Etico. L’associazione si occupa della formazione ed inserimento nel mondo del lavoro di persone con sindrome di down ed è all’avanguardia per il modello di formazione e accompagnamento all’autonomia adottato. Il progetto sportivo legato alla maratona di New York è nato nel 2016 e si è rinnovato con continuità e per Niccolò Vallese il compito di farsi ambasciatore dello Sport per le persone con Sindrome di Down.
La Comunità di San Patrignano rinnova dal 2014, anno del sodalizio della comunità con il Dr. Gabriele Rosa, l’appuntamento a New York offrendo ad un gruppo di giovani ospiti della comunità l’opportunità di vivere un’esperienza unica nel suo genere.
Anche se con ambizioni sportive molto differenti, domenica 03 novembre l’obiettivo sarà per tutti lo stesso: quello di andare oltre il traguardo, correre i quarantadue chilometri e 195 metri della maratona con la consapevolezza della fatica, ma anche della gioia di vivere un’occasione speciale.
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