Direttore: Fabio Marri

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Nov 27, 2019 Isabella Morlini 2617volte

L'università di Modena e Reggio per lo sport

Isabella Morlini si avvia a vincere la Corrimutina proprio davanti alla sua università Isabella Morlini si avvia a vincere la Corrimutina proprio davanti alla sua università Roberto Mandelli

L’antefatto: lo scorso 19 novembre l’Università di Modena e Reggio ha reso note le deleghe istituzionali affidate a docenti nello staff nel neo-rettore Carlo Adolfo Porro. Il quale ha sottolineato il peso della presenza femminile, composta da 9 donne (su 20 delegati in tutto) per settori che spaziano dall’informatica all’orientamento e tutorato, dai disturbi dell’apprendimento alla cultura, dalle biblioteche allo sport ed altro. E nessuno meglio di Isabella Morlini, 48 anni, docente di Statistica (non solo all’Università ma anche all’Accademia Militare) e apprezzata podista (oltre che campionessa mondiale di “snowshoes”, vulgo ciaspole), poteva gestire la delega allo Sport, toccatale (ha detto) in virtù della sua “doppia carriera che fortunatamente oggi comincia ad essere riconosciuta anche a livello formale”. L’amica e (due volte) collega ci ha rilasciato queste sue considerazioni esclusive.

Ringrazio il direttore Fabio Marri per avermi dato la possibilità di illustrare, brevemente, quali sono i ruoli degli Atenei nella dimensione sportiva.

Sempre più le Università stanno cercando un ruolo di guida strategica, di controllo e di indirizzo rispetto al tema dello sport universitario non solo nella dimensione della pratica sportiva, ma anche nella sua integrazione con i temi della formazione, della ricerca, della terza missione.

Con il comitato per lo Sport (istituito presso ciascuna Università con la legge 394 del 1977) gli Atenei sovraintendono agli indirizzi di gestione degli impianti sportivi ed ai programmi di sviluppo e promozione delle attività sportive a carattere ricreativo e agonistico, a vantaggio dei componenti la comunità universitaria. Inoltre dialogano con gli “enti sportivi universitari legalmente riconosciuti” (così ancora le legge 394) o con eventuali nuovi soggetti giuridici ritenuti idonei al perseguimento degli obiettivi di promozione dello sport universitario.

E’ mia intenzione andare oltre questo mandato e rafforzare i legami con le associazioni e le federazioni sportive locali e nazionali, tramite protocolli di intesa e stipula di convenzioni, per mettere le basi di un’alleanza tra mondo sportivo presente sul territorio e mondo accademico. Attraverso queste convenzioni sarà possibile organizzare congiuntamente eventi ludici, sportivi e culturali che coinvolgano studenti e cittadinanza, con particolare attenzione alle giovani generazioni. Sarà, inoltre, possibile promuovere lo sport come strumento di inclusione sociale, integrazione, superamento delle barriere ideologiche e culturali. E’ mio obiettivo, inoltre, patrocinare e dare un contributo all’organizzazione di incontri sul tema della salute, dell’alimentazione e dei corretti stili di vita.
Un’ulteriore importante area di lavoro di molti Atenei, e del nostro in particolare, è quella della dual career. In tale area si cercano di monitorare e migliorare costantemente i bandi dedicati a studenti agonisti di élite e no, costruendo per questi studenti/atleti un percorso di studi ad hoc, e riconoscendo il loro impegno sportivo in termini, anche - ma non in modo esclusivo - di Crediti Formativi Universitari.
In questa area penso che le Università stiano facendo molto, per offrire ad atleti e atlete un supporto concreto nel conciliare gli impegni sportivi con quelli accademici. Mi chiedo, personalmente, se le scuole superiori stiano facendo altrettanto.

Per quanto riguarda formazione e ricerca intendo formare una rete solida che metta in connessione le iniziative di ricerca e di formazione del nostro Ateneo e il settore dello sport, e valorizzare queste attività. Promuovere e rafforzare il ruolo dello sport nella ricerca scientifica, come fonte di ispirazione e come campo applicativo in tutte le discipline accademiche, non solo in quelle proprie di Scienze Motorie.
Tutti questo obiettivi sono coerenti con quelli proposti da Uni-Sport Italia, una rete a cui aderiscono 41 Università col fine di valorizzare le potenzialità dello sport universitario come strumento efficace e trasversale di formazione, ricerca, innovazione, e di miglioramento del benessere e dell’esperienza universitaria in generale.

 

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