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Mag 23, 2018 Stefano Severoni 4699volte

Pasta party, ma con giudizio…

Si reintegra e commenta dopo la corsa Si reintegra e commenta dopo la corsa Roberto Mandelli

Chi partecipa a gare quali la maratona e simili sarà ormai abituato a trovare il tradizionale pasta-party prima e/o dopo la gara offerto dal Comitato Organizzatore. Interessiamoci allora a conoscere questo importante appuntamento per chi si cimenta in sforzi di endurance, e i motivi del suo utilizzo. Iniziamo con l’analisi dell’espressione pasta party:

   PASTA: il sostantivo femminile pasta deriva dal lat. tardo pasta, dal gr. páste = farina e salsa, dal verbo pássein = impastare. Esso sta a indicare la farina intrisa o stemperata in acqua, la pasta alimentare, ma altresì qualsiasi massa di materiale plasmabile.

   PARTY: il sostantivo inglese party deriva dal franc. partie = partita, e significa ricevimento, festa.
Nell’espressione pasta party il termine pasta evidentemente è sinonimo di pastasciutta, indicante il piatto tipico italiano composto da pasta cotta in acqua bollente e salata, scolata e poi condita.

Durante lo sforzo fisico si utilizzano nei muscoli acidi grassi e carboidrati. Per cui l’atleta che corre parecchi chilometri dovrà avere i muscoli pieni di glicogeno prima dello sforzo e dovrà rimpiazzare le scorte, le quali evidentemente si saranno impoverite se non esaurite nel corso del suo impegno: questo il motivo del consumo dei carboidrati di cui la pasta è ricca, e così l’abitudine del pasta party.   Ma non tutti i pasta party sono uguali, nel senso che possono essere costituiti da un semplice piatto di pasta variamente condita e bevande opportune, ma pure tanto altro.
C’è da osservare che la moderna scienza della nutrizione consiglia di consumare la pasta o comunque i cereali nella forma integrale, mentre nei tradizionali party di solito la pasta è bianca, ovvero raffinata: sappiamo che il processo di raffinazione riduce la quantità di nutrienti presenti nell’alimento (minerali, vitamine, fibre); quindi questa non sarebbe la soluzione migliore. Inoltre, specie nella fase post-gara, è vivamente consigliato un consumo di cibi alcalinizzanti quali frutta e verdura (per favorire l’eliminazione dell’acido lattico prodotto in gara), mentre cereali e cibi altamente proteici sono acidificanti: in poche parole, una pasta al ragù dopo la corsa non è la soluzione migliore.

Varie manifestazioni hanno previsto pasta party particolari, per venire incontro alle esigenze di celiaci e vegetariani, e comprensivi di formaggio, yogurt, frutta, birra e caffè. È sicuramente un segno da apprezzare quello di cercare di soddisfare tutti.   La Maratona Alzheimer, a Cesenatico, ha offerto ai partecipanti il pasta party biologico Alce Nero, un gustoso e leggero piatto di pasta, condito con sugo di pomodoro biologico così che «benessere e attenzione al proprio stile di vita irromperanno nel momento più conviviale della giornata, portando anche a tavola i principi fondativi dell’evento, con un tocco di colorata italianità». Tra le curiosità, che i protagonisti ricordano, una staffetta in pista della durata di 30’/60’, in cui assieme tra amici si è consumato un gustoso piatto di pasta senza scrupoli di dieta. Ad esempio la Staffetta 12x1 ora “Memorial Alberto Rizzi”, che si disputa il terzo sabato del mese di settembre a Roma, negli anni passati ha avuto come attenta cuoca per gli atleti Gisella Misso, moglie del defunto Rizzi a cui è intitolata la manifestazione.
In conclusione possiamo riassumere che il pasta party è un’ottima soluzione per l’atleta che percorre parecchi chilometri a patto che… Certo, partecipare coi colleghi al pasta party è una proficua forma di socializzazione, che contribuisce ad aggiungerne i fattori positivi, specie se accompagnato da un buon risultato prestativo nonché dalla musica.

 

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