Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Siamo in compagnia di Stefano Cislaghi, anima della Polisportiva Pregnanese che organizza una serie di quattro incontri dedicati allo sport: gli lasciamo la parola per descriverci il programma.

In effetti anche quest’anno qui a Pregnana Milanese continuiamo la tradizione dei nostri incontri con ingresso gratuito. Tra marzo ed aprile saranno nostre ospiti quattro donne che ci racconteranno le loro storie.

Chi avete invitato per Kappa Emme Woman?

Iniziamo il 1 marzo con Roberta Peron, presso l'Auditorium Comunale di Via Varese, per parlare di trail. Amante della montagna, Roberta arrampica, pratica alpinismo, sci alpinismo, cascate di ghiaccio e triathlon. A queste passioni Roberta ha aggiunto dal 2007, le gare di ultratrail correndo la Via Marenca. Nel corso degli anni ha partecipato a gare in tutto il mondo, 3 edizioni della Cro-Magnon, UTMB 2008, Toubkal Trail Marocco 2009, Diagonale des Fous (2010 - 2014), PTL (2009 - 2014 - 2016 - 2017), 100 Km in Libia nel deserto, La Grande Corsa Bianca, Lanzarote Extreme 2007, 100 Miles Istria 2014 - 2017, Ultra Tour du Beaufortain, Lavaredo Ultra Trail, Dolomiti Sky Run 2014, Dolomiti Extreme 2017, Ipertrail la Corsa della Bora 2018. Ha partecipato all'edizione 0 del Tor alla prima e all'edizione 2018. Nel 2013 è stata Volontaria Tor facendo servizio scopa da Valgrisanche a Cogne e in accompagnamento dalla fine del gruppo fino all'arrivo.  

Se ho capito bene, a questa prima presentazione seguirà anche un’attività “promozionale”?

Esatto, sabato 2 marzo organizzeremo un TA sul Triangolo Lariano con un percorso di circa 20 Km per chi vuole correre ed un percorso di 5 Km per chi vuol camminare. Ci si trova poi tutti a pranzo alla baita Boletto. Chi volesse partecipare o chiedere info può mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Le altre ospiti?

Il 22 marzo, presso la Biblioteca Comunale di via Liguria 1, tornerà la "Volpe a Pedali" Rita Sozzi. Con la "Signora", la sua fedelissima bici, ha viaggiato in tutta Europa. Nel 2016 è partita da casa sua per arrivare, dopo 3000 Km, a Mosca. Nel 2017, seguendo il tracciato della Transiberiana sempre in sella alla Signora, è partita da Mosca per raggiungere dopo 6000 Km Ulan Bator. Nel 2018 tocca alla Via della Seta, 5000 Km da Teheran al Kazakistan. I suoi racconti sono appassionanti perché ascoltandola si ha la possibilità di immergersi nei paesaggi e nella storia dei luoghi visitati. Un appuntamento da non perdere.

Il 18 aprile, presso la Biblioteca Comunale di via Liguria 1, sarà con noi Ivana di Martino. Moglie, mamma di tre figli, corre da quando aveva 11 anni. Resistenza, impegno, sudore ma anche tanta energia e libertà mentale: ecco che cosa le regala la corsa. Poi Ivana scopre che il suo cuore ha dei problemi e deve essere operata. Dopo l'intervento ricomincia a correre, contro tutto e contro tutti, e dal 2013 decide di farlo a scopo benefico. Diventa famosa per le sue imprese impossibili e per la sua voglia di aiutare gli altri. 

2013: 21 volte donna, 21 mezze maratone in giro per l’Italia per sostenere Doppia Difesa, associazione contro la violenza sulle donne.
2014: Running for Kids per il progetto Faro, partita con una maratona da Lampedusa e sono scesa ogni giorno di 2 km per 21 giorni, passando per i diversi centri di accoglienza.
2015: Rexist Run da Ventimiglia a Muggia, 700 km in 8 giorni per Dynamo Camp.
2016 Run4kids partita da Milano e in 12 giorni arrivata a Bruxelles, 909 km per portare un messaggio speciale in Commissione Europea per Banco Alimentare.
2017 White Ultra Run, giro del Monte Bianco, 330 Km con un dislivello di ottomila metri, in 83 ore e 16 minuti.
Con Silvio Lorenzi in onda su Radio 24 nella trasmissione Personal Best, ha scritto il libro “Correre è la risposta”.

Chi chiuderà la rassegna?

Sempre presso la Biblioteca Comunale di via Liguria 1, sarà di scena Rita Tessari con il gruppo "Noi Corriamo in Rosa" per un gruppo di donne che si mette in gioco dal 2011 e che quest'anno correrà per il progetto" Insieme per Guarire un Bambino in più" del Comitato Maria Letizia Verga. Ci racconteranno dei loro percorsi e presenteranno l'impresa del 2019. Sarà presente alla serata Gianni Cazzaniga, Capo Unità Genetica Molecolare delle leucemie pediatriche della Fondazione Tettamanti, che ci spiegherà cos'è il passaporto genetico.

Per maggior informazioni?

Il nostro sito www.rundellafontana.it oppure https://www.facebook.com/rundellafontana/

James Russell Lowell è un nome che a molti dirà poco. Poeta, critico letterario e diplomatico statunitense, tra le sue frasi famose figura “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”. Prendendo buona nota di questo aforismo, alla London Marathon si sono resi conto dell’autogol che stavano facendo (vedi qui il nostro precedente articolo) ed hanno deciso di distribuire le medaglie anche alle guide che accompagnano gli ipovedenti.

Ecco la dichiarazione rilasciata la settimana scorsa da Hugh Brasher, Event Director della manifestazione: "Negli ultimi mesi, abbiamo esaminato la nostra politica per i corridori di guida e supporto nella Maratona di Londra. Questi accompagnatori svolgono un lavoro incredibile per aiutare i loro compagni a completare le 26,2 miglia, sia in allenamento che durante il giorno della gara, e noi vogliamo premiare i loro successi. Noi crediamo con passione nello sport per tutti e lavoriamo duramente per aiutare le persone con una vasta gamma di disabilità, tra cui i non vedenti, a completare la Maratona di Londra. Come è successo per molti anni, ogni corridore che richiede una guida o un corridore di supporto può richiedere per lui un posto gratuito alla Maratona di Londra del 2019. All'evento di quest'anno, assegneremo un chip cronometrico per guidare e supportare i corridori disabili. Attualmente stiamo lavorando con i nostri fornitori di rilevazioni cronometriche per creare un nuovo sviluppo del sistema informatico in maniera che la guida o il corridore di supporto abbia un tempo nei risultati ufficiali che sia collegato a quello del corridore che stanno accompagnando. I risultati ufficiali renderanno chiaro se il finisher abbia operato come guida o supporto di un altro corridore. Anche loro riceveranno la medaglia, la maglietta di finisher e la borsa di recupero quando attraverseranno la linea del traguardo insieme al loro assistito… Poiché gli accompagnatori sono presenti alla gara col solo compito di guidare il loro compagno, in assenza dello stesso anche le guide perderebbero il posto e dovranno ritirarsi prima dell'inizio della gara."

In sostanza, siamo buoni, ma non fessi.

Martedì, 12 Febbraio 2019 15:06

Trofeo Monga: vincitori e bilancio finale

Domenica 10 Febbraio si è chiusa la XXXIX^ edizione del Trofeo Emilio Monga, e come promesso, eccoci qua per un bilancio generale della manifestazione oltre che per celebrare i suoi campioni.

Il circuito non ha avuto vita facile in quanto la concorrenza è agguerrita. Il “Cross per Tutti FIDAL” monopolizza tutte le giornate festive dall’inizio dell’anno ad eccezione di due date, ma sono quelle del Campaccio e della “5 Mulini”. Al sabato si corre il “Brianzolo” e dunque anche questa stagione gli organizzatori del Monga hanno fatto i salti mortali.
Peraltro cominciamo a credere che non ci sia la volontà comune di trovare una soluzione che consenta di evitare questa lotta fratricida. Forse anche per queste ragioni nel 2018/2019 il circuito si è fermato a quota quattro appuntamenti rispetto ai canonici cinque, però va detto che tutte le tappe sono state estremamente valide e ben organizzate, a partire dalle strutture. In tre casi su quattro i concorrenti hanno usufruito delle comodità di un centro sportivo ed a Cittiglio gli spogliatoi erano comunque ampi ed al coperto.

Venendo alla proposta tecnica, anche in questo caso non ci si può assolutamente lamentare. I fossati e la salita di Pioltello erano divertenti. Professionale il tracciato di Urgnano. Impegnativo con quel misto erba/fango la tappa a Treviglio, anche se il nostro preferito resta sempre Cittiglio. Se ci vai una volta, poi è impossibile non ritornarci.

Essendo per prima una festa di sport e di comunione d’intenti tra i soci dei vari club, cominciamo parlando delle classifiche di squadra. Al maschile vittoria per i milanesi de La Michetta, davanti a Zeloforamagno e Canottieri Milano, mentre al femminile la spunta l’Athletic Team Pioltello precedendo Canottieri e La Michetta.

Venendo a livello individuale, non vi è dubbio che il valore tecnico dimostrato dai vincitori sia stato molto buono ed in alcuni casi a livello di eccellenza, anche se in funzione delle categorie ci sono stati successi più agevoli ed altri dove invece il lotto dei concorrenti era più numeroso o qualificato.
Ma basta chiacchiere ed ecco i nomi dei campioni:

Allieve: Valentina Cerioli (Bracco)                Allievi: Pietro Matteucci (Bocconi)

JPSF: Licia Bombelli (Athletic Team)             JPSM: Matteo Capetti (GTA Crema)

SF35: Beijer Annelies (Athletic Team)          SM35 Mirko Colangelo (Ethos Running Team)

SF40: Katiuscia Nozza Bielli (Runners BG)    SM40: Mauro Cattaneo (Marathon Cremona)

SF45: Rosanna Volpe (Canottieri)                SM45: Stefano Ripamonti (GSA Cometa)

SF50: Rita Albieri (Athletic Team)                SM50: Francesco Merisio (Athletic Team)

SF55: Paola Cagliani (Athletic Team)            SM55: Renato Gatti (Runners BG)

SF60: Elda Goffi (La Michetta)                     SM60: Marco Busi (Marathon Almenno)

SF65: Angelika Cizmesiya (La Michetta)       SM65: Franco Possoni (Romano Running)

SF70: Francesca Caldarulo (Athletic Team)   SM70: Rodolfo Rencurosi (Vignate)

In allegato potete trovare le classifiche dettagliate con tutti i premiati, che sono cinque per categoria in quanto non erano previste premiazioni di tappa se non per i primi di batteria.
Il Monga è finito, lunga vita al Monga e arrivederci all’anno prossimo, magari con tutte le tappe nel periodo novembre- dicembre. Potrebbe essere un’idea.

Quando si parla di GPS, molti dei podisti di lunga carriera storcono il naso, in quanto ai loro tempi non c’erano queste diavolerie e tutti erano in grado di capire a che velocità stavano correndo, se stavano accelerando o rallentando. Per una volta tuttavia crediamo che anche i più tradizionalisti dovranno ammettere che questa volta il GPS è stato molto utile.

La storia che Vi raccontiamo oggi per sommi capi è ambientata a Liverpool ed il protagonista in negativo è Mark “Iceman” Fellow, trentanovenne che nei momenti liberi ama correre. La sua attività principale invece è completamente fuorilegge. E’ un sicario ed il soprannome Iceman deriva proprio dalla freddezza con cui esegue efferati delitti su commissione.

Tra le sue vittime nel 2015 Paul "Mr. Big" Massey, e nel 2018 il suo socio John Kinsella. Anche loro due criminali, molto attivi a Manchester. Mentre per Massey la polizia aveva già raccolto le prove sufficienti per assicurarlo alle patrie galere, per l’omicidio di Kinsella il nostro Iceman l’aveva fatta franca. Ad inchiodarlo è stata la traccia del suo GPS. Gli investigatori lo avevano notato al suo polso durante una gara di running, come mostrato dalla foto. Per la precisione si trattava della Great Manchester 10K del 2015, corsa in 47’17”. Non sappiamo se allo sparo dello starter si fosse spaventato, come capita a qualche runner, ma tendiamo ad escluderlo…

Andando a visionare tutti i percorsi registrati, tra cui anche quelli effettuati in bicicletta, le forze dell’ordine hanno constatato che nel giorno dell’assassinio Mark Fellow si è recato nel quartiere di Kinsella, viaggiando in bici a circa 20 km/h. Arrivato nei pressi ha abbandonato la bici e proseguito a piedi (4 km/h). Arrivato presso l’abitazione della vittima il GPS è stato fermato per 8 minuti. Tutte mosse che collimano con alcune testimonianze ed i video delle telecamere di sorveglianza, che però non erano state sufficienti ad identificare l’assassino. Terminata la “commissione”, Iceman se n’è tornato a casa. Magari nello spazio "commenti sulla seduta" avrà scritto “good job” o qualcosa di simile.

Quindi cari amici, se dovete far fuori la suocera, non mischiate dovere con piacere aggiungendoci anche una seduta di running. Fatelo nel giorno di riposo e soprattutto, lasciate il vostro GPS a casa.

10 Febbraio - Gran finale, nell’uggiosa mattinata odierna, per la XXXIX^ edizione del Trofeo intitolato ad Emilio Monga, in quanto insieme ai fedelissimi dello storico circuito di cross dedicato ai senior, si svolgono i campionati provinciali bergamaschi riservati alle categorie giovanili. Ciò ha fatto confluire oltre un migliaio di atleti di ogni età presso il centro sportivo del comune di Urgnano (BG), dove sono stati tutti ottimamente ospitati. Visto l’elevato numero di manches previste, si è cominciato alle ore 9, con una mezz’ora di anticipo rispetto al solito e batterie che si susseguivano “a rullo”, ovvero appena transitava sul traguardo l’ultimo partecipante di una batteria, dopo pochissimo scattava la successiva.

Il percorso era stato tracciato tutto all’interno del recinto della struttura ubicata in Largo dello Sport, con due di giri di diversa estensione che consentivano di modulare le distanze in funzione delle categorie coinvolte. Fondo in erba, un po’ allentato dalle pioggia della vigilia e da metà mattinata che suggeriva caldamente l’uso delle scarpe chiodate. Partenza sul largo, utilizzando il campo di rugby, sport simpatico ed in genere più disponibile a consentire la profanazione del sacro suolo a differenza del Dio Calcio.

Venendo ai risultati di giornata, la manche rosa (nominalmente da 4 km circa, secondo i GPS attorno ai 3600 metri) ha visto un podio composto interamente da giovani, con un finale mozzafiato. Al fotofinish prevale Ilaria Bigoni (Alta Val Seriana) in 13’51”. Stesso tempo per la compagna di squadra Irene Faccaroni. Terza a soli due secondi Alice Colonnetti (Bracco). Tra le Allieve che correvano nella stessa manche, tris per l’Atletica Valle Brembana, con Chiara Begnis in 14’17”, Giulia Benintendi  in 15’02 e Sofia Begnis in 15’04”.

Negli over 60 maschili e categorie seguenti, podio come da copione di questa edizione del Trofeo con gli SM60 Marco Busi (Lumezzane) a dominare in 13’34”, seguito dalla coppia targata Zeloforamagno Marco Torrente ed Angelo Calogero. Dal quarto al sesto posto i migliori SM65 ovvero Luigi Campini, Franco Possoni ed Elvio Pellegrinuzzi. Tra gli Allievi vittoria, anche di manche per Pietro Gherardi in 11’58” davanti a Pietro Cambianica (Alta Val Seriana) 12’08” e Kilian Rossi (Saletti) più staccato in 12’42”. Anche qui la distanza era uguale a quella femminile.

Circa 6 i chilometri per gli over 55 ed atleti più giovani. Nel derby tra gli atleti della Recastello Radici Group ha la meglio per soli due secondi Halim Rabai in 15’24”. Secondo il più giovane Fabio Bazzana e bronzo per Mattia Bertocchi dei DK Runners Milano (15’40”).

Concludiamo facendo i complimenti ai padroni di casa del Marathon Team di Martinengo, ma col Monga non è finita qui. Vi diamo fin da ora appuntamento nei prossimi giorni, per dare il giusto merito ai vincitori individuali e per società, oltre a fare un bilancio generale di questa manifestazione. A presto!

 

Nota aggiuntiva del 11/2/2019 - ore 15.40: ci giungono segnalazioni circa alcuni problemi che sono sorti, in particolare nell'ultima batteria, relativamente alle indicazioni date agli atleti in merito ai giri da effettuare al momento del transito verso il rettilineo finale. La distanza nominale era di 6 km circa, in effetti ai GPS sono stati riportati 4700 metri circa. In funzione di ciò alcuni runner sono stati tratti in inganno ed hanno effettuato un giro in più di quanto peraltro indicato dai cartelloni ed al microfono. Siamo ovviamente a disposizione per ospitare i commenti dell'organizzazione o dei partecipanti.

I runner sono gente dura, abituati al sacrificio. Tra di loro i più coriacei sono sicuramente i trailer. Quindi prendiamo un trailer, ambientiamo la scena nel Far West, aggiungiamo una bestia feroce ed abbiamo tutti gli ingredienti per una storia impressionante, avvenuta l’altro ieri presso la Horsetooth Mountain, ad ovest di Fort Collins. Se la località Vi dice poco, aggiungiamo che ci troviamo in Colorado, su un’altura delle Montagne Rocciose.

Il nostro anonimo eroe, ed in questo caso la definizione è più che meritata, stava correndo quando ha sentito qualcuno arrivare alle sue spalle. Si trattava di un puma che lo ha aggredito facendolo cadere a terra e cominciando a morsicarlo in faccia e su un polso. Solo il suo coraggio e la presenza di spirito lo hanno salvato. Lottando a mani nude è riuscito ad avere la meglio sull’animale che è morto strangolato. Facile a dirsi, un po’ meno metterlo in pratica.

La vicenda è senza dubbio anomala, in quanto il sentiero in questione è battuto da altri podisti, oltre a cavalieri, escursionisti e mountain biker. Inoltre i puma che sono numerosi nella zona, di solito aggrediscono solo piccoli animali. Pensate che negli ultimi trent’anni in tutti gli States sono state solo 3 le vittime dei puma.  In questo caso e per fortuna dell’atleta, si trattava di un felino molto giovane, alle prime armi in termini di aggressioni che quando ha visto il runner in corsa si è eccitato all’idea e non ha ben valutato le dimensioni della sua preda potenziale. Il puma aveva meno di un anno, dato che il suo peso si aggirava attorno ai 36 chilogrammi. Almeno questa è stata la stima fatta dagli uomini del Colorado State Parks and Wildlife Service che arrivati sul posto dopo un paio d’ore, hanno trovato la bestia già dilaniata da altri predatori della zona.

Tutto bene quindi, salvo per il povero felino, già pronto ad essere ingaggiato da qualche allenatore per dare più brio alle ripetute dei suoi atleti e che invece ha imparato a sue spese quanto siano tosti i runner.

Martedì, 05 Febbraio 2019 15:34

L’incanto di correre sulla neve fresca

Quello di oggi è un articolo un po’ insolito. Non ci sono gare di mezzo. Presenti, passate o future. Ed in più il protagonista è il sottoscritto che di solito evita di tediarVi con le sue storie, focalizzando la cronaca sulla gara. Dopo un periodo iniziale, quando cominciai a lavorare nella Redazione di Podisti.net ed inserivo nel pezzo le gesta (poche) e le molte disavventure del fantomatico Podista Parvenu, ho pensato bene di mandare in pensione questo personaggio. Forse avrei dovuto farlo prima.

Oggi vorrei invece condividere con Voi la soddisfazione che mi ha pervaso nella corsa di venerdì scorso. Ero da solo e dunque non ho scelta. Sono obbligato a parlare di me, ma lo faccio volentieri per raccontare questa esperienza e magari ricevere i Vostri contributi su situazioni analoghe. Dopo tanti allerta meteo, forse per la forza dei grandi numeri, alla fine i meteorologhi ci hanno preso. La neve è arrivata anche su Milano e provincia. Uscito di mattina presto, ho optato per un percorso che con i miei amici e compagni di corsa è stato ribattezzato “giro natura”, in quanto tutto su strade e sentieri. Senza traffico.

Correre in questo ambiente ovattato è stato magico. Anche la respirazione, migliore del solito in quanto i fiocchi, che continuavano a scendere, filtravano le maledette polveri sottili che infestano la pianura Padana. L’aria era fresca ma non fredda. E pura. La differenza rispetto agli slalom tra i tubi di scappamento, era evidente. La temperatura non eccessivamente bassa. Uno volta scaldato, ero a mio agio anche sotto questo aspetto.

La neve aveva ricoperto il percorso, ma non ne era scesa una quantità esagerata. Aveva pulito tutto, ma non impediva di correre bene. Lo strato era sottile, ma non ghiacciato. All’inizio c’erano altre impronte, poi il suolo era incontaminato, salvo i segni del passaggio di animali ed uccelli. Ed i miei. Sul ritorno da questo giro non circolare, ho rivisto le mie impronte. Distaccate, lontane una dall’altra. Sembravano appartenere ad un animale dalla corsa bella e maestosa. Non era vero. So bene che mi trascino. Purtroppo mi rivedo anche in fotografie e filmati. Ma venerdì mi sembrava di essere un corridore mitologico, in una natura benigna ed incontaminata. Fatta apposta per consentirmi di attraversarla in solitudine, facendo una delle cose più belle che si possano fare: correre.

Quest’anno San Valentino non celebrerà soltanto la festa degli innamorati, ma anche l’inizio dell’attività di chi ama la pista milanese del campo Giuriati. Quel giorno partirà infatti la 28^ edizione di questo circuito. Per ventiquattro giovedì, con l’opzione di scelta tra la sessione alle ore 13 o quella serale delle 19, sarà possibile divertirsi su tante distanze e formule diverse. Il tutto all’insegna dell’amicizia e dell’informalità, con iscrizioni sul posto e tempi che ognuno registra per conto suo, a formare classifiche generali e di giornata.

Due le novità regolamentari di quest’anno. La prima riguarda il certificato medico. Inoltre sarà necessario sottoscrivere un documento di liberatoria con la quale i concorrenti si assumono ogni rischio derivante dalla partecipazione e sollevano gli organizzatori da ogni tipo di responsabilità derivante da eventuali infortuni e/o danni occorsi a se stessi o a terzi.

Come dicevamo, calendario molto vario che non vogliamo elencare in ordine cronologico, ma per specialità. Il tutto a beneficio di chi magari non potrà essere sempre presente o non conosce il circuito e potrebbe comunque essere incuriosito da una prova insolita o interessato a delle specifiche distanze.

Per quello che riguarda le gare tradizionali su pista ecco le date:

800m 13/6

1000m 6/6

1500m 9/5

Miglio, 1609m 10/10

3000m 14/2, 18/4 e 7/11

5000m 21/3, 16/5, 26/9 e 24/10

10000m 14/3 e 14/11

 

Le staffette prevedono la formula detta all’americana, con un numero illimitato di cambi, anche ogni giro, a discrezione dei partecipanti:

5000m Americana a coppie 21/2 e 17/10

10000m Americana a terne 11/4 e 12/9

Oltre alla gara classica con distanza prefissata, in questo caso:

3x2000m il 12/12

 

Non mancano le campestri, sempre all’interno del recinto del campo sportivo:

2100m 4/7

2500m 28/3

4100m 19/9

 

Concludendo con gli eventi più insoliti, ovvero:

Test di Cooper sui 12 minuti il 28/2

Ripetute sui 300 m ad oltranza (ogni giro ci sono delle eliminazioni) 23/5

Corsa al buio ovvero senza orologio o GPS, cercando di indovinare il tempo impiegato per percorrere 4000m il 21/11

 

Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Per maggior informazioni scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure consultate il sito http://corrigiuriati.altervista.org/

Giovedì, 31 Gennaio 2019 14:10

A soli 17 anni ha già corso 100 maratone

L’immagine che vedete, raffigura Calix Fattmann insieme al padre Ken a fianco dell’albero di Natale presso la loro casa di Springfield negli Stati Uniti. Se fate caso, le decorazioni dell’albero non sono quelle tradizionali. Si tratta delle medaglie relative alle 97 maratone corse da Calix a quel tempo. Quota 100 è stata raggiunta dal diciassettenne il 29 Gennaio scorso ad Ozark, in Missouri.

Calix è stato adottato appena nato da Ken, un runner con oltre 375 maratone al suo attivo. “Mi sono interessato alla corsa fin da piccolo”, ha dichiarato il neo recordman; “A quattro anni mio padre (N.d.R. single) mi ha portava sulla pista del college quando si allenava e vederlo correre ha fatto venire voglia anche a me”. In realtà Calix ha visto il padre correre sul tapis roulant già a pochi mesi.

"Ho fatto il mio primo 5000 a soli cinque anni, e quando ne ho compiuti dieci, ho detto che volevo fare i mie primi 10k. In realtà sono andato dritto alla mezza maratona.” ha spiegato Calix. Arrivato a quota 52 mezze, a meno di 13 anni è passato alla maratona anche se non disdegna le gare scolastiche in pista e cross, sebbene sia molto lento su queste distanze. In effetti la sua maratona più veloce l’ha corsa in 3h44’, mentre il suo personale sul miglio è pari a 5’23”. Non si sa quanto tali risultati siano dovuti alle caratteristiche dell’atleta e quanto al fatto di macinare solo tanti chilometri lentamente, aggiungiamo noi. Poi ci sarebbero tante altre considerazioni, ma per questo lasciamo spazio ai nostri lettori.

Chi si ricorda di Muttley? Uno dei personaggi dei cartoni animati della serie "Dastardly e Muttley e le macchine volanti", noto anche come Lo squadrone avvoltoi. Una serie televisiva prodotta nel 1969 da Hanna-Barbera e poi riproposta tante volte sul piccolo schermo. Muttley era il cane nonché assistente del pilota Dastardly, sempre alla ricerca di un premio per le sue imprese, e che il doppiaggio italiano rese famoso per il tormentone: “medaglia, medaglia, medaglia!”
Di certo lui non la prenderebbe bene se scoprisse che l’organizzazione della London Marathon non intende consegnare alle guide il riconoscimento più classico per un maratoneta. Questa la denuncia di Giulia Cannarella dalle colonne del Corriere della Sera, che riprende l’insoddisfazione di tanti runner sui social media. In molti hanno scritto al patron di Virgin Richard Branson e si stanno anche organizzando per autotassarsi e comprare le medaglie. In realtà sembra che nelle edizioni precedenti la prassi invalsa sia stata quella di consegnare anche agli accompagnatori degli ipovedenti la medaglia che spetta a tutti i finisher.

Nel frattempo ha fatto sentire la sua voce anche l’equivalente inglese della nostra Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti, il Royal National Institute of Blind People che ha chiesto chiarimenti. Hugh Brasher, Event Director della corsa londinese ha dichiarato che tutti i partecipanti che hanno bisogno di una guida potranno iscriverla gratuitamente alla gara e che agli accompagnatori sarà consegnata pettorina, sacco gara e la maglietta. Le risposte fornite dall’organizzazione non sono state comunque considerate soddisfacenti e sembra che presto ci sarà un auspicabile ripensamento.
Va sottolineato che se da una parte sembra abbastanza strano che una maratona milionaria si perda in queste sciocchezze che implicano una spesa veramente limitata, visto il numero di accompagnatori ed il valore delle medaglie stesse, da un altro lato vanno certo evitati strani fenomeni come quelli dove il non vedente alla fine misteriosamente non partecipa e l’accompagnatore corre gratis la gara...

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina