Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

Sono 803 i classificati a fronte di oltre 900 iscritti a questa corsa campestre a Campovico, nelle vicinanze di Morbegno. Sono numeri importanti, che testimoniano la voglia di tornare a gareggiare. La giornata di sole ha ulteriormente favorito la riuscita della manifestazione, davvero bene organizzata dal gruppo podistico C.S.I. Morbegno. Rispetto praticamente totale delle normative, parcheggio ben distante dal campo gara e anche questo ha favorito il diluirsi degli atleti e degli accompagnatori. Un tracciato che ho trovato molto bello: fondo erboso molto compatto, qualche dosso a rendere un po’ più tecnico il percorso, diversi passaggi nei boschi. Come da regolamento, distanze in relazione alla categoria di appartenenza, dai 2000 metri per le cadette (giro unico) fino ai 10.000 metri per i senior M (4 giri da 2500 metri.

RISULTATI E CLASSIFICHE

Segue il comunicato completo di Fidal Lombardia a cura di Matteo Porro.

Nella giornata quasi primaverile di Morbegno (Sondrio) è andato in scena oggi, 28 febbraio 2021, il 24esimo Cross della Bosca. L’ormai storica gara di corsa campestre organizzata dal C.S.I. Morbegno ha ospitato la seconda fase regionale di qualificazione alla finale nazionale del Campionato di Società di Cross, proponendo un percorso inedito e più scorrevole rispetto al muscolare tracciato proposto nelle precedenti edizioni: è stata l’occasione per vedere all’opera su ritmi elevati i migliori mezzofondisti e fondisti lombardi, i quali hanno dato vita ad entusiasmanti battaglie sul campo. Nel mattino morbegnese, prima della rassegna regionale a squadre, si sono svolte le prove di selezione per la rappresentativa Cadetti/e che si batterà per i colori lombardi alla Festa del Cross del 13-14 Marzo a Campi Bisenzio. Parecchio frequentate anche le gare Master (6 km maschili e 4 km femminili) della prima mattinata. L’intera manifestazione, in ordine alle normative per il contenimento del contagio da Covid 19, si è svolta senza pubblico, e gli atleti hanno dovuto indossare la mascherina in partenza, per i primi 200 metri e subito dopo l’arrivo; l’atletica in tempi di pandemia prova a ripartire e l’entusiasmo degli oltre 800 atleti presenti oggi in bassa Valtellina ne fa testimonianza.

CROSS 10 KM SENIORES/PROMESSE M – Dopo il ritiro nella prima fase di Brescia, Nadir Cavagna si riscatta alla grande e vince con autorità la prova valtellinese. Il gruppo di testa rimane ben saldo per tutta la gara: insieme all’alfiere dell’Atletica Valle Brembana ci sono il fratello e compagno di colori Alain CavagnaSebastiano Parolini (GA Vertovese), Luca Alfieri (PBM Bovisio Masciago) e Mequanint Navoni (Team A Lombardia). Nelle battute finali la testa della corsa si sfilaccia, ed è il bergamasco classe 1995 ad avere la meglio su un rientrante Parolini (assente per infortunio alla prima fase) e sull’under 23 Alfieri. Il quarto posto è della rivelazione di giornata Navoni, che conduce una gara d’attacco e riesce a mettere dietro il coetaneo Alain Cavagna. Al sesto posto si classifica un ottimo Iacopo Brasi (La Recastello Radici Group), il quale precede un sempre solido Mattia Padovani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni, settimo). Ancora Valle Brembana all’ottavo posto con Nicola Bonzi, che precede il portacolori del CUS Insubria Varese Como Pietro Bomprezzi. A chiudere la top ten di giornata ci pensa un altro biancorosso della Valle Brembana come Pietro Sonzogni. Ottime prove anche per Hicham Kabir (CS San Rocchino) e Giovanni Gualdi (GA Vertovese), rispettivamente undicesimo e dodicesimo in una gara dal livello medio piuttosto elevato. Nella classifica a squadre è trionfo dell’Atletica Valle Brembana, che aveva fatto meglio complessivamente nella prima fase, ma si riconferma al vertice; alle spalle dei biancorossi è il GA Vertovese, ottavo dopo la prima fase, a strappare l’argento alla Recastello Radici Group, che si riconferma sui livelli di Brescia. Chiudono la top 5 (grazie ai punteggi ottenuti tre settimane or sono) CUS Pro Patria Milano e Atletica Rodengo Saiano Mico.

CROSS 7,5 KM SENIORES/PROMESSE F – La gara è un vero e proprio assolo per l’atleta dell’Atletica Alta Valtellina Emily Collinge, la quale non ha rivali sin dal via; la specialista della corsa in salita accumulerà nel corso della sua cavalcata solitaria ben 80 secondi sulle inseguitrici, guidate da un altro asso della corsa in montagna come Alice Gaggi (La Recastello Radici Group). Anche Gaggi, nel suo tentativo di inseguimento, crea altro vuoto dietro di sé: mezzo minuto dopo l’atleta valtellinese giunge sul traguardo la terza classificata, prima tra le Under 23, Cristina Molteni (GP Valchiavenna), che ha la meglio sulle più esperte Silvia Radaelli (Free Zone, quarta) e Maria Righetti (Atl. Lecco Colombo Costruzioni, quinta). Al sesto posto si piazza Deborah Oberle (CUS Insubria Varese Como), che precede la seconda U23 di giornata Katia Nana (La Recastello Radici Group). Chiudono la top ten Anna Frigerio (Free Zone), Nicole Acerboni (Bracco Atletica) e Luisa Gelmi (GA Vertovese). La top 5 a squadre rimane invariata rispetto alla prima fase di Brescia: prima La Recastello Radici Group, seguita sul podio da Free Zone e Atletica Brescia ’50 Metallurgica San Marco; poi Lecco Colombo Costruzioni e CUS Insubria Varese Como.

CROSS 7,5 KM JUNIORES M – Dalla delusione per l’amara squalifica sui 1500 metri ai Nazionali Indoor di Ancona alla vittoria nel Cross della Bosca U20: Moad Razgani (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) dimostra ancora una volta tutto il suo valore, con una vittoria autoritaria maturata nelle battute finali. Alle sue spalle prova fino all’ultimo a rientrare il classe 2003 Konjoneh Maggi (Atl. Lecco Colombo Costruzioni), il quale si deve però accontentare però dell’argento davanti al coetaneo Mattia Zen (CUS Insubria Varese Como). Il quarto posto è di Matteo Bardea (AS Lanzada), mentre a chiudere la top 5 è il comasco Mattia Campi (Pro Sesto Atletica), che regola nel finale Stefano Pedrana (GA Vertovese) e Giovanni Artusi (Atl. Lecco Colombo Costruzioni). Nella classifica a squadre totale sono confermate le prime tre posizioni della prima fase: davanti a tutte c’è l’Atletica Lecco Colombo Costruzioni (confermatasi anche quest’oggi), seguita da CUS Insubria Varese Como CBA Cinisello Balsamo. Grazie ai piazzamenti odierni sono quarti i bergamaschi del GA Vertovese e quinti gli alfieri del CUS Pro Patria Milano.

CROSS 5 KM JUNIORES F – Si afferma con autorità tra le U20 il nome nuovo di Silvia Gradizzi: la portacolori del CUS Pro Patria Milano duella con Nicole Coppa (Bracco Atletica) per poi vincere la gara in solitaria, lasciando la compagna di fuga a oltre quindici secondi. Terzo posto per un'altra Bracco Atletica come Angelica Prestia, che precede la varesina Francesca Mentasti (Atl. Gavirate). Quinto posto per la brianzola Camilla Galimberti, che chiude un terzetto Bracco Atletica di alto livello mettendosi alle spalle Federica Dalfovo (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) e Chiara Angela Guidali (Atl. Gavirate), rispettivamente sesta e settima. Nella graduatoria per team la Bracco Atletica conferma la propria leadership staccando Free Zone e CUS Pro Patria Milano. Seguono Atletica Gavirate e Atletica Lecco Colombo Costruzioni.

CROSS ALLIEVI – Gara su ottimi ritmi per la categoria, nella quale si conferma dominatore dopo l’exploit di Brescia il bergamasco Stefano Benzoni (Pool Soc. Atl. Alta Valseriana) che vince nettamente ancora una volta davanti al bresciano della Rodengo Saiano Mico Loris Cittadini, autore di un’altra solida prova. Terzo è il portacolori dell’Atletica Bergamo 1959 Oriocenter Alessandro Morotti, che precede Lorenzo Pellicciardi (Atl. Cento Torri Pavia, quarto) e Mattia Adamoli (US Derviese, quinto). A squadre è proprio l’US Derviese di Adamoli ad aggiudicarsi il primato (frutto dell’ottima prova corale di Brescia) davanti a CSI Morbegno e CUS Pro Patria Milano. A seguire Atletica Bergamo 1959 Oriocenter ed Euroatletica 2002.

CROSS ALLIEVE – La vincitrice in solitaria della prima fase Miriam Scerra (PBM Bovisio Masciago) si deve inchinare all’assolo odierno della bergamasca Arianna Algeri (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), che trionfa nettamente con oltre venti secondi di vantaggio sulla milanese. Terzo posto per Hajar Assamidi (Free Zone), che regola Alessia Pellegrini (Atl. Valle Brembana, quarta) e Samira Manai (Free Zone, quinta). Per quanto riguarda i team c’è da segnalare il sorpasso in vetta della Free Zone alle spese dell’Atletica Valle Brembana, che conserva la seconda piazza davanti ad Atletica Bergamo 1959 OriocenterAtletica Vallecamonica Atletica Riccardi Milano 1946.

CROSS DI SELEZIONE CADETTI – Manuel Zanini (Atl. Gavirate), dopo un 2020 scoppiettante che lo ha visto trionfare in lungo e in largo a livello regionale tra gli U16, si conferma l’uomo da battere tra i Cadetti e vince nettamente la prova da 2.5 km davanti a Mattia De Rocchi (Atl. Muggiò) e Carlo Tagliabue (US Derviese). Al femminile la gara (2 km) si decide invece in volata: a trionfare è Emma Pollini (Geas Atletica), che per un soffio precede Sofia Sidenius (Atleticrals2 – Teatro Alla Scala). Terza è Giorgia Franzolini (Euroatletica 2002).

CROSS MASTER – La mattinata ha visto risplendere i colori della plurititolata a livello Master Atl. Paratico: vittoria netta al maschile per Renato Tosi e addirittura tripletta gialloblu al femminile grazie a Patrizia TisiEva Grisoni e Simona Angelini.

23 febbraio 2021. Succede che la mezza maratona di Ras al Khaima (Emirati Arabi), in programma il 19 febbraio, viene annullata per l’ormai tristemente famosa pandemia. Doveva costituire il tentativo congiunto di Eyob Faniel e Yeman Crippa (alla sua prima esperienza sulla distanza) di correre la mezza maratona sotto 60 minuti. Alle spalle una preparazione finalizzata a questo ambizioso obiettivo. Tutto svanito? Macché. Si mettono in pista in tanti, si cerca un’altra opportunità, magari in Italia; purtroppo di gare vicine non ce ne sono e anche le prospettive poco più avanti non sono rassicuranti, ma ecco che arriva Giuseppe Giambrone, personaggio poco conosciuto ma solo ai non addetti ai lavori. Ci sarebbe tanto da dire su di lui, tanto schivo e lontano dai riflettori quanto bravo nel suo lavoro di allenatore. Il Tuscany Camp (situato a San Rocco a Pilli, Siena), che si può senz’altro definire una sua creatura, è il luogo dove si sono formati diversi grandi campioni, basti citare Jakob Kiplimo, campione del mondo junior di cross oppure Oscar Chelimo, bronzo ai mondiali di cross nel 2019; ma anche il nostro Stefano La Rosa, che sotto la sua guida ha fatto il personale in maratona (2:11:07).

La richiesta di gare, ovunque, nasce dalla necessità di World Athletics (precisiamo, per la maratona) di supportare gli atleti in cerca dei tempi minimi nella prospettiva delle Olimpiadi, un’opportunità colta al volo da Fidal che grazie a Giuseppe Giambrone mette in piedi una mezza maratona, che si correrà domenica 28 febbraio, ma anche la maratona, in programma l’11 aprile. Il percorso è realizzato nell’aeroporto di Siena Ampugnano, quindi un’area chiusa al pubblico, nel rispetto delle vigenti normative. E Giancarlo Chittolini? Beh, dove c’è atletica … c’è lui. Si butta con entusiasmo nella collaborazione con Giambrone, certo la motivazione è grande perché correrà Eyob Faniel, atleta che ha cominciato a crescere proprio con lui. Ma non è solo questo: finalmente rivede una concreta possibilità di prestazioni di alto livello (ricordo che nessun italiano ha mai corso la mezza maratona sotto i 60 minuti, il record nazionale appartiene a Rachid Berradi, con 1:00:20).

La gara ovviamente è omologata e certificata Fidal, si correrà su un percorso assolutamente pianeggiante e con poche curve, tutti elementi per favorire le prestazioni. Saranno quattro giri di 5 chilometri e poco più sull’anello esterno dell’aeroporto. Prima della riunione tecnica è ovviamente difficile avere precise informazioni, tuttavia è chiaro che ci saranno le lepri, potrebbero essere Iliass Aouani e Olivier Irabaruta; si possono ipotizzare dei passaggi in 28:15, massimo 28:20 ai 10 chilometri, per un obiettivo finale sotto i 60 minuti, ma anche un record italiano sarebbe un buon risultato. I nomi degli atleti elite? Un elenco provvisorio dice, tra gli altri, Benson Kipruto e Felix Kipkoech, atleti con recenti personali sulla mezza maratona rispettivamente di 60:06 e 60:12, anche per loro la motivazione del primo “sub 60” sarà fortissima. Alex Kibet, all’esordio sulla mezza maratona ma “si dice” sia molto forte. Insomma, viene da dire che Eyob e Faniel avranno i “treni giusti”. Della partita sarà anche Oscar Chelimo, che correrà solo per qualche chilometro, diciamo una presenza legata all’amicizia con Giambrone.

 

Il leit motiv di maggiore interesse è l’esordio di Yeman Crippa sulla distanza; dopo un 2020 spettacolare (battuti i record nazionali su 3.000, 5.000 e 10.000 metri, quindi pista, e 5 chilometri su strada) si cimenta sui 21.097 metri. Ma non è certo meno importante il tentativo di Eyob Faniel, che ha più volte sfiorato i 60 minuti (60:44, 60:52:60:53, negli ultimi 18 mesi). E il coach dei suoi primi passi, Giancarlo Chittolini, sarà lì a vederlo, incitarlo, a fianco del suo attuale allenatore, Ruggero Pertile.

La manifestazione è realizzata con la collaborazione del gruppo sportivo Don Kenya Run di Milano.

Infine, qualche doverosa nota su Giuseppe Giambrone.

Siciliano di Caltavuturo (PA), classe 1979, sposato con Carmelinda (titolare del Tuscany Camp), hanno due figli, Francesco e Anna, 10 e 7 anni. Vivono a San Rocco a Pilli dal 2000. Un buon trascorso nell’atletica, 2:29:16 in maratona e 1:08:44 sulla mezza. Istruttore…. quasi da sempre, da molto giovane seguiva i ragazzini dell’oratorio. Innamorato e appassionato di atletica, la sua storia in qualche modo comincia nel 2014, quando decide di andare in Africa per saperne di più su quei forti atleti.

All’inizio non conosce la lingua inglese, ma è intraprendente e con tanto spirito di iniziativa; inizia il rapporto con la federazione ugandese, segue gli atleti e il 2019 è probabilmente l’anno della sua consacrazione. Dopo 40 anni di dominio etiope e keniano i suoi atleti Jakob Kiplimo e Oscar Chelimo nel mondiale di cross portano a casa un argento e un bronzo; aumenta la visibilità della nazione ugandese, arrivano gli sponsor.

Oggi la sua “creatura”, il Tuscany Camp, è una splendida realtà, una fucina di futuri campioni, ma anche un punto di prestigio per il tessuto locale. Studi medici, centri di fisioterapia, parafarmacia, c’è davvero tutto per supportare al meglio gli atleti elite (oggi essenzialmente ugandesi e burundiani) ma anche gli amatori, che sempre più numerosi si rivolgono a questa struttura.

Lunedì, 22 Febbraio 2021 15:51

Si torna alle gare: piano, ma si riparte

Domenica 21 febbraio è una data da ricordare: si è corsa la prima mezza maratona in Italia del 2021, a Trecate (NO), giorno più, giorno meno, a distanza di un anno dallo scoppio della pandemia. Tutto si è svolto nel rispetto delle regole, a cominciare dalla limitazione nel numero totale dei partecipanti (500), nonostante il protocollo Fidal non preveda uno specifico limite totale, bensì la partenza in scaglioni di 500. A Trecate erano 500 in totale e sono partiti addirittura a scaglioni di 100, per aumentare ancor più il margine di sicurezza. Il collega Rodolfo Lollini l’ha raccontata QUI. Anche un partecipante, Aurelio Martinelli, runner e organizzatore della Mezza di Como, ha voluto raccontarci la sua esperienza, LEGGERE QUI.

Di certo per le manifestazioni con grandi numeri bisognerà attendere ancora un po’, ma se pensiamo, ad esempio, che il 90% delle mezze maratone italiane fa meno di 1000 partecipanti possiamo senz’altro affermare che il movimento delle gare può ripartire.

Le gare sono ripartite, indoor, corse campestri ed ora quelle su strada; il calendario presenta diverse opportunità, certamente in numero inferiore alla normalità, è giusto ripartire piano.

Le difficoltà ci sono e ci saranno, forse ancora per parecchio tempo: limitazione nei partecipanti, organizzazione più complessa, maggiori responsabilità, ma LE GARE SI POSSONO FARE. Se gli organizzatori devono essere sempre bravi, oggi devono esserlo ancora di più. Poi è chiaro che possono esistere specifiche problematiche locali determinate dalla pandemia, che in certe zone purtroppo è più grave che in altre, sono situazioni che vanno affrontate seriamente ma anche serenamente, valutando tutti gli aspetti della gara e di tutto ciò che ci sta intorno: percorso, logistica, parcheggi, disponibilità di spazi che garantiscano l’ormai famoso distanziamento sociale. Dalla prospettiva di chi corre c’è … tanta voglia di correre, al punto di accettare difficoltà e compromessi, lo dicono i numeri delle gare sinora svolte.

Certamente si devono trovare enti locali disponibili all’ascolto di chi vuole organizzare, in questo senso è di fondamentale importanza presentare dei piani accurati, che rispondano in modo preciso alle vigenti normative sanitarie ed ai protocolli stabiliti dalla federazione di atletica leggera. Così non fosse, i loro dubbi, le loro perplessità non possono che aumentare ed è più difficile contestare decisioni contrarie. Ma se si fanno le cose bene, e la situazione locale non è tale, in termini di principio, da negare la manifestazione, diventa difficile accettare decisioni contrarie, magari per questioni di principio o peggio ancora di natura politica. E’ bene sapere che a monte di ogni gara podistica (o evento sportivo in genere) ci sono dei passaggi ben precisi: il Coni, in accordo col Ministero della Salute, stabilisce la fattibilità degli eventi sportivi, le singole federazioni (Fidal, nel nostro caso) definiscono dei protocolli nel rispetto delle normative. Viene definito un calendario gare, mesi prima della data; non può, non deve succedere che basti qualcuno in cerca di visibilità a mettere paura ai vari enti locali, che annullano o rinviano magari solo pochi giorni prima. Le gare non si improvvisano, ci vogliono settimane, mesi di lavoro per approntarle.

Il settore dello sport, tutto lo sport, ha lo stesso diritto di ripartire di tutti gli altri, non so quanti punti di PIL valga, ma è chiaro che genera reddito per tante categorie di lavoratori. Si pensi alle tasse che si pagano per le gare, soldi che la federazione utilizza anche per finanziare il settore giovanile, il futuro della nostra atletica; gli sponsor spendono per supportare le manifestazioni in cambio di visibilità, i produttori di scarpe ed abbigliamento…l’elenco è lungo di chi si giova del movimento sportivo. E poi si pensi all’indotto: chi corre spesso mangia al ristorante, dorme in albergo, consuma ai bar, le gare aiutano tanti altri settori a ripartire.

Avanti tutta, certamente con giudizio, rispetto e tutta l’attenzione che ci vuole. Ma ripartiamo.

Questo sito si occupa di cose di corsa, tuttavia è impossibile non dare per prima la notizia dello spettacolare salto di Larissa Japichino: con 6,91 mt eguaglia il record italiano di mamma Fiona May e realizza il record del mondo juniores (precedente Heike Drechsler, 6,88). Questo vale il minimo per le Olimpiadi di Tokio.

Tornando alle corse la gara più spettacolare è stata certamente quella sui 1500 metri: ha vinto Pietro Arese (Fiamme Gialle) al termine di una rimonta iniziata dopo i 1200 metri. Chiude col tempo di 3:40:54, migliorando il precedente di 3:42:04). Secondo e terzo posto, anche loro con personale, rispettivamente per Joao Bussotti (Esercito) e David Nikolli (Caivano Runners), 3:41:04 (prec.3:41:79) e 3:42:16 (prec. 3:43:48).

Gara femminile sulla medesima distanza che ha avuto un epilogo diverso, Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre), categoria promesse, ai 1200 metri ha piazzato una progressione impossibile per le avversarie. Chiude col tempo di 4:13:70, a un niente dal suo personale di 4:13:62. Seconda posizione in 4:16:32 per Federica Del Buono (C.S. Carabinieri), rientrata da poco alle gare dopo tanti problemi fisici. Terza col tempo di 4:17:55 Micol Majori (Pro Sesto Atletica) che ha letteralmente polverizzato il suo precedente primato (4:24), non risparmiando le energie nonostante domani sia impegnata sui 3.000 metri, al pari di Giulia Aprile (C.S. Esercito), oggi quinta in 4:22:10.

Domani, a partire dalle 15, diretta su RaiSport

Una gara che promette di essere bella, tuttavia arrivata …nel momento sbagliato, causa pandemia. Da qui la decisione degli organizzatori di rinviare la prima edizione dal 21 marzo 2021 al 2 e 3 aprile 2022. Però …. qualcosa succede ugualmente, vediamo nel dettaglio i vari passaggi.

Questo il comunicato degli organizzatori:

La LAKE GARDA 42, maratona sul lago di Garda originariamente prevista per il prossimo 21 marzo, è stata rinviata al 2022, per la precisione nel weekend del 2 e 3 aprile. La decisione degli organizzatori, presa in collaborazione con la regione North Lake Garda, ha come obiettivo la tutela dei runner e il rispetto delle norme sanitarie, ma anche lo scopo di proporre – quando si potrà farlo in tutta sicurezza – un evento di festa sportiva.

“La situazione attuale, le incertezze in termini di mobilità e le direttive sanitarie ci hanno costretto a riprogrammare la LAKE GARDA 42 per l’anno prossimo. È una decisione difficile per noi, per i nostri partner e per tutti i runner che avrebbero voluto partecipare, ma è anche l’unica possibile.” ha commentato Christian Deissenberger, a capo dell’organizzazione della gara. “Per noi, la LAKE GARDA 42 e tutte le attività ad essa connesse devono rappresentare un’occasione per celebrare lo sport, un momento in cui chi vi partecipa può godere di una vera atmosfera di ‘pure running’.  Attenderemo con pazienza il 2022, con l’intenzione di proporre un evento di questo tipo, assicurandoci che sia sicuro per tutti.”

Rimborsi per le iscrizioni, nessuno spostamento al 2022, come spesso accade: gli organizzatori hanno già avviato la procedura di rimborso per gli iscritti all’edizione 2021 della LAKE GARDA 42. Il rimborso sarà effettuato in automatico: la quota d’iscrizione verrà restituita direttamente sui conti bancari degli iscritti, che non avranno quindi bisogno di avviare nessuna procedura personalmente. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito della manifestazione, lakegarda42.com LAKE GARDA 42 –

Ma qualcosa succederà comunque il prossimo 21 marzo: una EditionZero un po’ particolare, vediamo di cosa si tratta. E’ sempre Christian Deissemberger a spiegare cosa accadrà.

“LAKE GARDA 42 è un evento nato per unire, e non vogliamo perdere quello spirito di aggregazione tipico del mondo dei runner. Pur rispettando tutte le misure di sicurezza e direttive attuali, siamo determinati a continuare, e dare un segnale forte alla comunità sportiva. Ecco perché abbiamo pensato a LAKE GARDA 42 – EditionZero, un'esperienza unica nel suo genere, che coinvolgerà un limitato numero di partecipanti, chiamati a rappresentare la comunità di appassionati.” L’EditionZero sarà l’evento alternativo alla gara, organizzato per domenica 21 marzo. L’appuntamento vedrà 10 runner correre sul percorso originario della maratona, dal quale potranno apprezzare gli iconici panorami locali e godere di un’esperienza senza pari, un momento dedicato unicamente a loro e alla loro passione per la corsa. Non solo, ma ai fortunati protagonisti della EditionZero sarà anche riservato un trattamento “d’elite”, con tutti i costi coperti dall’organizzazione. Un’esperienza che si farà in totale sicurezza, infatti è prevista la scorta ai partecipanti. Per ricevere questo speciale invito, sarà necessario presentare la propria candidatura tra il 15 e il 21 febbraio 2021, inviandola alla pagina www.lakegarda42.com/it/lg42-editionzero

Al termine di questo periodo, verranno selezionati i 10 partecipanti.

Per chi non prenderà parte fisicamente all’EditionZero ma vorrà comunque seguirne gli sviluppi, tutte le news saranno disponibili sui profili social della gara - @lakegarda42 su Instagram e @lakegarda42 su Facebook.

Le gare si possono fare, oggi la prova provata. Il contesto era davvero bello, il parco delle Cave, che ha fatto da splendida cornice alla manifestazione che sancisce il ritorno alle gare outdoor nella regione lombarda. La gara rappresentava la prima prova del campionato italiano di società assoluti e del campionato regionale di società master di corsa campestre.

http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/6900-brescia-cross-parco-delle-cave-edizione-della-ripartenza-dominata-da-puppi-e-zanne.html

Quantità e qualità a questo cross: quantità perché sono stati 590 i partecipanti (partenti), un numero più che discreto per questa specialità; qualità perché si sono confrontati i migliori specialisti delle corse campestri, ma anche tanti atleti che fanno altre scelte nell’atletica leggera ma che, giustamente, considerano i cross un passaggio importante nella loro preparazione.

Altro fatto rilevante: è stata una gara per tutti, dagli assoluti alle categorie allievi/e, juniores, promesse e fino ai master… over and over. Per tutti… o quasi, purtroppo per le categorie esordienti e ragazzi si dovrà attendere ancora un pochino.

Protocolli severi e fatti rispettare, con la buona collaborazione degli atleti. Accessi limitati al campo gara ai soli atleti in corrispondenza della propria batteria, con percorsi distanziati dopo la loro prova. Controllo della temperatura all’ingresso e gel disinfettanti in abbondanza in ogni angolo.

Gli atleti indossavano la mascherina in tutte le fasi del pre e post gara e la toglievano solo circa 500 metri dopo la partenza.

Sul fronte gare tante belle sfide, ne cito una per tutte: quella appassionante e avvincente tra gli assoluti maschili, con i compagni di team Atletica Valle Brembana, Francesco Puppi e Pietro Sonzogni a darsi battaglia fino agli ultimi 500 metri, dopo aver staccato gli avversari nel corso del secondo giro.

Distanze variabili secondo la categoria di appartenenza: 3700 metri per master donne allieve (un giro corto più un giro lungo); 5000 metri per juniores donne e allievi (due giri lunghi): 6200 metri per i master over 50 (un giro corto più due giri lunghi); 7500 metri per juniores uomini e promesse/ senior donne (3 giri lunghi); 10000 metri per i senior maschile (quattro giri lunghi). Il giro corto era di circa 1200 metri, quello lungo di 2500 metri.

Percorso piuttosto mosso, con un paio di difficoltà rappresentate da una salita duretta, di circa un centinaio di metri, e da una discesa insidiosa a metà del giro lungo. Bene il meteo, che ha tenuto nonostante le previsioni che davano pioggia, così come ha tenuto il fondo del percorso, al punto che io (ma non ero l’unico), ho corso con comuni scarpe da strada, anche se in questo caso quelle da trail avrebbero garantito un’aderenza ancora migliore. Ovvio che, in generale, le scarpe chiodate sono sempre la scelta migliore nelle corse campestri, magari riducendo la lunghezza dei chiodi in considerazione del fondo su cui si corre.

Un plauso sincero agli organizzatori, ASD Cellatica, Atletica Rodengo Saiano Mico, ASD Sport Brescia; a Fidal Brescia, che ha messo in campo competenza, entusiasmo e passione. Confido davvero che questa bella esperienza possa costituire da esempio e stimolo ad altri organizzatori. Ognuno ha certamente le sue difficoltà, ma le gare SI POSSONO FARE, solo che oggi bisogna essere più bravi che mai, anche nel sensibilizzare le autorità locali. Lo sport deve ripartire, tutto lo sport.

Appuntamento il 28 febbraio a Morbegno (SO), 24° Cross della Bosca, per la seconda prova dei campionati di società

Tutte le classifiche

Cominciano a mancare gli aggettivi per definire questo grande atleta, che ha iniziato a correre forte in età avanzata, ma poi non ha più smesso di stupire. Al Palaindoor di Padova con 8:22:54 ha realizzato la miglior prestazione mondiale M45 sui 3.000 metri, abbassando il precedente limite di 8:26:15 che apparteneva all’inglese Brad Burton. Raineri ha chiuso l’ultimo mille in 2’42!

L’atleta del Don Kenya Run ha corso nella serie riservata agli atleti con i migliori tempi di accredito, giungendo secondo dietro a Samuele Dini (Fiamme Gialle), vent’anni più giovane, che ha vinto in 8:20:52. Terzo Luigi Ferraris (Atl. Valle Brembana), un altro forte atleta master (M40), suo il tempo finale di 8:29:11.

Pur ottenendo ottimi risultati anche nelle corse più lunghe, difatti ha personali di 30:32 sui 10.000 metri e 1:08:25 sulla mezza maratona, il mezzofondo resta la sua specialità. Nel settembre 2020 aveva stabilito la miglior prestazione mondiale nel miglio, abbassando il limite che già gli apparteneva da 4:13:96 a 4:10:30.

A chi gli chiede dove vuole arrivare risponde sempre “sono ancora integro, mi diverto e…si può sempre migliorare”. Ecco, questo è il miglior spot possibile per chi pratica l’atletica leggera in età avanzata. Lo conosco bene, e sono certo che stupirà ancora tanto.

Domenica, 31 Gennaio 2021 18:22

Stefano Mei è il nuovo Presidente della FIDAL

31 gennaio 2021. L'atletica italiana ha scelto la discontinuità, questa potrebbe essere la prima chiave di interpretazione del risultato elettorale odierno, dopo l'assemblea tenutasi presso la Fiera di Roma.

Stefano Mei è il nuovo presidente per il quadriennio 2021-2024. L’ex mezzofondista azzurro, campione d’Europa dei 10.000 metri a Stoccarda nel 1986, ha vinto al ballottaggio con 31.051 voti, superando Vincenzo Parrinello che ha totalizzato 26.917 voti. Vittoria al ballottaggio, dopo che nella prima fase il risultato diceva Parrinello 24.286 e Mei 21.563. Fabbricini invece aveva raccolto 13.410 preferenze.

“Spero di poter essere il presidente che unisce, datemi fiducia e riusciremo a portare l’atletica dove deve stare”, le prime parole di Mei dopo la proclamazione. Stefano Mei, spezzino, 57 anni, vanta un luminoso passato da atleta (42 presenze in azzurro), il cui vertice è senza dubbio rappresentato dal titolo europeo conquistato a Stoccarda 1986 (la gara della celebre tripletta tricolore Mei-Cova-Antibo); successivamente è stato consigliere federale (2001-2004 e 2008-2012), e quattro anni fa sfidante ufficiale di Alfio Giomi, presidente uscente, dopo otto anni alla guida dell’atletica italiana.

E ora è il momento di mantenere le promesse, di rispettare i programmi presentati; non sarà un compito facile, in particolare sotto l'aspetto economico. Mei ha inserito nel suo piano importanti risorse da destinarsi ad atleti del settore giovanile ed ai tecnici, dovrà essere bravo a individuarle, probabilmente anche grazie a tagli in attività meno significative. Vedremo anche come procederà concretamente con un suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, la meritocrazia.

E dovrà essere davvero bravo anche perché si trova un consiglio piuttosto "diversificato", molti componenti erano della cordata Parrinello. Speriamo davvero prevalga il buon senso, per il bene dell'atletica. 

In ogni caso, buon lavoro presidente.

IL NUOVO CONSIGLIO FEDERALE (anche qui sono tanti i nomi nuovi):

Quota dirigenti: Sergio Baldo 24.581 voti, Grazia Maria Vanni 22.745, Oscar Campari 22.396, Anna Rita Balzani 21.958, Sandro Del Naia 21.615, Alessio Piscini 19.879, Gianfranco Lucchi 18.920, Carlo Cantales 18.186.

Quota atleti: Margherita Magnani 93, Simone Cairoli 72.

Quota tecnici: Domenico Di Molfetta 82, Elisabetta Artuso 61.

Confermato come presidente del Collegio revisori dei conti Angelo Guida (28.306).

 

Una gara stellare, anche nel montepremi (oltre 300.000 dollari), quella che si correrà il prossimo 19 febbraio a Ras Al Khaimah, uno dei sette stati degli Emirati Arabi. Una gara che per noi italiani ha un’importanza particolare perché vedrà Yeman Crippa all’esordio in mezza maratona, dopo un 2020 a dir poco spettacolare per i risultati ottenuti: 1500 metri, 3:35:26; 3000 metri, 7:38:27; 5000 metri, 13:02:26. Ma non è da meno Eyob Faniel, che sempre nel 2020 a Siviglia ha stabilito il nuovo record italiano sulla maratona, 2:07:19 e sempre nella stessa città con 1:00:44 è andato molto vicino al record Rachid Berradi, che nel lontano 2002 corse la Stramilano in 1:00:20.

Con loro, ma un pochino più avanti, ci sarà un cast di atleti di altissimo livello. La notizia più importante è forse il rientro alle gare di Geoffrey Kamworor, dopo l’incidente che lo ha tenuto fuori gioco per oltre anno. Deteneva il record del mondo sulla mezza maratona (58:01, Copenaghen 2019) e qui troverà proprio Kibiwott Kandie, il nuovo primatista del mondo, che ha Valencia 2020 ha corso i 21097 metri in uno stratosferico 57:32. Sarà della partita anche il terzo classificato a Valencia, con un tempo sotto i 58 minuti (57:39), Alexander Mutiso. E poi il campione del mondo Jakob Kiplimo, Mosinet Geremew, che ha il quarto miglior risultato all time sulla maratona (2:02:55). Solo poco più dietro, almeno stand ai tempi attuali, Shura Kitata, 59:47 di personal best. Non mancano altri europei di valore, come Sondre Moen e Julien Wanders.

Non meno prestigioso il cast femminile, che vedrà Brigid Kosgei, detentrice del record del mondo in maratona, 2:14:04 (Chicago 2019); Ababel Yeshaneh che proprio qui a Ras Al Khaimah nel 2020 realizzò il record del mondo sulla mezza maratona, 1:04:31. Peres Jepchirchir, campionessa del mondo uscente (gara solo donne) grazie alla vittoria a Gdynia nel 2020. Hellen Obiri, all’esordio sulla distanza ma che si porta in dote un personale di 30:35 sui 10.000 metri; Ruth Chepngetich, che ha 2:17:05 in maratona.

Tornando ai nostri, Crippa raggiungerà Ras Al Khaimah dopo un periodo di allenamento prima alle Canarie e poi nel sud Italia. Faniel invece proviene da uno stage in altura a Kapsabeth (Kenya).

In totale saranno 70 gli atleti al via nelle gare élite.

 
What do you want to do ?
New mail

 Quanto sono “lunghi” 12 secondi distribuiti su 100 chilometri? Poco, pochissimo, eppure è andata proprio così nella cittadina di Chandler (Arizona, Stati Uniti), su un circuito di 11 chilometri.

Jim Walmsley, maratoneta classe 1990 con 2h15’ di primato personale sulla maratona, ha chiuso la sua fatica nel tempo di 6:09:26, a 12 secondi dall’attuale record del mondo di 6:09:14, stabilito nel 2018 dal giapponese Nao Kazami. 

La prestazione di Walmsley è di assoluto rilievo, se si pensa che ha corso per 100 chilometri alla media di 16,241 km/ora che, tradotto secondo i classici riferimenti podistici, significa 3’41"/km. Un risultato ancora più rilevante se si considera che l’atleta americano, nel corso dell’ultimo giro, ha urtato una recinzione, ferendosi alla spalla sinistra, come si vede dalla fotografia. 

Un tentativo di record un po’ particolare, sponsorizzato da Hoka One One che nell’occasione proponeva le nuove scarpe Project Carbon X 2, ciò che io intendo essere come la risposta ai brand Nike e Adidas, che sino ad ora sembrano dividersi il mercato delle scarpe più veloci.

Alla partenza di queste prove, che si doveva svolgere in contemporanea (fusi orari a parte) negli Stati Uniti e in Giappone, a Chiba, erano accreditati diversi altri atleti del team Hoka One One: Elov Olsson; Aiko Kanematsu; Yoshiki Otsuka; Catriona Jennings; Camille Herron.

Le gare sulla distanza dei 100 chilometri riportano alla mente le imprese di Giorgio Calcaterra, che nell’ormai lontano 2011 coprì il percorso del Passatore (di certo non pianeggiante come in questa occasione) nel tempo di 6h25:36.

Ora sarà interessante seguire gli sviluppi di questa nuova scarpa, Project Carbon X 2, appena introdotta sul mercato italiano da Hoka One One, società che sta ricevendo sempre più consensi, anche nella corsa su strada.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina