Col “Choco Run” partito a Perugia il Circuito podistico Endas
2 aprile - Malgrado le difficoltà create dalla Runcard agli enti di promozione sportiva, anche quest’anno in Umbria riparte il “Circuito podistico dell’Endas”. Le gare, rispetto al 2022, sono due in più: otto, con la possibilità di scartare i due risultati peggiori. In sostanza, per entrare in classifica occorrerà partecipare almeno a 6 appuntamenti agonistici.
Il 2 aprile si è svolta, in quel di Sant’Andrea delle Fratte, frazione del capoluogo di Regione, la prima gara del Circuito in programma: “Il 5.000 di Perugia – Choco Run”, giunto alla quarta edizione. Alla competizione master era anche abbinata l’ottava edizione del “Trofeo Circolo Dipendenti Perugina”, valevole quale tappa del Grand Prix di corsa su strada giovanile.
La manifestazione, che quest’anno ha stracciato ogni precedente record in fatto di partecipazione, è stata gestita in prima persona da Antonello Menconi e dalla sua consorte Anna Maria Falchetti, figure assai conosciute nel piccolo mondo antico del podismo amatoriale umbro, tanto come atleti che come dirigenti di società.
Mentre la moltitudine dei bambini e dei ragazzi si è cimentata su distanze commisurate alla loro giovane età, i master hanno corso su un circuito di 6 giri, vagamente pianeggiante, per una distanza complessiva di circa 5.500 metri.
Sebbene qualche dubbio abbia suscitato la scelta di premiare gli uomini e le donne senza distinzioni di categorie, è doveroso sottolineare la bontà del pacco gara, ricco di gustosi dolciumi offerti dalla notissima industria dolciaria, il cui valore di mercato superava di gran lunga il costo dell’iscrizione.
Da segnalare la presenza del presidente provinciale dell’Endas, Luca Uccellini, ancora ottimo atleta, nonché collega di penna, e che, all’occorrenza, se la cava egregiamente nel ruolo di speaker delle nostre amate competizioni amatoriali.
Insomma, per concludere, gli auspici per una stagione di rinascita dell’Endas in particolare, e degli enti di promozione sportiva in generale, ci sono tutti. Si tratta solo di metterci le gambe.
Proprio per questo, pur reduce da una lunga tendinite che mi ha quasi azzoppato, sostenuto da una abbondante dose di arnica… per cavalli, con tanto di “artiglio del diavolo”, ci ho tenuto molto ad aggiungermi alla schiera di attempati tapascioni al via.
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