Da ‘ospite’ alla Best Woman, una gara per le donne
In una fresca domenica dicembrina, si è disputata una delle 10 mila più “anziane” e più veloci di Roma e dintorni, a cui prendo parte per la seconda volta, dopo il 45:12 di 4 anni fa; il mio obiettivo è migliorare questo tempo, e magari limare qualche secondo al recente PB sulla distanza, in un’altra gara nella medesima località.
E’ la gara in Italia, in percentuale agli arrivati, più partecipata dalle donne, in cui i premi totali superano quelli maschili.
Quando arrivo a Fiumicino, ad un’ora dalla partenza, ha appena smesso di piovere, anche se il tempo sarà quasi sempre nuvoloso per tutto lo svolgimento della manifestazione.
Mi dirigo al gazebo societario per ritirare pettorale e pacco gara, costituito dalla solita maglia tecnica, e dopo qualche foto e qualche chiacchiera mi preparo, ma fino all’ultimo sono indeciso se mettere solo la canotta societaria, od una maglia a maniche corte sotto; alla fine opto per la seconda soluzione.
Mi dirigo, insieme a tre compagne di team, verso la zona di partenza che è posizionata in un vialone largo a poche centinaia di metri dallo stadio; e ci sono già parecchi top runners che effettuato il riscaldamento nella loro zona di competenza.
A dieci minuti dal via, entriamo in zona partenza e puntualmente, alle 10 in punto, avviene lo start.
Nel primo km faccio parecchi zigzag, dato che, nonostante la larghezza della strada, è difficile evitare le persone, dato che siamo circa 2000 partenti.
Nonostante questo riesco a fare i primi due km a 4e10, ma sento di non poter accelerare di più e mi voglio contenere per il finale in pista.
Intorno al 4° km ci immettiamo sul lungomare, in zona porto; si corre sempre in tanta compagnia, ed il passaggio a metà gara avviene alla media di 4:14 nonostante il rallentamento per agguantare una bottiglietta d’acqua, al ristoro poco prima del 5° km.
Nei due km successivi sono più lento di qualche secondo rispetto a questa media, ma è dovuto al passaggio, di circa 100 metri, sulla passerella pedonale che affianca il ponte levatoio su cui siamo passati all’andata.
Il percorso è abbastanza veloce, ci sono in tutto una decina di curve, si corre sempre in mezzo a tanti runner e nei successivi due km riesco a velocizzare di qualche secondo il passo, anche se sento un dolore al ginocchio sinistro, forse a causa dei postumi della maratona di domenica scorsa.
Da circa il 5° km fino a quasi l’ottavo costeggiamo il lungomare e qui, causa leggero vento contrario, si ha un po’ fastidio; nonostante questo riesco a mantenere il mio passo di poco superiore ai 4 min/km, fino a 500 metri dall’arrivo, in cui decido di accelerare spinto anche dall’ingresso nella pista di atletica dello stadio, dove percorriamo gli ultimi 300 metri di gara; concludo sprintando nel real time di 41 minuti e 28 secondi, con l’ultimo km percorso in 3 e 57, mettendomi al collo la medaglia da finisher.
Da migliorare senz’altro il ristoro finale, dato che gli ultimi che arrivavano non hanno trovato più nulla; e senz’altro il pacco gara, per la cifra d’iscrizione che si chiede.