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Ott 02, 2023 Natalina Masiero 749volte

Delicious Trail: “sport e gastronomia”, ma limitando la seconda causa cancelli…

Delicious Trail: “sport e gastronomia”, ma limitando la seconda causa cancelli… Natalina Masiero, rielab. Roberto Mandelli

Si è svolta sabato 30 settembre la 7^ edizione della Delicious Trail, Delicious Medium e Delicious Short. La lunga di 43 km e 3300 metri di dislivello con partenza da Cortina, Medium 35 km +1900 di dislivello (partenza da La Villa, in val Badia), e Short 22 km con 1300 di dislivello, partenza da Pocol (a monte di Cortina).

Non me ne vogliano gli organizzatori di tanti trail, ma questa gara è e rimarrà unica. È un mix di spettacolarità. Cortina d'Ampezzo, la REGINA delle Dolomiti, l'accoglienza, la festa e - cosa da non trascurare- i ristori situati nei più bei rifugi che ci siano.

Lo scorso anno il tempo inclemente con vento, neve e nebbia non permise di godere totalmente dei panorami unici al mondo. Quest'anno il tempo è stato FAVOLOSO. Anche nel 2023, nonostante l'età e le magagne (lo ribadisco spesso), ho partecipato alla lunga.

Alle 7,30 di sabato, dopo le raccomandazioni del ‘gigante buono’ Giovanni Menardi e dell'apripista Paolo, siamo partiti sotto il campanile di Cortina. Giro d'onore del paese e via, verso sentieri costeggiati da cascate e cime spettacolari. La vicinanza dei compagni di squadra del Limena Run, mi infonde coraggio. È un susseguirsi di "dai Nat, ciao Nat, ci vediamo all'arrivo".

Il grande GLB, rallenta per farmi le foto e abbracciarmi. Devo arrivare, non li voglio deludere! Arrivo al Lago d'Ajal dove è situato il primo ristoro. Bevo velocemente del brulè alle mele e scappo. Il Brogioni mi ha raccomandato di sostare poco perchè oramai io sono sempre a rischio cancelli.

I sentieri si fanno sempre più impegnativi ma.... non sono ultima e questo mi infonde coraggio. Costeggio il lago e su su verso il Rifugio Cinque Torri. Arrivo, e anche a questo ristoro mi fermo due minuti; in compenso, tanti amici molto più giovani si godono il ristoro e la bellezza del paesaggio. Purtroppo mi attende la salitaccia al Nuvolau. Quanti sassi, ho i piedi che gridano vendetta. Il Nuvolau mi ricorda la Lut ma visto di giorno come durante la Delicious è uno spetacoeo,come direbbe il grande GLB.

Confesso, questo tratto non lo amo molto perchè divisi da una fascia incrociamo quelli che la vetta l'hanno già passata e si stanno avviando verso l'Averau. Incrocio però le compagne di squadra, Simonetta, Serena (sempre allegra) ed Erika alias "mattonella", che per non smentire il nomignolo mi scatta una foto proprio con la sua "mattonella". 

Passo il controllo sulla cima e inizio una discesa ancora più sassosa della salita. E qua nella confusione sbaglio. Anzichè andare a sinistra, vado a destra e ritorno al Rifugio Scoiattoli. Pazienza, perdo una decina di minuti, risalgo e arrivo all'Averau. Ennesimo mega ristoro che dribblo perchè lo spauracchio del cancello delle 14,30 al Col Gallina, mi fa passare anche la fame. Preciso che dentro lo zaino ho tutto. A volte penso che la storia del materiale obbligatorio, per me, sia superflua. Porto sempre di tutto e di più, tanto prima non arriverò sicuramente.

Inizio a correre come una pazza e arrivo al cancello in orario.E  qua apro l’ennesima parentesi. È giusto mettere i cancelli, è giusto che ognuno sia consapevole delle proprie forz,e ma è altrettanto bello trovare chi ti dice "dai Nat, passa sei dentro". Ecco, al cancello c'era Paolo (non ricordo il cognome) che mi incita,  il più bel ricordo di quest'anno rimarrà il sorriso e la gentilezza di Paolo.

Bon. Attraverso la strada di fronte a Passo Falzarego e dopo che mi hanno messo il caschetto mi avvio verso la lunga salita che mi porterà all'imboccatura della Galleria del Lagazuoi. Galleria costruita dai soldati italiani durante la Grande Guerra per minare le postazioni austriache. Lunga un chilometro, attrezzata con corde d'acciaio, sembra non abbia mai fine. Ma dopo tante Ave Marie arrivo sulla cima. Ritrovo gli amici del Soccorso Alpino che si ricordano ancora di me. Li saluto brevemente e vado al Rifugio.

Ennesimo ristoro dove mi offrono perfino la vellutata di fagioli. Frutta, dolci, salame a volontà. Prendo un pezzo di crostata squisita e inizio la discesa. Inizio ad essere stanca ma, che meraviglia, mi raggiungono Silvana e Gianni. Assieme a loro sentirò meno la fatica.

Procediamo cauti e a un certo punto Gianni domanda "ragazze, tutto bene? – Sì, rispondo da stolta. Non faccio in tempo a dire sì che scivolo. Che botta alla chiappa sinistra. Dai -dice Silvana-, manca un’ora e un quarto, corri Nat. Corriamo, entrate ed uscite dal bosco arriviamo al famoso ultimo chilometro lanciato, ed ecco la gonfiabile del traguardo. Rido e piango, c'è tutta la mia bella squadra che urla e mi fa la Ola.

Finita anche quest'anno. Mega festa, doccia e dopo i ringraziamenti di rito si ritorna a Padova.

Il doveroso grazie ai volontari, ai ragazzi del Soccorso Alpino, a Giovanni e a Paolo. Dimenticavo, all'arrivo mi attende Simone Brogioni e mi dice "hai visto che se ascolti i miei consigli i cancelli li passi?". Aveva ragione.

Grazie.

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