Da Montecarlo a Podgorica in tre giorni… e due maratone (o quasi)
I momenti più significativi
Roberto Mandelli
17 novembre - Sono partito insieme al mio amico Vincenzo Carulli il venerdì mattina prestissimo per Montecarlo, dove correre la 24^ No Finish Line in un circuito di 1086 mt, molto suggestivo, con passaggio dentro il Circo permanente del Principato (che domenica 19 celebrava la sua Festa nazionale).
Era un evento a scopo benefico che durava otto giorni, 24 ore su 24, ed ognuno correva o camminava regolarmente con chip per quanto tempo voleva. Chi faceva le 24 ore , chi la maratona (questo era il nostro caso...) o chi semplicemente pochi giri. Al passaggio sotto il tendone dove si trovavano i ristori, lo speaker aggiornava i km totali percorsi da tutti i partecipanti, ed erano migliaia, e di conseguenza aumentava di pari passo l’ammontare del denaro raccolto, fissato in un euro per ogni km ultimato, a beneficio di progetti per l’infanzia ammalata o in difficoltà. Per i dettagli si può vedere il sito https://childrenandfuture.com/no-finish-line/.
Io avevo corso tutte o quasi le maratone ‘classiche’ di Montecarlo ma il mio compagno Vincenzo aveva scoperto più tardi di me questo mondo di maratoneti, e dunque gli mancava questa “figurina” da attaccare all’ album. Lo era venuto a sapere tramite un club di maratoneti girovaghi per tutto il mondo, del quale era diventato casualmente socio in modo del tutto gratuito.
Completati 42 km e qualcosa in più (io ne avevo fatti un po’ meno, tanto non avevo nessun obbiettivo a proposito) abbiamo avuto gli attestati di partecipazione etc. etc., compresa la maglietta ma purtroppo senza una medaglia. (Vincenzo, o meglio Alex stando al nome di battaglia… ci teneva alla medaglia, da aggiungere alla parete di casa sua dove sta un‘ asta piena di ganci su cui appendere via via il giusto premio per le proprie imprese, a memoria futura). La soluzione l’ho trovata io: nella non facile ricerca di una delle mie medaglie di Montecarlo (ho tutto accatastato qua e là, l’ opposto di “casa Govi” tutta in ordine) me ne è capitata una bellissima del 2003, vent’ anni prima precisi e quindi facile da memorizzare e… confondere! Una e più foto all’uopo hanno concluso una bella seppur faticosa giornata di sport.
Per chi ne vuol sapere di più, dal sito ufficiale ricava che “la Coupe du Prince a été remis à Daniele Giovanni Alimonti avec 927 km, déjà 1er en 2019 et 2022 (un supermaratoneta italiano celebre per le sue imprese estreme); le 2ème Cédric Chaudet avec 900 km; le 3ème Franck Derrien avec 801 km.
La première femme et 5ème au classement général, Mimi Chevillon avec 767 km (12ème participation à la NFL ; 7ème victoire sur le circuit monégasque). La 2ème, Paola Coccato avec 528 km. La 3ème, Annick Fouchard-Djebli avec 593 km. I 10 428 partecipanti entro la scadenza del 19 novembre hanno percorso in tutto 315 561 km (+ 63 791km sul 2022) determinando dunque il versamento di 315 561 euro alle associazioni benefiche di cui si è detto.
Noi… a letto presto, e alle sei del mattino dopo un’abbondante colazione in hotel, via di corsa (questa volta in auto , però) verso Milano Malpensa , dove alle 13 partiva l’ aereo per Podgorica, capitale della Macedonia del Nord. Cielo sereno e temperatura mite per i due giorni successivi e questo è stato un colpo di fortuna, che ci ha permesso di correre senza risentire più di tanto nelle gambe le fatiche dei due giorni prima.
La Podgorica Millennium Run del 19 novembre è una maratona molto ben organizzata, peccato solo per la partecipazione esigua di atleti sia nella mezza che nella maratona . Al bivio dei 21 km hanno girato quasi tutti, e ci siamo trovati in quattro gatti sul percorso dei 42 km. Per i risultati, si veda Podgorica Millennium Run 2023 - Pro Time: 84 classificati, con successi di Stanley Kipruto in 2.28:19 e della ben nota anche in Italia Marija Vrajic in 3.01:51.
Ho tagliato il traguardo in 5 ore e 32 (avevo perso più di 4 minuti in opere di soccorso) orgogliosamente 71° uomo, comunque ultimo! Alex in 5.24:46, poco prima di me, si era distratto nel cercare di parlare in russo con una podista di professione maestra, che aveva trovato rifugio e lavoro in questo paese alle prime avvisaglie dell’ invasione in Ucraina (due anni prima ero a Tiblisi in Georgia e ne avevo visti in tv , attraversare il confine a migliaia con ogni mezzo a disposizione).
Una bella foto con l’organizzatore, gli applausi dei pochi presenti ed una bellissima medaglia mi hanno fatto dimenticare i piccoli acciacchi del dopo gara! Tornati in appartamento con un pacco gara molto ben fornito , una mezz’ora sotto la doccia calda ci ha rimesso in sesto . La giornata è finita a cena all’Hard Rock Cafè , davanti ad un grande hamburger e un bel boccale di birra alla spina. Ci voleva proprio per riprender colorito…!
La mattina dopo, gita turistica: ben poco da vedere ma comunque piacevole. Il martedì 21 ripartenza ed arrivo a casa alle prime luci dell’alba del mercoledì mattina.
800 km in auto, voli aerei,e due maratone o quasi, tutto in tre giorni… Niente di che in confronto a quel che si legge in giro, ma comunque noi siamo appagati già così!
Appena il tempo di fare una bella dormita e subito pronti per nuove avventure e “figurine” nuove da incollare sull‘ album. Ma di questo scriveremo qualcosa più avanti: manca poco, ma come dicono i telecronisti, “Non è ancora finita”!
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