Monteforte, dall’unica che non è mai mancata
Festa finale
Gli amici di Natalina
Monteforte d’Alpone (VR), 20 gennaio - 47 su 47 e Mozart Sonata K331. Dov'è l'attinenza? Nella bellezza. Melodia pura la sonata, e vera bellezza la Maratona sulle colline del Soave.
Mai mancata a un’edizione di questa kermesse, seguendo l’evoluzione delle gare. Da alcuni anni, saggiamente, l'organizzazione ha optato per lo svolgimento delle prove articolandole in due giornate. Quest'anno è stata la più bella in assoluto anche se sono arrivata quasi ultima. 7 ore e 18 per una gara che i trailer puri definiscono corribile. Beati loro, io ho fatto fatica.
Venerdì sera radio Yuri mi aggiornava sulle condizioni del fango. "Tranquilla Nata, nulla di paragonabile al Cinghiale o alla Bora". Bene, sabato ore sei partenza destinazione Monteforte con i miei meravigliosi compagni di squadra, Anto PT, Betta, Marghe, giovani e veloci. I due Flavi, i due Enrico, Andrea e per chiudere GLB alias "spetacoeo".
Fa freddo e io tanto per cambiare sono vestita come un’esquimese. Ore 8, saluto Morselli e Giovanni Pressi,il grande Presidente, e partiamo.
Puntualizzo che il pettorale mi è stato regalato in virtù del fatto che sono l'unica ancora viva che non è mai mancata.
I sentieri sono infidi, infatti sembra che il fondo sia erboso invece è ghiacciato.
Fatti pochi chilometri non poteva mancare il solito scivolone anche se ormai sono abituata. Si inizia a salire verso Fittà dove troviamo il primo dei tanti fornitissimi ristori. Le salite non sono ripide ma sono una di seguito all'altra. Le discese, quasi tutte su asfalto, non sono affatto noiose.
Un bel sole ha iniziato a riscaldarci. Proseguiamo verso Costa e Monte Bastia. Nel frattempo i due percorsi, 44 e 26 si sono divisi quindi farò lunghi tratti sola soletta. E qua inizia il mio solito incubo: IL CANCELLO. Bisogna passarlo a mezzogiorno e io sono ancora troppo indietro. Mi dò una mossa e corro il più possibile. Alle 11 e 45 lo passo. Breve sosta per bere del buon the caldo e via. Bellissima discesa e nuovamente salita. Il ghiaccio si è sciolto e purtroppo iniziano i sentieri fangosi.
Finalmente inizio a raggiungere qualche compagno di avventura e tra chiacchere e aneddoti il tempo passa più velocemente. Arriviamo al bellissimo paesino di Castelcerino e qua la sosta è d'obbligo. Le signore ogni anno preparano delle buonissime torte e ne approfitto in modo vergognoso. Non voglio perdere tempo cosicchè ne rubo due pezzettini che mangerò strada facendo. Applausi alle gentili signore.
I due percorsi sono stati riuniti e si vede in lontananza il Castello di Soave. Ma niente castello, sentieri dentro a vigneti con un fango che si appiccica alle scarpe tanto che queste ultime iniziano a pesare qualche chilo in più.
Altre due collinette e giù verso l'arrivo! Quanti volontari, l'ultimo mi dice "signora attenzione deve girare a sinistra non sbagli". E che cavoli, dopo 47 anni avrò ben imparato qualcosa. Arrivo bellissimo e classica presa in giro da parte dello speaker e di Giovanni Pressi. Pacco gara vicino all'arrivo, spogliatoi grandi, docce e pasta party.
I miei compagni di gara hanno tutti fatto tempi strabilianti, hanno avuto però la delicatezza di attendermi per festeggiare. Festa con canti e balli uniti alla bottiglia di Soave che mi ha offerto l'organizzazione per la mia fedeltà. Che splendida giornata.
Grazie Monteforte arrivederci, spero, al 2025.
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