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Mar 11, 2024 Ezio Gamberini - Tapascio Bombatus 662volte

Brescia corona il sogno del Tapascio Bombatus

Protagonista e orgoglio di papà Protagonista e orgoglio di papà E. Gamberini

11 marzo - Mi rifaccio vivo, dopo qualche secolo e, lo confesso, senza aver più curiosato in “Podisti.net” da almeno quindici anni, perché dopo la mia ultima maratona del 2008 e gli infarti che mi hanno colpito nei tre mesi successivi, era troppo doloroso accostarmi a qualcosa che parlasse di corsa.
Il motivo per cui invece ora lo faccio, lo descrivo qui di seguito per bene.

C’è da considerare che ora Grazia ed io siamo due bei coniugi pensionati, che si divertono con il loro nipotino di due anni, andando a prenderlo al nido due o tre volte la settimana e poi custodendolo quando è necessario, inoltre visitando a più non posso musei, mostre, o assistendo a spettacoli teatrali, concerti, e manifestazioni di ogni genere.

Domenica mattina 10 marzo Paolo, il nostro figliolo primogenito, ha corso la sua prima maratona. 
Grazia ed io ci alziamo alle cinque. Fuori piove che Dio la manda! Passiamo a prendere Paolo, che abita a trecento metri da noi insieme a sua moglie e al suo piccolino, e dopo tre quarti d’ora siamo seduti in un bel bar del centro a fare colazione, mentre l’atleta prende solo un caffè.  Dai, che alle otto e mezza si parte! Raccogliamo la sua borsa e gli facciamo un grande in bocca al lupo.

Riesco a riprendere la partenza, tra una folata di vento (apprenderemo poi che lo scirocco ha sferzato a 113 km orari!) e uno scroscio d’acqua, ma dopo tre minuti abbondanti interrompo la registrazione perché il fiume di gente che parte non si è ancora fermato: tra la 42, la 21 e la 10 km sono partiti in ottomila, e l’ultimo transita dal via dopo sette o otto minuti! 

Ora possiamo gironzolare per la città, ma il vento terrificante, dopo aver procurato la messa in discarica dell’ombrello di Grazia, ci induce ad aspettare l’arrivo sotto il porticato di Piazza Loggia, non prima di aver scelto una nicchia che ci ripari almeno in parte dal fortunale che stamattina sembra essersi abbattuto sulla città. 
Il tempo passa, e per primo taglia il traguardo lo stesso vincitore dell’edizione passata, Davide Angilella, col tempo di 2 ore e 34 minuti. Passano due minuti prima che arrivi il secondo, e altri quattro prima che arrivi il terzo. Li intervistano, e dichiarano di aver fatto una fatica immane, soprattutto dal trentesimo in poi, quando transitando sui cavalcavia con un vento impressionante, sembrava di camminare, più che correre. Ne arrivano ancora sette o otto, intervallati, e poi là in fondo scorgo una maglietta famigliare, della stessa squadra di Paolo, l’ASD Libertas Vallesabbia: allora riprendo l’arrivo.

Mi avvicino al traguardo per congratularmi: ma non era un compagno di Paolo… era Paolo, primo di categoria (quest’anno compirà i quarant’anni), e tredicesimo assoluto - scopriremo poi - col tempo ufficiale di 2 ore 52 minuti e 47 secondi !!
Gli apro il telo e ce lo avvolgo, e lo accompagno nella nicchia sotto il porticato di Piazza Loggia, dove si cambia alla svelta, aiutato anche da sua mamma. Ripartiamo subito e ci fermeremo alla Birreria Wührer, per mangiare una pizza e fare il pieno di carboidrati liquidi... 

Il sogno del Tapascio Bombatus si è avverato: un Gamberini che in maratona scende sotto le tre ore, dopo che al sottoscritto, nelle sue diciannove ultimate in nove anni, era capitato soltanto una volta di scendere sotto le quattro ore (fu la prima, mitica Custoza del 2000 del grande Simone Lamacchi, forse anche lui indispettito dal fatto che dopo aver corso la nona edizione della sua stupenda gara non l’ho più sentito, per i motivi di cui sopra, ma spero non me ne voglia), ma senza mai scendere però sotto gli ottanta chili di peso. E ti ricordi Fabio, caro direttore ed amico, quando ci incontrammo il sabato mattina con la tua Daniela davanti al Palazzo dell’Onu, a New York, nel novembre 2004? Era la mia seconda New York dopo la prima, nel 1999...  

Paolo, laurea magistrale in economia, nel 2004, a vent’anni, militava nel Salò che vinse il campionato di Eccellenza e conquistò la Coppa Italia Dilettanti in una finale disputata allo stadio Flaminio di Roma. Da quel momento per il Salò soltanto promozioni, fino a quella clamorosa dello scorso anno, in serie B (caro direttore, scusa lo sgarbo di sabato che la Feralpi Salò ha fatto al tuo Modena, battendolo 3 a 2 in casa…). Paolo iniziò il campionato di serie D, ma quattro allenamenti, prepartita e partita gli impedivano di dare gli esami, allora accettò il trasferimento al Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, in Eccellenza, in cui militò per tre campionati, viaggiando spedito con gli studi. Conseguita la laurea triennale trascorse tre mesi a Londra, e terminata quella magistrale risiedette per un anno intero a Edimburgo. Successivamente si è “masterizzato” alla BBS, Bologna Business School, dove ha conseguito un MBA, della durata di un anno e mezzo, ed oggi è responsabile vendite di una grandissima azienda, leader nel suo settore, e si porta in giro per il mondo scarpette e canotta, correndo sulle strade di Istanbul o di Oslo, di Tokio o di Madrid, di Norimberga o di Budapest. 

Paolo l’anno scorso ha disputato la Maratona dles Dolomites, 100 km e cinque passi da scalare, in bicicletta, in poco più di cinque ore. Alla sua prima mezza di Verona, qualche settimana fa, l’ora e ventidue minuti con cui l’ha conclusa gli ha fatto sperare di poter chiudere questa BAM Brescia Art Marathon sotto le tre ore: sinceramente, viste le condizioni di stamattina, lo ritenevo altamente improbabile. Invece…

Ed è davvero curioso come abbia corso la sua prima maratona a trentanove anni e due mesi, mentre io corsi la mia prima, a New York il 7 novembre 1999, a trentanove anni e tre mesi.
Tutto ciò mi ha “riconciliato” con la corsa! 

Riaccompagnato a casa Paolo, incredulo anche lui per il risultato ottenuto, Grazia ed io andiamo a fare un riposino, e ci risvegliamo dopo le quattro.

Ora il sole splende in cielo, azzurro più che mai… confermando il famoso postulato del Tapascio Bombatus che, più o meno, diceva così: “Non importa quanto duri la tua gara, o il tuo allenamento; nel momento in cui lo terminerai, cesserà la pioggia, e uscirà il sole”.

Un caro saluto a tutti i podisti dal nunc et semper Tapascio Bombatus

 

https://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/11420-brescia-22-art-marathon-tra-pioggia-e-vento-vincono-angilella-e-grisoni.html

 

Informazioni aggiuntive

Fonte Classifica: Endu

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