London Marathon: record mondiale "solo femminile" per Peres Jepchirchir
21 Aprile - Dopo sette anni cade ancora a Londra il record del mondo di maratona solo femminile, per mano della keniana Peres Jepchirchir, oro olimpico 2021 e iridata in carica di mezza maratona, che in 2h16:16 toglie 45 secondi al limite stabilito con 2h17:01 da Mary Keitany nel 2017 che a sua volta lo aveva sottratto a Paula Radcliffe (2h17:42, ancora Londra, nel 2005). Gara con un finale entusiasmante, dettato dal cambio di passo della Jepchirchir a 500 metri dal traguardo, dopo l'ultimo terzo di gara condotto dal poker di atlete composto dalla Jepchirchir, dall'etiope Tigist Assefa che rimane primatista mondiale di maratona "mista" con 2h11:53 dell'anno scorso a Berlino, dall'altra keniana Joyciline Jepkosgei e dall'altra etiope Megertu Alemu. Una classifica da record, con il primato della Jepchirchir, il secondo posto della Assefa in 2h16:23, il terzo della Jepkosgei in 2h16:24 (miglior crono di sempre per una terza classificata e record personale di quasi un minuto), e il quarto in 2h16:34 della Alemu (anche per lei primato personale) per la prima maratona di sempre con quattro atlete capaci di scendere contemporaneamente sotto le 2h17. Sotto le 2h20 anche Brigid Kosgei (2h19:02) e Sheila Chepkirui (2h19:31).
Per la Jepchirchir anche il nuovo limite personale, che migliora di 50 secondi il 2h17:16 ottenuto a Valencia nel 2020, il successo londinese dopo il terzo posto nella scorsa stagione e il ritorno alla vittoria in una major dopo quello di Boston nel 2022. Miglior europea al traguardo, la britannica MacLellan in 2h29:15. Gara con il gruppo di testa ristretto a nove atlete dopo cinque chilometri e mezzo minuto di vantaggio sulle avversarie. La prima a staccarsi è Sheila Chepkirui al 20esimo chilometro, prima del cedimento di Ruth Chepngetich a metà gara. Via via la corsa perde un'altra protagonista, l'ex-primatista mondiale Brigid Kosgei che si stacca di 8 secondi al 25esimo chilometro, e la coppia di etiopi Yehualaw e Ketema che cedono poco prima del 30esimo chilometro. Questi i parziali della vincitrice: 15:44-31:26-47:37-1h03:35-1h07:05-1h19:38-1h35:56-1h52:48-2h09:13-2h16:16.
Nella gara maschile trionfa l'altro keniano Alexander Mutiso Munyao in 2h04:01, seconda vittoria in quattro maratone disputate e ora sempre più in odore di convocazione olimpica dopo essere stato già preselezionato. La notizia è anche il grande ritorno alla ribalta di Kenenisa Bekele, secondo in 2h04:15 (per l'etiope un altro record mondiale master M40), e l'entusiasmante rimonta dei britannici, che nell'ultimo tratto di cinque chilometri raggiungono e sorpassano alcuni degli specialisti africani più quotati e trovano gloria londinese con l'exploit di Emile Cairess, argento europeo di cross nel 2022, che coglie un inatteso terzo posto in 2h06:46 (secondo britannico di sempre dopo Mo Farah), e con l'ulteriore sorpresa del quarto classificato Mahamed (2h07:05, terzo britannico all-time) per una classifica che premia con la quinta piazza il francese Hassan Chahdi (2h07:30).
Nella categoria wheelchair lo svizzero Marcel Hug vince per la quarta volta consecutiva a Londra e domina la seconda major in una settimana (1h28:35), dopo il trionfo di Boston lunedì scorso. L'ordine d'arrivo è identico a quello della maratona statunitense: secondo lo statunitense Daniel Romanchuk (1h29:06), terzo il britannico David Weir (1h29:58). La gara femminile vede un altro successo elvetico, stavolta doppietta, con primo posto di Catherine Debrunner (1h33:46, record della corsa) davanti alla connazionale Manuela Schar (1h39:38), seconda anche a Boston sei giorni fa, e alla statunitense Tatyana McFadden (1h40:17).
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