Carbonara di Rovolon (PD), Traversata Colli Euganei: stavolta solo 21…
Roberto Mandelli
28 aprile - La prima parola che mi viene in mente per definire questa TCE targata Turristi di Montegrotto Terme è la parola coraggio&amicizia. Coraggio perchè per gestire questa manifestazione serve coraggio. Amicizia perchè tutti i gruppi podistici del padovano si sono stretti attorno a questi ragazzi per portare al successo il trail di casa nostra.
Escluse due edizioni, credo di aver partecipato a tutte, ma quella di ieri è stata tosta. Io, dopo i 103 km della Tuscany di sabato scorso, non ho avuto il coraggio di iscrivermi ai 42 km e mi sono iscritta alla mezza. Un po' di rammarico ma alla fine è stata la decisione più saggia. A onor del vero devo dire che gli organizzatori, veri signori, avrebbero accettato di attendermi e di non bloccarmi se avessi sforato il terzo cancello.
È stata proprio l'edizione dei record con più di 600 iscritti.
Ma veniamo a domenica, ore nove, giornata splendida anche se un po' freddina.
Si parte subito in salita e nell'arco di quattro chilometri si raggiunge il Monte della Madonna con cinquecento metri di dislivello. Per fortuna ho ascoltato il suggerimento dell'amico GLB e ho portato i bastoncini. Raggiunta la cima del Monte si inizia a scendere per sentieri per me insidiosi, ma la compagnia di quattro ragazze mi fa scordare la fifa. Bel passaggio per il Passo delle Fiorine e risalita verso Monte Grande. Non si farà il vecchio percorso, più agevole, ma tutto il sentiero sulla sinistra, più impegnativo. Caregheta dea Madona, Palla di Monte Grande e giù verso Villa di Teolo. La TCE nacque proprio con partenza da questo paesino, e devo riconoscere che la nuova partenza da Carbonara di Rovolon è stata una scelta azzeccata.
Siamo al decimo km e troviamo il primo ristoro. Alpini simpaticissimi che non sanno cosa offrirci. Non trovo il bicchiere ma comprendono che la mia non è cattiveria e mi offrono del buon the caldo. Via, si riparte verso il tratto più difficoltoso della corsa. Bisogna salire a Rocca Pendice, sede della palestra di roccia. Roccette in salita che non finiscono mai. Ma arrivo in cima anche a questa salita. Sulla sommità,o ramai ridotto a rudere, si trova il Castello di Speronella, del primo 1100 ricco di storia e di leggende. Leggende che ruotano attorno alla bella Speronella Dalesmanini rapita e rinchiusa in questo castello.
Guardo un attimo i ruderi e riparto.Mi aspetta una discesa che mi porterà alla cascatella di Schivanoia. Mi arrabbio perchè ogni volta che tento di arrivarci da sola, mi perdo. Percorsi un paio di km, finalmente trovo il ristoro gestito dalla mia squadra. Raffaele in bici che mi incita, Marzia, Serena , Paolo, Simonetta e altre che non ricordo. Che gioia, ristoro super, foto di rito e un abbraccio.
Si risale l'Altore e nuovamente salita verso la chiesetta di Sant'Antonio Abate. Si prende il sentiero alpino a fianco della chiesetta e dopo un bel saliscendi si arriva al traguardo. E questa volte il dotto Prof. Marri sarebbe contento. Spogliatoi, docce calde, pasta party e un bellissimo pacco gara.
Vengo pure premiata come unica e più vecchia over 70. E su questo desidero aprire una parentesi.È vero, l'età non deve essere un alibi per ricevere un premio, ma a volte basta un bel mazzo di fiori per rendere felici.
Bravi Turristi e bravi volontari. Partita con il rammarico di non essere riuscita a fare i 42 km, arrivata felice.
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