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Mag 20, 2024 Claudio Romiti 335volte

La 10^ Corsa dello Scopetto raddoppia i partecipanti

La partenza La partenza Foto Gio Paparazzo

Sabato 18 maggio si è svolta la 10^ edizione della Corsa dello Scopetto, organizzata come sempre da Paolino Bracardi, storico e molto amato personaggio del movimento podistico umbro, con la collaborazione della Podistica Volumnia Sericap e della Proloco di Castelnuovo di Assisi, ridente borgo nelle cui campagne circostanti si è dipanato il percorso.

La particolare denominazione della manifestazione si deve all’antica coltivazione locale della saggina, oramai abbandonata da tempo, da cui si sviluppò una consistente produzione di scope. Ebbene, lo scopetto, che nelle prime edizioni faceva parte del pacco gara, veniva usato per togliere la cenere dalla base dei camini.

Come 5^ prova del circuito regionale dell’Endas (Ente di promozione sportiva che, per la cronaca, fa parte di un nutrito gruppo di organizzazioni che sembra non ne vogliamo sapere di firmare la convenzione capestro imposta dalla Fidal), la corsa di Paolino ha riscosso quest’anno un grande successo, arrivando quasi a raddoppiare i partecipanti rispetto al 2023.

Tant’è che, malgrado l’arrivo dei primi caldi, oltre 300 podisti si sono dati battaglia lungo i tradizionali 7 chilometri di un percorso interamente battuto dal sole. Un percorso apparentemente piatto e, per questo, abbastanza insidioso, dal momento che in realtà la prima metà del tracciato tende leggerissimamente a salire, culminando in un lungo tratto di sterrato che mette a dura prova la resistenza dei podisti.

Ottimo come sempre l’impianto generale della manifestazione, caratterizzata dalla totale assenza di veicoli a motore, da una ricca premiazione – con riconoscimenti per i primi dieci delle varie categorie – e da un eccellente e ben gestito ristoro finale.

Era presente il presidente del Coni umbro, Domenico Iozza, e la responsabile regionale dell’Endas, Carla Carnevali. Quest’ultima è intervenuta anche per ribadire l’autonomia degli Enti di promozione sportiva rispetto allo strapotere della Federazione italiana di atletica leggera. Autonomia messa a dura prova dal pasticcio sportivo di Deruta dello scorso 21 aprile, di cui ci siamo già occupati in precedenza, allorché alcuni confusi giudici della Fidal ritirarono il pettorale a tutti i tesserati di quegli enti che non avevano firmato la citata convenzione della discordia, sebbene pure in quel caso la gara facesse parte del circuito regionale dell’Endas: https://podisti.net/index.php/commenti/item/11603-squalifiche-federali-ovvero-il-pasticciaccio-brutto-di-deruta.html

Quisquilie e pinzillacchere burocratiche che, per nostra fortuna, nella oramai celebre Corsa dello Scopetto si sono tenute ben alla larga, lasciando tutto lo spazio al principale motore dello sport amatoriale: l’azione spontanea di tutti quegli appassionati che, come il nostro encomiabile Paolino, rappresentano la struttura portante del movimento podistico.

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