Un Valdambra Trail sofferto, ma guai a perderlo!
Arrivata anche stavolta
Comitato organizzatore
Dal giorno 11 al giorno 13 ottobre si è svolto a Badia Agnano, in Toscana, il Valdambra Trail. Quattro percorsi che attraversano colline e borghi meravigliosi più una passeggiata enogastronomica di 14 chilometri che ha avuto un vero successo.
Tornando a Padova in treno, continuavo a paragonare questa manifestazione alle sirene narrate da Omero nell'Odissea. Questo trail, se partecipi una volta, ti strega. Io sono alla quarta partecipazione e nonostante il viaggio un po’ lungo, ritorno sempre. Non avendo il coraggio di partecipare alla 105 km, anche quest'anno mi sono iscritta alla 51, la cosiddetta Disertore Trail. Percorso nervosetto con 2500 di dislivello che non lascia un attimo di respiro. Domenica 13 mattina alle sette e mezza, dopo le solite raccomandazioni del grande Paolo, si parte. Giro d'onore per la Piazza degli Ubertini e via.
Paolo ci aveva segnalato il percorso fangoso e infatti ci si inoltra subito su sentieri con sassi e fango. Saluto Ermanna Boilini, l’ultratrailer modenese reduce da una sky corsa il giorno prima (qui finirà 78^ poco sotto le 10 ore), e proseguo sola soletta fino al decimo chilometro, dove trovo il primo ristoro situato in località Molin Bianco.
Il percorso è ancora "agevole" e proseguo tranquilla. Abbracci e saluti ai volontari che oramai mi conoscono. E qua inizia il bello. Fino al ristoro in località Cornio, quindi al 22° km, non viene concesso un istante di tregua. Però i boschi sono bellissimi e fortunatamente mi raggiungono le scope. Davide e Matteo che ringrazierò sempre: sono stati di una gentilezza unica.
Apro la solita parentesi. Se venisse fondato il partito delle scope, sicuramente ci sarebbe meno assenteismo e vincerebbero le elezioni. Chi non ama le scope? I TOP!
La temperatura è ideale e continuo il cammino. Arrivo a Gebbia e siamo al 30° km. Borgo da cartolina dove alcuni ragazzini mi invitano a giocare a pallone. Declino l'invito e mi avvio verso il punto più insidioso di questo trail. Si deve scendere dentro un canalone dove il terreno fangoso fa veramente scivolare con il sedere. Fortunatamente ci sono delle corde robuste e a forza di recitare Ave Maria arrivo alla fine.
Boschi e boschi. Qualche attraversamento stradale dove i volontari sempre sorridenti mi incitano mossi a compassione. I miei angeli non mi abbandonano un attimo e prima della salita verso Migliari, troviamo un vero "superman": aveva partecipato alla 105 km del venerdì sera e ora sta facendo i 51 km. Che matto.
Arrivo al ristoro di Migliari e sono al quarantesimo km. Abbandoniamo i boschi fitti e si aprono radure con la vista su borghi spettacolari. Dai Nata dice il "bugiardo" Davide, mancano otto chilometri, ovvia andiamo. Ne mancano undici, ma va bene.
Arrivo a Sergine, ultimo posto di ristoro e qua mancano veramente tre chilometri.
Con quel po’ di forza rimasta cerco di arrivare corricchiando al traguardo. Sono fuori tempo massimo, tengo a precisarlo perché nonostante ciò tutto il paese di Badia Agnano aspetta per applaudirmi. Paolo, Alessio, le dolcissime signore, tutti non sanno cosa offrirmi. Ribollita party, birra a volontà anche se sono astemia, quindi una fresca bottiglia d'acqua. Pacco gara ricco e ospitalità a cinque stelle.
Vorrei dire tante belle parole per concludere. Invece dico soltanto GRAZIE!
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