Euganeus Trail, lo splendore dei nostri colli
Montegrotto (PD), 24 novembre - Bello, bello e ancora bello. Bravi, bravi e ancora bravi. A Turri di Montegrotto Terme si è corso un bellissimo trail sui nostri Colli Euganei. Decima edizione e il gruppo organizzatore ha centrato la perfezione. Ventun chilometri con 1800 di dislivello. Quest'anno per festeggiare il decennale c'è stata anche una 10 km con parecchi partecipanti. È stato talmente organizzato bene che sono certa neppure l'esimio prof. Marri avrebbe trovato qualche pecca.
Giornata grigia e fredda. Marco De Gasperi in pantaloncini e canotta, io con tre strati di maglie, antivento e berrettone. Dopo il giro del paesino, inizia la salita verso Monte Trevisan. Tutti corrono come pazzi, io procedo piano con l'amica Ana. Non sono ultima ma poco ci manca.
Sentieri ben ripuliti dal Gruppo Turristi e segnalati in modo impeccabile. Checco Breda si è superato come balisatore. Passo Monte Trevisan e giù in discesa ma mi faccio coraggio. Risalgo Monte delle Valli: cavoli, sono appena al quinto km. Si corre sempre in cresta e poi giù prima di iniziare Monte Alto dea Solva. Giù giù fino ad arrivare al primo ristoro dove signore gentilissime ci offrono di tutto. Non ho tempo, prendo due biscotti perché il cancello del tredicesimo incombe.
E si risale, ancora verso Monte Alto passando per la bellissima Villa Draghi. Oltre ad essere ben balisato, ci sono più di trenta postazioni con volontari pronti a incoraggiare ed a incitare la sottoscritta. Il solito simpatico dice "dai che alla fine della discesa trovi il ristoro". Peccato che la discesa fosse di quasi due chilometri. Però mi sto divertendo e quando arrivo al ristoro trovo tanti amici: Marco, Alessandro, Luca e un ristoro super. Un pezzetto di arancio e tre biscotti.
Sono “fuori cancello” ma proseguo. Si continua a scollinare fino a una famigerata discesa che avevo già provato alcuni giorni prima. E qua, come diciamo noi veneti, mi impianto. Ho fifa perciò proseguo come sempre, stile camminata sulle uova.
Passato il quindicesimo km, volenti o nolenti bisogna salire sul Ceva. Nel frattempo ho sorpassato un concorrente e faremo elastico fino alla fine. Il Ceva è bellissimo ma bisogna salire mettendo le mani a terra. Pieno di fichi d'India pieni di spine, che oltre a pungermi le mani mi entrano in bocca. Ci sono tantissime corde quindi procedo piano ma tranquilla.
Arrivo alla Croce del Ceva dov'è posto il secondo cancello. E anche qua sono “fuori”, ma i ragazzi mi fanno forse più feste che al primo transitato. Mancano quattro chilometri e corro felice anche se ci sono ancora parecchie discese.
Arrivo al traguardo e ricevo il premio come prima (e unica) over 60 F, e un bellissimo mazzo di fiori. Ho sforato il tempo massimo (di 4 ore) ma non sono ultima (ne ho due dietro), per la felicità della Capa Stefy.
Spogliatoi puliti, docce calde e un pranzo dentro una tensostruttura riscaldata. Grazie a tutti. Che giornata stupenda.
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