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Dic 30, 2024 Claudio Romiti

Brufa (PG), 9^ “Sulle strade del vino e dell’arte”… con due classifiche

La partenza La partenza Comitato organizzatore

Domenica 29 dicembre si è svolta, con partenza e arrivo nella ridente frazione di Brufa, la 9° edizione di “Sulla Strada del Vino e dell’Arte”. La competizione, che si è snodata in un selettivo percorso tra i suggestivi panorami delle colline del comune di Torgiano, ha raccolto al via oltre 250 amatori, malgrado la concomitanza con le opulente feste natalizie che, come è noto, appesantiscono non poco anche i podisti più spartani.

   Organizzata come sempre con il massimo della cura dall’amico Daniele Falaschi della società Grifo Runners, la manifestazione non ha smentito la sua oramai acquisita fama di particolare prodigalità, caratterizzata da un costo d’iscrizione assai contenuto, a fronte di un ricco montepremi e di un ‘pesante’ pacco gara, se così vogliamo dire.

   Quest’anno, in particolare, il tradizionale tracciato ha subìto alcune modifiche a causa del maltempo, che ha convinto gli organizzatori, mantenendo quasi inalterata la lunghezza di circa 14 km, a sostituire i suggestivi passaggi sullo sterrato di alcune vigne della zona con alcuni ben più scorrevoli tratti in asfalto.

  Ne è scaturito un ottimo compromesso che, come ho avuto modo di esprimere allo stesso Daniele Falaschi, sembra aver sensibilmente migliorato la competizione sul piano tecnico, senza nulla togliere alla indubbia spettacolarità di un percorso che si dipana attraverso una delle zone più amene e incontaminate dell’Umbria.

   L’unico neo di una manifestazione gestita veramente in modo impeccabile ha riguardato il momento di stilare la classifica definitiva della gara, in cui il pasticciaccio brutto della cosiddetta convenzione (anche se il termine ‘concessioni’ sarebbe più appropriato) ha creato non poche tensioni tra i giudici della Fidal presenti e il sottoscritto, che oltre a gareggiare rappresentavo a livello regionale l’Endas – Ente di promozione sportiva che non ha firmato la convenzione medesima del 2024.

  Ebbene, come da prassi consolidata da chi ritiene evidentemente di gestire il podismo amatoriale in posizione di monopolio, gli stessi giudici hanno tentato di far espungere dalla classifica finale elaborata dalla società Dream Chrono (che per la cronaca non dipende in alcun modo dalla Fidal) i due atleti dell’Endas presenti, seppur “magnanimamente” consentendo che gli sportivissimi organizzatori li premiassero a parte.

  In un serrato confronto, ho cercato di spiegare a questa sorta di sceriffi improvvisati del podismo che nel momento in cui mi viene consegnato il pettorale dietro pagamento – consegna effettuata tra l’altro dai giudici Fidal medesimi – la società che gestisce il cronometraggio, in nome e per conto dell’organizzatore, ha l’obbligo di garantire al podista-contraente, a prescindere da qualunque convenzione d’Egitto, un tangibile riscontro nell’ordine di arrivo. Ovviamente ciò non impedisce ai giudici Fidal di estromettere chiunque da una loro classifica ufficiale.

  Tant’è che alla fine, come pilatesco compromesso, anche grazie ai buoni uffici dell’ottimo Daniele Falaschi, si è deciso di inserire nel sito della Dream Chrono una classifica separata con i due tesserati dell’Endas regolarmente giunti al traguardo.

  A tale proposito ho considerato surreale la motivazione che mi è stata addotta dai giudici in oggetto, in quanto, a loro dire, avendo “validato” la classifica elaborata da una società privata e contestualmente pubblicata su un sito del tutto estraneo alla Fidal, di fatto essi ne eserciterebbero una sorta di proprietà in via esclusiva.

  Francamente non credo che tutto questo abbia qualcosa a che fare con la promozione dello sport amatoriale. Promozione che comunque è stata, malgrado tutto, assolutamente onorata nella limpida mattinata di Brufa.

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