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Gen 20, 2025 Natalina Masiero

Monteforte, la doppietta di una fedelissima

I tre "senatori" I tre "senatori" Comitato organizzatore

18-19 gennaio - Lo scorso fine settimana tutta la cittadina veronese di Monteforte d'Alpone si è mobiliata per accogliere podisti da ogni parte d'Italia. Sabato 18, durante le 7 ore e 27 minuti impiegati per portare a termine i 45 km dell'ecomaratona Clivus, continuavo a pensare a una famosa frase del grande Totò: "signori si nasce e io... lo nacqui". Ecco, queste poche parole calzano a pennello per descrivere la signorilità del gruppo Valdalpone. Capitanati dal grande Giovanni Pressi riescono a sostenere una due giorni che più impegnativi non potrebbero essere. Sempre presente la sottoscritta (meno una volta), a partire da quel lontano 1976, e ogni volta è una vera emozione.

Sabato 18, ore 5,20, Gianluca e Simonetta, compagni di avventura, mi raccattano a Padova. Tutti sanno che bisogna arrivare presto. Consegna pettorali perfetta, colazione offerta a tutti dentro la tensostruttura, spogliatoi e deposito borse dentro uno dei più bei palazzi italiani, Palazzo Barbaro detto il Vescovile, stupendo, fatto costruire dal Vescovo Ermolao Barbaro e, se non erro, patrimonio del Fai.

E veniamo all'ecomaratona (https://podisti.net/index.php/cronache/item/12713-monteforte-d-alpone-vr-montefortiana-bambini-e-trail-runners-hanno-completato-le-loro-prove.html).

Ore 8, freddo cane, si parte.

Dopo circa sette chilometri su asfalto con continui saliscendi, iniziano i sentieri veri e propri. Tutta la Valle dell'Alpone è illuminata da un sole splendido e si possono ammirare le cime delle montagne innevate. Terreno leggermente ghiacciato ma scorrevole, non crea alcun problema. Ristori ogni 5/6 chilometri, proprio su stile Monteforte. Paesi che ci accolgono con la musica e Alpini che abbraccio volentieri.

Arrivo al cancello del ventiduesimo chilometro con circa mezz'ora di anticipo e mi tranquillizzo. Mi fermo poco per non perdere tempo e riparto. Alle spalle per tutta la durata dei 45 km ho sempre Gabriella che non mi abbandonerà per un istante.

Arrivo al 32° chilometro e dopo aver lasciato il ristoro dei "sombreros" vengo assalita da crampi che mi fanno letteralmente piangere. Cerco di reagire mentre Gabriella continua a ripetere di massaggiare. Non mi passa il dolore ma non mollo.

Castelcerino, Fittà, Soave in lontananza. Che panorami meravigliosi, altro che Sharm el-Sheikh! Arrivo al ristoro delle torte fatte in casa ma purtroppo sono quasi ultima.La gentilissima signora mi dice in perfetto dialetto veronese " torte finie, i ga magnà tuto, ea doveva rivare prima"! Pazienza.

A un certo punto prima del quarantesimo km, ben segnalata dagli organizzatori, si presenta una discesa da incubo. In qualità di regina dei capitomboli cerco di andare non piano, di più; non cado e dopo 7 ore e 27 minuti, arrivo. Sono strafelice. Vengo premiata assieme ad Andrea e a Gabriella, come fedelissima alla manifestazione. Come detto, io e la Gabri siamo arrivate assieme.

Sabato finito? Ieri, domenica 19, ennesimo ritorno a Monteforte per partecipare con andatura lumaca alla classica Montefortiana: https://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/12717-monteforte-d-alpone-vr-48-montefortiana-niyomukiza-e-ndayikengurukiye-vincono-la-mezza-maratona.html.
Bella, bellissima. Quanta gente, che festa. Mi presentano al sindaco, persona simpaticissima e giovane.

Dopo i convenevoli e i saluti di rito, torno a casa. Sono un po’ stanchina. Puntualizzo che il pettorale mi è stato regalato, sempre a comprova di "signori si nasce e io... lo nacqui".

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