Ostia (RM) - 7^ Rock & Run, niente pb per me
Settima edizione di questa manifestazione, alla quale partecipo per il terzo anno consecutivo, che si svolge ad Ostia, il “mare della Capitale”: la novità è che si svolge due mesi dopo rispetto al solito e rappresenta la 5^ tappa delle diciassette del Cortocircuito Run.
Arrivo quando manca più di un’ora alla partenza: anche se il cielo è nuvoloso (ma più tardi si pulirà), si sente già che fa caldo; mi dirigo a ritirare il pettorale presso il gazebo societario.
Il mio obiettivo di questa gara è cercare di correrla sotto i 4’22” al chilometro di media, la stessa del mio pb su questo percorso, realizzato lo scorso anno: non sarà per niente facile dato che il posticipo di due mesi comporterà molti gradi in più (quando le temperature si alzano, la mia sofferenza cresce) e un minor allenamento rispetto allo scorso anno, quando l’avevo corsa in preparazione per la RomaOstia; viceversa, i 14 km del percorso, tutti in piano, che si snodano su due giri quasi identici di 7 km, aiutano a mantenere un ritmo più u’ o meno lineare.
Alle dieci, puntuale, avviene lo start; dopo poche decine di metri, ci immettiamo sulla laterale della Colombo, direzione Roma, dove si riesce a correre abbastanza bene fin dall’inizio, dato che la sede stradale è abbastanza ampia.
Dopo circa 500 metri, con una brutta curva a sinistra, ci immettiamo nell’asfalto della pineta di Castelfusano, dove bisogna stare attenti soprattutto alle radici che affiorano dall’asfalto e a delle buche.
Dato che inizia a fare caldo, cerco di sfruttare i tratti in ombra del percorso; al cartello del primo km la mia andatura è leggermente più veloce del previsto.
Dopo quasi 3 km ci immettiamo nello sterrato della pineta, dove cerco di sfruttare la poca ombra che trovo, e di mantenere un passo lineare, come previsto.
Rallento per bagnarmi la testa e bere acqua al ristoro posizionato alla fine dello sterrato (quasi al 5° km nel primo giro, poco dopo l’11° km al secondo giro); il cartello del 5° km è posizionato appena giriamo sulla laterale della Colombo, in direzione Ostia, di cui percorreremo circa due km, in piano ed in falsopiano, che ci riportano al secondo giro, che inizia sull’asfalto della pineta, da cui siamo passati all’inizio.
Al 5° km la mia media, nonostante lo sterrato, è di 4’24”; il passaggio al 7° km, che rappresenta la metà gara, avviene in 30’40”, in linea, se mantenuta, per stabilire il pb su questo percorso; ma inizio ad accusare il caldo ed il mio passo cala di qualche secondo: tuttavia cerco di mantenere la mia posizione ed avvicinarmi a chi mi precede, penso che non sarò l’unico a soffrire il caldo.
Al 10° km, difatti, la mia media si è alzata a 4’26”; al secondo ristoro, appena dopo l’11° km, fermandomi per bere e bagnarmi la testa, perdo 3-4 posizioni, con l’obiettivo di cercare di recuperarle prima della fine.
Dopo il ristoro percorriamo la laterale della Colombo in direzione Ostia, questa volta fino alla fine; in questi 2,5 km, oltre ai vari falsipiani che ci sono, si alza un vento contrario e fastidioso: nonostante ciò, poco prima del cartello del 13° km, supero un paio di runners in difficoltà, ed altri 3-4 li supero nella discesa finale, di 2-300 metri, che ci porta agli ultimi 200 metri.
Faccio l’ultimo km a 4’14” e concludo la mia gara con il real time di 1h02’04”, una media di 4’26” al km, peggiorando di 58 secondi il tempo del 2017.
I vincitori risultano essere Igor Cepraga (Sempre di Corsa Team) con il tempo di 51’37”, che migliora il 5° posto dello scorso anno, e Paola Patta (Podistica Solidarietà), che si classifica 24esima assoluta con il tempo di 56’24”.
Una manifestazione riuscita con una buona organizzazione, ma che, con il cambio data e le varie gare in regione, ha perso il 60% degli arrivati rispetto al 2017.
Sarebbe utile un rilevamento intermedio, magari al 7°km, dato che la gara si svolge su 2 giri, e un pacco gara più ricco (il solito pacco di pasta biologico) in rapporto alla quota d’iscrizione che si paga.
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