I keniani Robert Ngeno e Betty Chepkwony vincono la 30^ maratona di Roma
Roma 16 marzo – Indimenticabile, indelebile, insuperabile, la 30^ Acea Run Rome The Marathon è stata così e molto più di così. Un’esplosione di gioia, emozione, passione, sudore, lacrime, felicità, successo, tifo, entusiasmo e tanto, tantissimo altro per 28mila maratoneti, tutti con una storia personale sul traguardo della maratona della città più bella del mondo. Record di partecipanti, uno strabiliante primato di stranieri, il 30° compleanno è stato onorato sotto splendenti riflettori. E' andato in scena il più grande evento sportivo della storia d'Italia partecipato da atleti professionisti e amatori, un vero successo.
Acea Run Rome The Marathon ha fatto sentire la propria vicinanza a Papa Francesco dedicando al Santo Padre, grande appassionato di sport e della maratona di Roma, 42 secondi di silenzio, un secondo per ogni chilometro di gara.
Lo speaker ufficiale leggerà le parole all’Angelus di Papa Francesco recitato in piazza San Pietro un anno fa, il 17 marzo 2024: “Accolgo con piacere i partecipanti alla Maratona di Roma, tradizionale festa dello sport e della fraternità. Anche quest’anno, per iniziativa di Athletica Vaticana, numerosi atleti sono coinvolti nelle ‘staffette della solidarietà’ diventando testimoni di condivisione”, e quello del 19 marzo 2023: “Con piacere saluto anche i partecipanti alla Maratona di Roma! Mi congratulo perché, su impulso di “Athletica Vaticana fate di questo importante evento sportivo un’occasione di solidarietà in favore dei più poveri”.
E' stato il Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri a sventolare la bandiera italiana con l'Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Alessandro Onorato e dare lo start ufficiale alle ore 8.15 dai Fori Imperiali all’evento.
“Con i suoi 50mila iscritti ed un percorso unico al mondo anche questa edizione è stato uno spettacolo straordinario. Complimenti agli organizzatori, ai volontari e a tutti coloro che hanno lavorato senza risparmiarsi. Roma ha dimostrato una volta di più di essere una capitale all’altezza dei grandi eventi trasformando il tradizionale appuntamento sportivo della maratona in un evento con numeri da record in un bellissimo momento collettivo che ha abbracciato tutta la città”, ha affermato il Sindaco.
“La 30^ edizione della Maratona di Roma è stata una grande successo. È stata festa sociale e sportiva con quasi 100 mila persone, tra iscritti e accompagnatori, che nel weekend hanno corso per le strade della città e vissuto i due villaggi gratuiti all’Eur e al Circo Massimo. Abbiamo fatto il record di iscritti, con oltre 20 mila stranieri, per una gara che è cresciuta anche dal punto di vista della qualità. E la proiezione delle ricadute economiche per il territorio è stimata in 75 milioni di euro, in aumento rispetto ai 50 milioni del 2024. Siamo felici di questi numeri che testimoniano quanto le corse podistiche a Roma siano un asset fondamentale per una città in continua crescita. Sosterremo sempre di più la Run Rome The Marathon, che è un traino per la nostra economia e per il turismo. Inoltre, ha un forte valore benefico con tante iniziative di solidarietà, per la salute, la prevenzione e per il sociale grazie alle 40 onlus che hanno aderito per raccogliere fondi nella gara a staffetta”, ha detto l'Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Alessandro Onorato.
Partenza qualche minuto prima per gli iscritti alla categoria dei diversamente abili e gli spingitori Inix. Poco prima, rinnovate le tradizioni del Gruppo Storico Legione Romana che ha marciato verso la start line e dell’inno nazionale eseguito magistralmente dalla Banda Musicale del Corpo di Polizia Locale del Comune di Roma Capitale. La gara è stata trasmessa in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Arena e NOW dalle 9.15, con la telecronaca di Nicolò Gatti e Pietro Arese.
I risultati
Gara maschile piuttosto equilibrata in cui un nutrito gruppo di testa, costituito dai keniani Luke Kiprop, Brian Kipsang, Robert Ngeno, Joshua Kogo, Dominic Kiprono, Fredrick Kibii, Samwel Kiptoo e Hammington Cherop ha condotto con ritmo piuttosto regolare. Sempre primo degli azzurri Daniele Meucci che ha saputo gestire e risalire dalla 14^ posizione registrata al primo passaggio dei 5 km. E’ solo intorno al 35° km che il keniano Robert Ngeno ha dato una decisa accelerazione nelle fasi finali sgretolando le proiezioni di gara per andare a vincere in 2h07:35.
“Sono molto felice di questa vittoria, ho preso il comando dopo il 35esimo chilometro e sono riuscito a tenere il ritmo. E’ stato bellissimo correre sulle strade di Roma”, il commento di Ngeno.
Alle sue spalle il connazionale Brian Kipsang, attardato di 15”, che si è dovuto accontentare della piazza d’onore per aver tagliato il traguardo in 2h07:58. Podio assoluto completato dal keniano Joshua Kogo in 2h08:01. Primo degli italiani e ottavo assoluto Daniele Meucci (CS Esercito) in 2h12:44.
“E’ stata una gara difficile, sapevo che ci sarebbero stati tanti tratti con sampietrini ma quello che mi ha più disturbato è stato il meteo. Speravo di riuscire a rimanere più in gruppo ma dal 25°, quando inizia la parte più impegnativa, sono rimasto solo e spesso controvento. In queste condizioni, credo di averla finita anche abbastanza bene”, ha dichiarato Daniele Meucci.
Piazza d’onore quanto agli italiani per Luca Parisi (SS Lazio Atl. Leggera), decimo assoluto in 2h20:01 e podio completato da Marco Filippi (Asd KM Sport), 17° in 2h29:20.
Gara femminile che già al km 10 fa segnare alcune variazioni nel gruppo di testa nel quale sono solide le keniane Rebecca Kangogo e Betty Chepkwony e le etiopi Shegae e Maeregu con le italiane Ayse Sonmez Burcin e Debora Sartori in 11^ e 12^ posizione. Al 25° Kangogo, Gebre e Chepkwony assumono lla testa di gara e consolidano le loro posizioni al 31°. Negli ultimi chilometri, frequenti alternanze nella leadership di gara sulle quali ha avuto la meglio la keniana Betty Chepkwony, per lei il bis della vittoria in 2h26:16. “E’ la mia seconda vittoria qui a Roma, dopo quella del 2023, è stata una giornata un po’ fredda e ventosa. Le mie avversarie mi hanno dato filo da torcere ma sono riuscita a spuntarla, sono felicissima”, ha dichiarato la vincitrice.
Piazza d’onore per l’etiope Selam Fente Gebre in 2h28:22, terzo gradino per la keniana Rebecca Kangogo in 2h31:16. Prima per l’Italia e ottava assoluta Burcin Ayse Sonmez (SS Lazio Atl. Leggera) in 2h45:39. Podio italiano femminile completato da Paola Salvatori in 2h49:41 (US Roma 83) e Debora Sartori (KM Sport Asd) in 2h52:00, rispettivamente decima e undicesima.
I personaggi
Gara ricca di personaggi, annunciati per il carattere tenace che li ha portati a tagliare un traguardo storico. Applausi per l’atleta paralimpico britannico Richard Whitehead che ha concluso la sua prova in 2h57:06. Puntuale come un orologio l’atleta Serena Banzato, pacer delle 3h45, traguardo bagnato dalle lacrime e nutrito dalla commozione per Annalisa Minetti che ha completato ancora un’altra edizione della maratona di Roma in 4h02:14.
Coppa degli Ultimi
Assegnata da Athletica Vaticana allo scrittore algerino Khaled Boudaoui che ha tagliato il traguardo in 3h34:01, la 3^ Coppa degli ultimi per aver affrontato la maratona nello stile della speranza e della fraternità. Nato nel 1980 ad Orano, in Algeria, Khaled è stato a lungo giornalista in lingua araba. Sposato, ha due figli, nel 2012 la diagnosi di tumore al pancreas dopo la quale ha iniziato a scrivere romanzi in lingua francese e a correre. «Ogni falcata è un’affermazione silenziosa: sono ancora qui. Ogni metro superato è una vittoria contro il tempo e contro il destino. La maratona, come la malattia, mi ha insegnato che l’essenziale non si misura in chilometri percorsi o in record battuti. L’essenziale è andare avanti, ancora e sempre».
Per Khaled la vita è una testimonianza di incoraggiamento per tutti, in particolare per quanti sono colpiti dalla malattia e dalla fragilità, a respirare pienamente ogni istante.
La Coppa degli Ultimi è stata realizzata dall’artista romana Barbara Salvucci con l’idea di condividere la speranza, proprio nell’Anno Santo, e il coraggio di inseguire tenacemente sogni e ripartenze nello sport e soprattutto nella vita.
NDR: in mancanza di cifre non spannometriche (28mila: bum!), da Alessio Guidi riprendiamo i totali dei classificati: