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Mag 13, 2018 Sergio Zanini 2974volte

A Fumane la Scavalcapastello preferita alla Valporun

Sergio Zanini alla partenza della Scavalcapastello Sergio Zanini alla partenza della Scavalcapastello Foto di Antonio Rossi

Dopo parecchi anni torno a scrivere due considerazioni su una manifestazione podistica.

Alle 7,20 arrivo alla zona logistica della concomitante Valporun per iscrivermi alla Scavalcapastello. Operazione molto rapida. Gli organizzatori mi dicono che ci sono 5 punti di ristoro lungo il percorso di 28 km quindi decido di lasciare giù lo zaino con l’acqua e porto con me solo i sali. In zona partenza trovo Antonio e Fabio Rossi e già trovarli qui è di buon auspicio. Facciamo due chiacchiere ricordando i tempi andati e la defunta Maratona del Custoza che si correva proprio la seconda domenica di maggio. Pronti, via! Partenza soft, da non competitiva e, essendo un trail con lunghezza e dislivello notevole per me, parto piuttosto lentamente. Fin da subito piove e la salita si fa sentire. Si crea un gruppetto di sei-sette trail-runner con cui si chiacchiera, uno di loro ha una cagnetta che imperterrita si sciropperà i quasi 29 km e i più di 1200 metri di dislivello. Si raggiunge la croce del punto più alto del Pastello da cui si gode una vista della pianura padana nella zona di Verona veramente straordinaria. Faccio una foto di rito e poi via sulla cresta della montagna per alcuni chilometri. Comincia la discesa e raggiungiamo rapidamente Cavalo. Da qui, con il sentiero dei Pangoni, si scende a valle nella via dei Progni. Siamo appena sopra a Fumane, ma non puntiamo a sud, ci indirizzano a nord-est verso Purano con un’altra salitella che mi mette molto in crisi visto che ormai i chilometri sono 23 e questo attualmente è il mio limite di lunghezza. Si supera Purano e con un sentiero appena sopra al centro abitato veniamo spediti verso Fumane. Qui sbaglio percorso e termino il sentiero in mezzo alle case. Ormai sono a Fumane, provo a recuperare il percorso originario ma rischio di allungare ancora i chilometri. Decido che concludo il giro in mezzo alle case, i chilometri del gps sono 29 e quando compaio all’arrivo mi fanno notare che sarei dovuto arrivare da sinistra e non da destra. Beh, i chilometri per la mia soddisfazione personale ci sono tutti e cerco il tavolo del ristoro ove mi rifocillo di uvetta passa, biscotti, coca cola e banane. Bellissima manifestazione, un po’ fuori dalla mia attuale portata visto che intorno ai 20 avevo piuttosto finito la benzina. 5 ristori sul percorso lungo sono sufficienti ed erano molto forniti di ciò che serviva. L’unico appunto che mi permetto di fare ad una manifestazione più che riuscita, è di segnalare maggiormente per terra il percorso, per evitare che qualche buontempone, magari sobillato da qualche scribacchino da giornale locale, si senta in dovere di spostare o togliere i nastri dagli alberi che sarebbero serviti per indicare le deviazioni o confermare il percorso corretto.

All’anno prossimo.

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