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Ago 05, 2018 Ufficio Stampa Evento 2666volte

Auronzo di Cadore (BL) – 46^ Camignada poi siè refuge

Una spettacolare fase della gara Una spettacolare fase della gara Foto Ufficio Stampa Evento

5 agosto - 1.050 concorrenti, 33 chilometri, 1230 metri di dislivello positivo, 2.120 di dislivello negativo. Una giornata di splendido sole e uno scenario di incommensurabile bellezza, le Dolomiti di Auronzo. È questa la sintesi della Camignada poi siè refuge, corsa in montagna proposta dalla locale sezione del Club alpino italiano, evento andato in scena domenica 5 agosto con partenza da Misurina, passaggi ai rifugi Auronzo, Lavaredo, Locatelli e Piani di Cengia (da tre stagioni non si passa per Comici e Carducci a causa della frana che ha reso impraticabile la Val Giralba) per poi proseguire verso i laghi di Cengia, la Val di Cengia e lo sbocco in Val Marzon, prima di immettersi sulla ciclabile che conduce al traguardo del palaghiaccio di Auronzo.

Il più veloce, come già lo scorso anno, è stato Giorgio Dell'Osta: ingegnere, classe 1980, di Padola di Comelico Superiore, Dell'Osta ha portato a termine la propria fatica in 2 ore, 43'30”, tempo superiore di 4 minuti rispetto a quello fatto registrare nel 2017. Dopo aver fatto gara di testa insieme al rodigino Enrico Bonati, poi sesto, fino al rifugio Auronzo, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, Dell'Osta ha poi preso in mano la gara da solo e la ha gestita con relativa tranquillità, tagliando il traguardo di Auronzo con 4'05” di vantaggio sul trevigiano Ivan Geronazzo, autore di un bel recupero nella seconda parte di gara, e con 6'15” sul bellunese di Presenaio di San Pietro di Cadore, Tiziano Gandus.

Tra le donne, la firma sulla Camignada 2018 è quella di Giulia Montagnin, trevigiana che vive e lavora nel Cuneese, comandante della tenenza di Saluzzo della Guardia di Finanza. La portacolori dell'Atletica Saluzzo ha conquistato la vittoria proprio nelle ultime centinaia di metri: ha raggiunto e superato la bellunese Stefania Zanon all'ultimo chilometro, lungo la ciclabile che porta al palaghiaccio. 3H17'43” il tempo di Montagnin. In scia la piazzata e la terza classificata, rispettivamente la feltrina Francesca Tonin (3h18'01”) e Stefania Zanon (3h18'25”).

«La Camignada? Dura e spettacolare» così il vincitore Giorgio Dell'Osta. «È stata una giornata dura a causa del gran caldo. Soprattutto la parte finale in piano, lungo la ciclabile è stata una sofferenza. Siamo partiti forte e siamo andati forte fino al rifugio Auronzo, poi pensavo che qualcuno si facesse sotto, invece mi sono trovato a guidare da solo. Il successo dello scorso anno è stato inaspettato. Entrambi sono stati sofferti».

«Son partita forte, conducendo in testa la salita verso il rifugio Auronzo e poi verso il Locatelli. Al tredicesimo chilometro è iniziata la discesa e io in discesa sono ferma: ho perso terreno, recuperandolo poi nel finale e andando a vincere» spiega la vincitrice Giulia Montagnin. «Paesaggi stupendi, mi sono divertita. E mi sono emozionata ripercorrendo sentieri e luoghi percorsi tanti volte nella vacanze ad Auronzo della mia infanzia. Grazie alla mia famiglia, che mi sostiene sempre».

«Grazie a tutti coloro che hanno collaborato a questa edizione e grazie a tutti i concorrenti che, ancora una volta, hanno voluto essere presenti alla Camignada, un evento che è agonismo ma, soprattutto, occasione di scoprire e apprezzare la montagna. Mi piace sottolineare inoltre come, in questi ultimi anni, la Camignada stia riscoprendo una grande partecipazione giovanile e di famiglie: è questo lo spirito originario, nato con l'intento di vivere le Dolomiti di corsa ma non di fretta» commenta Massimo Casagrande, vicepresidente del Cai di Auronzo.  «L'auspicio è di poter, finalmente, tornare nel 2019 al percorso originale, passando per i rifugi Comici e Carducci e percorrendo la Val Giralba».

 

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