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Ago 15, 2018 Ettore Comparelli 4834volte

10 maratone in 10 giorni sul Lago Dorato

10 maratone in 10 giorni sul Lago Dorato Ettore Comparelli

Bagài,

la “10 Maratone in 10 giorni sul lago d’Orta” è una manifestazione davvero unica ed il mio plauso va alla mente “perversa” che l’ha ideata, il vulcanico Presidente del Club Super Marathon Paolo Gino.

I numeri di questa edizione parlano di una crescita inarrestabile: 1.896 finisher sulle 4 distanze con un incremento percentuale del 36%. 97 finisher per tutte le 10 giornate (71 maratona, 14 mezza, 4 ultra da 56 km e 8 sulla 10 km) con un incremento del 54%.(dati presi dalle classifiche pubblicate).

Questi numeri hanno messo a dura prova alcuni servizi logistici: le medaglie non sono bastate per tutti (verranno spedite a casa) ed i pochi bagni hanno provocato il fenomeno dei pisciatori selvaggi, causando tremende ire svizzere!

Il problema parcheggi è stato invece risolto brillantemente con un comodo pratone con servizio navetta; un sentito grazie all’inossidabile e paziente driver Toni.

14 i paesi stranieri presenti: Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Belgio, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Irlanda, Australia, India, Usa, Nuova Zelanda e Canada con circa 270 presenze.

Gli ospiti stranieri ed italiani hanno molto apprezzato le escursioni turistiche serali con le cene caratteristiche organizzate da Paolo, imperturbabile nocchiero che ha resistito anche alla terribile tempesta lacustre di lunedi sera!

Eccovi il commento dell’amico francese Jean Louis “Crocsman” Valderrama: “Un'altra grande avventura umana, bellissimi incontri. Abbiamo banchettato, grazie al Maestro Paolo Gino per queste meravigliose vacanze sportive. Abbiamo avuto molto caldo, e gli ultimi due giorni molta pioggia, ma i sorrisi, l'incoraggiamento di cui solo gli italiani hanno il segreto, ci hanno fatto superare tutti noi. Siamo stati accettati e integrati in maniera formidabile. Grazie ancora a tutti, state bene e vivete i vostri sogni, abbiamo una vita sola!”

E le parole di Therese non sono da meno: “Corro meglio ogni giorno, e mi sento coccolata grandemente sia prima che durante che dopo le gare. Gente incredibilmente simpatica, e dei fantastici atleti come Giorgio Calcaterra, tre volte campione del mondo di 100 km e che bel ragazzo! Quando gli altri buttano la plastica nell’indifferenziato se la prende e la mette a posto. Proprio un tipo da amare. E tutti fanno il tifo per tutti. Questo è un evento che raccomando fortemente!” Therese, nazionale norvegese di 100km, ha vinto la 10x42km con il nuovo record del mondo. E’ una nordica molto “mediterranea”, brava, bella e simpatica.

Io per il secondo anno consecutivo ho partecipato alla 10km per 10 giorni; viste le mie condizioni è il massimo che mi posso permettere. Per i “malati di medaglie” come me, il “medaglione” di Orta è come il cestello delle merende per l’orso Yoghi! Mettermi la medaglia al collo è come infilare la testa in una basletta di Nutella: una goduria unica. Non me la posso perdere …

E sono anche andato molto bene sia nei primi tre giorni con la caldazza tremenda sia poi con l’umido; sono sempre stato sotto i tempi fatti lo scorso anno e nella classifica delle 10x10km sono arrivato orgogliosamente primo (e … unico) nella mia categoria.

Il “valore aggiunto” di questa gara però sono le persone che vi partecipano: amici vecchi e nuovi con un carico di simpatia ed umanità che ti attira come il miele per le api (ogni riferimento al primo ristoro sul percorso è puramente casuale!). E’ bello arrivare al ritrovo in anticipo per vivere insieme la passione che ci accomuna. Prima, durante e dopo la gara ti senti parte di un bel mondo, ti rendi conto che la corsa è una passione che arricchisce la tua vita, che i “curidùr” sono persone belle e pulite. I campioni come Giorgio, Adam, Therese, Luisa, Marco, Constantin, ecc. qua diventano amici e fratelli.

Per questo mi piaceva arrivare anche un’ora prima della partenza, per stare in compagnia di tante persone allegre e spensierate (anche se un po' insonnolite!). Ed è un vero piacere ascoltare racconti, aneddoti, storie.

In uno sport così individualista come la corsa mi piace sottolineare a Gozzano la presenza di tante coppie di nome e di fatto, di letto e di lotta, sempre insieme nella corsa come nella vita; cito quelle che mi sono rimaste più impresse a cominciare dai miei carissimi amici Gabriella&Franco che mi hanno fatto conoscere questa gara e che hanno fatto insieme migliaia di gare (sono stati tra i primi italiani a ricevere la Abbott Medal delle Major Six); altra coppia di amici da una vita Elisa&Goffredo in compagnia della figlia Sabrina e delle nipotine che adorano fare l’arrivo col nonno! Ed Elisa&Sabrina sono anche mie compagne di staffetta alla MilanoMarathon; poi la Signora Italiana delle Maratone Angela con Michele (il signor Gargano!) Rizzitelli, Giovanna Carla e Vittorio (lù sempèr drè a taja giò le angurie),  gli irlandesi Brenda&Sean (42km lenti lei, 21km veloci lui), i francesi Stephanie “Lapinou”&Jean Louis “Crocsman”, i tedeschi Birgit&Goerg, i francesi Chantal&Pascal, Sara&Luigi (la mia maratoneta lenta prediletta), Imma&Vito (una donna che è un vulcano di simpatia contagiosa), Carolina&Giuliano “la Maratona di San Valentino”, i norvegesi Torunn&Svein Erik, gli amici Beppe&Ketty, i francesi  Roland&JeanMarc col loro elegantissimo cagnolone, gli amici Angela&Bigno-Coach e scusate se ne dimentico qualcuno …

Tra i vari personaggi mi piace raccontare di:

Rocco Squadrone, un giovinotto iscritto alla 10x21 km “Mò quando finisco qua torno a casa a lavorare sulla velocità. A settembre c’ho i campionati mondiali di 10 e 21 km; gli Europei li ho già vinti 5 volte ma questi sò mondiali e ci stanno pure gli asiatici che sono agguerriti. E poi loro sò giovani, c’hanno 85 anni mentre io ne tengo 89”

Jean Louis Valderrama: l’ho conosciuto alla ultra Milano-Sanremo 287 km nonstop in 48 ore dove si è ben piazzato; ha una faccia tonda e gli occhialini alla Benny Hill, un polpaccio “scarno” e corre indossando un paio di Crocs, da cui il nickname “Crocsman”; viaggia con la dolcissima compagna Stephanie su un furgone coloratissimo insieme a due cani.

Constantin Bostan, un caro amico di origine moldava che corre senza un arto; ha tagliato il traguardo di Stramilano e Milano Marathon correndo con le stampelle; ora, grazie all’associazione di Giusy Versace, ha un arto da competizione. Ha concluso la 10x21km su un percorso decisamente poco adatto a lui, modificando di giorno in giorno l’assetto di gara per chiudere con arto da cammino più stampelle. Un MITO!

Giorgio Calcaterra: Re Giorgio non ha bisogno di presentazioni; chi partecipa a manifestazioni in cui corre anche lui, capisce subito perché Giorgio è il runner in assoluto più amato da tutti noi master. 3 volte campione del mondo di 100km, 11 vittorie consecutive al Passatore ed è rimasto … uno di noi.

Adam Holland e Therese Falk hanno dominato la 10x42km con semplicità e simpatia; Adam mi doppiava ogni giorno dandomi il cinque ed incitandomi; Therese arrivava alla partenza un’ora prima per il piacere di stare in nostra compagnia.

Massimiliano “Morellino Me Medesimo”, toscanaccio con ascendente lumbard, ha festeggiato le 500 maratone facendosi venire la cagarella … Quando attacca a parlare (vale a dire sempre) non smette più, non c’è nessuno che abbia ancora scoperto dove abbia il bottone di spegnimento.

Luisa Betti, toscana di lingua “mordace”, è stata la prima donna ad affrontare la 10x56,7 km; ha un fisico che si può descrivere molto semplicemente con due parole “gran gnocca”; ha “aggredito” questa gara con una grinta e determinazione incredibili ed ha messo in fila tutti i maschietti.

Marco Bonfiglio: Spintatotale, vincitore delle prime due edizioni della 10x42km quest’anno è partito il primo giorno sulla 56km; purtroppo una brutta caduta gli ha procurato danni alle costole; si è fermato alla 42 e, seppur dolorante, dopo qualche giorno è ritornato a correre a Gozzano. L’anno prossimo lo aspettiamo per un’altra grande impresa.

Pandian Silvabalan: questo simpatico indiano è ormai di casa sul lago d’Orta; non ne perde una, sempre sorridente e gentile con tutti.

Jannacci cantava “El purtava i scarp del tenis perché l’era un barbùn”. Michelangelo Costanzo non è un barbone ma ha un barbone; la barba del simpatico folletto napoletano è uno dei simboli del mondo ultra! E la simpaticissima moglie Giovanna lo segue sempre.

Sole Paroni, mamma coraggio, finisher della 10x42 km che ha corso spingendo il passeggino della figlia Victoria; la simpaticissima cucciola è stata subito adottata come nostra mascotte ed ha anche corso diversi tratti di gara; una volta che ho cercato di superarla mi ha lanciato un’occhiata di sfida “Guarda che io sono veloce neh!”

Marinella Satta: con la sua amica Alma sono anni che cerchiamo di far ricoverare al Paolo Pini questa maratoneta “matta da legare”; ma niente … non riusciamo mai ad imbrigliarla.

Vito Piero Ancora è l’italiano che ha corso più maratone, oltre 1.100; su di lui Paolo Gino ha raccontato molti aneddoti; il più simpatico è quello di quando in Germania, al termine di una maratona, lo aiutò a sfuggire alle grinfie di un’energica infermiera “Rottermeier” che lo voleva portare in ospedale, mentre lui il giorno dopo aveva un’altra maratona; per la cronaca era caduto ed aveva un braccio rotto.

Simone “Spostandoillimite” Leo, sempre in cerca di nuove sfide; dopo la Atene-Sparta-Atene di 490km,  ha corso la Badwater, 217km nella valle della morte con temperature intorno ai 50 C°; gli avevo promesso che gli avrei lustrato gli scarpini. Promessa mantenuta.

Sanda (senza r) la Vichinga, vincitrice della 10x21km: una bomba di energia vivace, colorata, effervescente. Un inno alla gioia di vivere; una foto con lei ha avuto più like di quella con Re Giorgio …

Maurizio Colombo, grande tapascione e compagno del Road Runners Club Milano ha corso 4 maratone raggiungendo il traguardo delle 200 più una ultra; è stato anche fautore del miniraduno Road di domenica, sempre pronto ad incoraggiare l’esordiente nella 10x42 Alessandro Pioli, uno che vede “il bicchiere mezzo vuoto” ma che alla fine l’ha riempito col 13° posto su 71.

Ci sarebbero tanti altri personaggi incredibili ma non voglio tediarvi oltre.

Solo due parole per il deus ex machina, l’inventore, il factotum di questa manifestazione: GRAZIE PAOLO! Al collegio Santa Maria ti hanno insegnato a fare le pentole ed anche i coperchi.

Se non vi è chiaro che amo da morire questa gara, allora vi dico che io alla prossima edizione sono già iscritto. Ora vado di là a lustrare il mio medaglione. 

Buone corse a tutti,

Ettore 10x10 Compa

 

 

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