Sabaudia (LT) - 10° Trail del Circeo
25 Agosto - Dopo esser stato lontano dalle gare per più di due mesi, causa infortunio, questo easy trail alla portata di tutti, a cui partecipo per il secondo anno consecutivo, rappresenta il mio ritorno all’agonismo, con l’intenzione di correrlo ad un’andatura tranquilla per testarmi.
Arrivo al ritrovo circa un’ora e mezza prima della partenza: insieme al pettorale ritiro l’inconsueto ed apprezzato pacco gara, costituito da una cassettina di verdure a km 0; per festeggiare il decennale è prevista la medaglia da finisher.
Dopo aver scambiato quattro chiacchiere con i compagni di squadra, ci cambiamo e ci facciamo un bel giro, alla ricerca di bagni e di fontanelle; ad un quarto d’ora dallo start, li perdo di vista e mi metto dietro l’arco di partenza/arrivo, dove è già parecchia gente.
La temperatura è abbastanza gradevole, per essere in estate ed alle ore 18.00; puntuale è data la partenza.
All’inizio c’è un po’ di “traffico” a causa della strada stretta e dell’elevato numero di runners, ma, dopo 150 metri, ci immettiamo nella strada principale asfaltata, in cui si corre molto meglio.
Il primo km lo effettuo molto più veloce del previsto, sotto i 5min/km, e spero che il percorso, che già conosco, mi “aiuti” a non esagerare.
Dopo poco più di un km di asfalto, ci immettiamo in un tratto di circa 400 metri, in leggera salita, sterrato e sabbioso, in cui lo spazio a disposizione per i sorpassi si riduce drasticamente.
La mia andatura nei km successivi è appena sopra i 5 min/km; ci immettiamo nel bosco del Parco del Circeo, dove si costeggia anche un laghetto e dove incontriamo 4-5 “punti” musicali, che ci aiutano a correre meglio.
Appena dopo il laghetto, si gira a sinistra ed inizia il tratto sabbioso, che dura circa 2 km, in cui rispetto allo scorso anno si fa più fatica: la sabbia - non essendo bagnata - è più tenera, anche se cerco di seguire le traiettorie di chi mi precede.
In questi due km, il mio ritmo si è alzato di circa 50 secondi, ed ai 5 km la media risulta essere di 5’15”.
Finito questo tratto, c’è un ristoro ritemprante con sola acqua in bottigliette; seguono due-tre punti di refrigerio, con gli abitanti che ci rinfrescano con docce di fortuna, utilizzando dei tubi di gomma.
Finito il tratto sabbioso, con una salitella si passa sotto un arco; segue il tratto di leggeri saliscendi asfaltati, di circa un km e mezzo, in cui si costeggiano delle case, con gli abitanti che ci aspettano fuori, per incitarci.
Si torna nel fitto bosco: all’ingresso troviamo un altro ristoro, dove, oltre a bere, mi bagno la testa per rinfrescarmi ulteriormente, cercando di non esagerare, anche se mi sento bene. Approfitto per tirarmi su gli occhiali da sole, per vedere bene per terra, per non inciampare in pietre o radici; intanto, cerco di mantenere la stessa andatura stando sempre sulla destra, anche se ci sono due ruscelli secchi da guadare, che ti fanno perdere un po’ il ritmo.
Per i primi 4-5 km, il mio gps segnava un ritardo di 50-60 metri, rispetto ai cartelli chilometrici dell’organizzazione, per poi essere in vantaggio della stessa misura...
Decido per gli ultimi 3-4 km di non guardare più il gps, cerco di spronare qualche ragazza a non mollare e a cercare di raggiungere chi le precede.
Concludo gli 11 km abbondanti del percorso nel real time di 58’37”, migliorando di quasi 6 minuti il tempo dello scorso anno.
I vincitori risultano essere, tra gli uomini, Francesco Tescione (ASD Podistica Aprilia), con il tempo di 43’20”; mentre, al femminile, bissa il successo del 2017, Pamela Gabrielli (Asd Calcaterra Sport), che si classifica 17^ assoluta, con il tempo di 47’22”.
All’arrivo veniamo instradati verso il ristoro con acqua e succo di frutta, seguito dal ritiro della medaglia da finisher e del lauto ristoro finale, dove chi la fa da padrone è un prodotto locale: l’anguria.
Una gara da rifare senza dubbio, molto ben organizzata e molto apprezzata da chi vi partecipa, indicata per chi vuole avvicinarsi al mondo trail.
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