Berlin Marathon: Eliud Kipchoge fantascientifico con 2:01:39
il 33enne keniano, campione olimpico a Rio, Eliud Kipchoge ha battuto il record mondiale fermando il cronometro dopo 2:01:39. ben 78 secondi in meno del precedente record stabilito sempre a Berlino nel 2014 da Dennis Kimetto con 2h02'57".
Kipchoge ha avuto l'assistenza di diversi pacer che lo hanno portato a passare in 14'24" ai 5000, 29'21" ai 10.000 e 1h01'06" alla mezza maratona. Dal 25esimo chilometro Kipchoge è rimasto solo dopo essere passato in 1h12'24". Da quel momento, anziché calare il ritmo, il keniano ha accelerato ancora trasitando ai 35 km. in 1h41'00, ai 40 in 1h55'32". Il finale, tra due ali di folla incredule per quanto stavano vedendo, è stato uno spettacolo straordinario.
"Mi mancano le parole per descrivere come mi sento", ha detto Kipchoge. "È stato davvero difficile ma ero preparato a correre la mia gara, ho dovuto concentrarmi sul lavoro che avevo svolto in Kenya e questo è ciò che ha aiutato a spingermi: la mia squadra di coaching, la mia gestione, l'organizzazione".
Ricordiamo che Kipchoge era stato anche il "vincitore" e il primatista mondiale del tentativo di scendere sotto le due ore in maratona, organizzato a Monza lo scorso 17 maggio dalla sua marca di scarpe: record cronometricamente riuscito (2.00:25), sebbene non nella misura sperata, e in ogni caso non omologato per le troppe difformità rispetto alle regole in vigore (automobile frangivento davanti, alternanza di lepri, rifornimenti non regolamentari ecc.). Di tutte queste condizioni, a Berlino non ce n'era nessuna, a parte le lepri (tre nella prima metà come mostra il filmato qui sotto allegato; poi due, una sola verso la metà gara, e poi ovviamente nessuna): come si vede, solo nei primi km Kipchoge è stato ben 'coperto' dai compagni, ma poi spesso è uscito affiancando gli altri e 'strappando' in qualche occasione.
Amos Kipruto è giunto in seconda posizione in 2h06:23, mentre l'ex detentore del record mondiale Wilson Kipsang è giunto terzo in 2h06:48.
Tra le donne vittoria per la keniana Gladys Cherono con il record della corsa in 2h18:11, in una gara guidata nella prima mezza dall'etiope Tirunesh Dibaba in 1:09:03, con Cherono, Ruti Aga, Edna Kiplagat ed Helen Tola molto vicine tra loro.
Cherono aveva già vinto a Berlino nel 2015 e nel 2017 e quest'anno con 2h18'11 ha migliorato di oltre 1 minuto il record della gara ottenuto dalla giapponese Mizuki Noguchi nel 2005.
in seconda posizione è giunta Ruti Aga in 2h18'34", terza la Dibaba in 2:18:55. È stata la prima maratona della storia in cui tre donne hanno chiuso sotto le 2h19.
È la magia di Berlino, circuito piatto, veloce, fluido: una maratona che, dopo i primi anni di sostanziale indifferenza, hanno scoperto anche gli italiani (e le relative agenzie di viaggio, peraltro aggirabili perché è consentita l'iscrizione diretta). Una maratona dove i servizi, anche per gli amatori, sono di primo livello: solo lì, tra le cosiddette majors, al traguardo ci sono docce calde per quarantamila. E su tutto il percorso c'è un pubblico come si decanta e stracanta per New York, che ti spinge ad ogni metro. La maratona ideale, insomma, non solo per divertirsi ma anche per fare il tempo. E senza prosciugare il conto in banca. [F.M.]
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