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Dic 02, 2018 Ufficio Stampa Evento 2328volte

Torri di Arcugnano (VI) – 3° Ultrabericus Winter

Un passaggio della gara Un passaggio della gara Foto Nadia Pietrobelli

2 Dicembre - Freddo e fango non hanno fermato la carica dei 900 runners che questa mattina si sono catapultati sul parterre di Torri di Arcugnano, da cui ha preso il via la terza edizione di Ultrabericus Winter. Due le prove in calendario a partire dalla speed con i suoi 17 km e 600 m D+ che ha incoronato un veloce Mirco Lunardi (01:25:20), piazzatosi davanti a Cristian Simioni (Skyrunners Le Vigne Vicenza – 01:25:38) e Simone Barzon (MR Sport – 01:26:44). Nella prova femminile terza vittoria in tre edizioni per Irene Frizzo (Faizanè Runners Team – 01:43:52), che si è lasciata dietro nell'ordine Alessia Terzo (A.A.A. Malo – 01:47:59) ed Eleonora Bado (Padova Triathlon e Duathlon – 01:52:10).

Distanza doppia per l'integrale con un chilometraggio che sale a 34 km e un dislivello positivo fissato a 1.400 m. Qui la lotta per il podio fin dalla vigilia si giocava su un pool di nomi di tutto rispetto e il finale non ha certo deluso. Bissa il successo dello scorso anno il trentino Luca Miori, in forze al G.S. Fraveggio, che ferma il cronometro a 02:35:37. Sui rimanenti gradini del podio si attestano Nicola Giovanelli (Team La Sportiva – 02:37:33) e Francesco Lorenzi (Vicenza Marathon – 02:38:26). Nell'integrale che si tinge di rosa, invece, un altro bis di vittorie conquistato da Francesca Dal Bosco con un tempo finale di 03:07:52. A due minuti segue Alessandra Boifava (Ultrabericus Team A.S.D. - 03:09:30) e chiude il terzetto sul podio Anna Conti (Atl. Paratico – 03:12:25).

Quella che si stacca alle 9.30 da Piazza Rumor a Torri di Arcugnano è una vera e propria fiumana che per diversi minuti riempie gli scatti e le riprese di amici e appassionati, arrivati a seguire le gesta atletiche di amici e parenti.

Per quanto riguarda la gara speed, fanno appena in tempo ad arrivare in base gara le prime indiscrezioni sull'andamento della corsa che è già tempo di accogliere i finisher. Si sa che Lunardi guida la corsa, così come la Frizzo tiene la testa tra le donne. Passa poco che il traguardo dà conferma delle voci: Mirco Lunardi compare sotto la torre e sfila rapido a tagliare il nastro teso per lui all'arrivo, non senza gettare una rapida occhiata alle spalle perché i diretti inseguitori non lo staccano di molto. E, infatti, Cristian Simioni è arretrato di appena 18”, quel tanto che gli basta per assicurarsi il secondo posto, lasciando la medaglia di bronzo ad un Simone Barzon, arretrato di poco più di un minuto. L'attenzione si sposta così alla gara rosa dove Irene Frizzo non ne ha per nessuno e fa la voce grossa dall'inizio alla fine, presentandosi sul rettilineo conclusivo con 4' abbondanti di vantaggio sulle agguerrite inseguitrici, Alessia Terzo e Eleonora Bado. La Frizzo registra così la propria personale tripletta da senatrice di casa andando a vincere tre edizioni su tre.

Sulla lunga è invece il portacolori del team Vicenza Marathon, Francesco Lorenzi, a mettersi alla guida della truppa. Sulla prima asperità di giornata, la salita che conduce a Villabalzana, Lorenzi fa da lepre per Miori, attento controllore nei chilometri iniziali, Mirko Cocco, il professor Nicola Giovanelli e Simone Wegher, ancora alla ricerca dello stato di forma che gli si addice. Giovanelli sembra cedere qualche posizione sulle sponde del Lago di Fimon, lasciando risalire un po' Wegher, ma si tratta solo di un miraggio. Al transito di Perarolo Miori è davanti, inseguito da Lorenzi e, in terza piazza, proprio da Giovanelli, con i vari Wegher, Maran, Cocco e Corà costretti a mordere il freno e restare in scia, seppure ben compattati in poco più di due minuti. Ma è la dorsale della Spianzana, che conduce a Villa di Arcugnano a decidere il tutto. Miori allunga quel tanto che serve a ipotecare la seconda vittoria consecutiva, mentre Giovanelli ingrana la marcia giusta e si porta nelle dirette retrovie del trentino, staccato di 2' e davanti a Lorenzi. A quel punto Miori lascia i freni e scende in picchiata sull'arrivo di Torri di Arcugnano, per tagliare il nastro e attendere la sfilata dei competitors che ha costretto al ruolo di inseguitori. Dopo Giovanelli e Lorenzi, scoreranno infatti Stefano Maran, Simone Wegher, Andrea Zanatta, Giovanni Corà, Mirko Cocco, Claudio Chiarini e Massimiliano Gostoli a completare una top10 di tutto rispetto.

Nel frattempo al femminile si consuma la marcia trionfale di Francesca Dal Bosco, in testa dall'inizio alla fine. Dietro di lei c'è tempo solo per qualche rapida scaramuccia, ma anche le restanti prenotazioni per lo stretto podio di giornata vengono siglate in men che non si dica con Alessandra Boifava che fa la propria comparizione dapprima in terza piazza e poi lima un po' le distanze fino ad agganciare l'esperta Anna Conti e poi mettersela alle spalle. Le tre arriveranno così al traguardo distanziate di appena 2', tra gli applausi dei presenti e i “gimme five” del direttore di gara Enrico Pollini, soddisfatto per una nuova annata che si chiude con segno positivo.
L'appuntamento ora è per il prossimo 15 dicembre, quando a Torbole sul Garda (TN) si correrà la Garda Trentino Xmas Trail, gara gemella che assegnerà per somma di tempi con Ultrabericus Winter il titolo Xmas Challenge. Pazientando ancora un po', poi, la successiva data da segnare sul calendario è quella del 16 marzo 2019, quando Piazza dei Signori a Vicenza sarà nuovamente teatro di sfida per un nuovo Ultrabericus Trail, che giunge alla sua nona edizione e proprio ieri ha aperto i botteghini per assegnare i suoi 1.700 pettorali, suddivisi tra gara integrale (65 km, 2.500 m D+), staffetta Twin Lui&Lei (34+31 km, 2.500 m D+), Urban Trail (22 km, 750 m D+).

Ultrabericus Winter può contare sul supporto dei vari sponsor, ai quali, oltre i 300 volontari all'opera in questa giornata di gara, si aggiungono i gruppi Alpini di Pianezze, Fimon, Lapio e Perarolo, le squadre di Protezione Civile A.N.A. Trasmissioni e Valchiampo, le associazioni locali Difesa Natura 2000, Asd Neveroccia, Fidas Arcugnano, Anguanas Roller Derby, Proloco Arcugnano, Comitato Genitori della scuola “Ugo Foscolo”, Circolo Fotografico Leoniceno e il comitato di Vicenza della Croce Rossa Italiana.

Le dichiarazioni dei vincitori

Mirco Lunardi - Vincitore gara Speed maschile

Percorso bellissimo anche perché non sono solito correre da queste parti, arrivando da Castelgomberto, a metà della valle dell'Agno. Gran panorama e forse è quello che sul finale mi ha tratto in inganno e mi ha fatto allungare un po' la strada. Non mi pareva di ricordare una salita sul finale, ho guardato il tracciato stampato sul pettorale e mi sono accorto che avevo sbagliato strada. Fortunatamente avevo costruito un discreto vantaggio per poter tornare indietro, immettermi sul percorso giusto e arrivare a chiudere comunque davanti a tutti.

Irene Frizzo – Vincitrice gara Speed femminile

Sono contentissima, gara bella e forse un po' più difficile per me rispetto allo scorso anno. Non sono stata benissimo in settimana e oggi le gambe non erano al top. Correre qui è sempre un piacere, bello il percorso con discese tecniche e salite dure sempre gestito al meglio dal team Ultrabericus. Correre con il freddo mi piace e oggi tutti i tasselli sono andati al giusto posto.

Luca Miori - Vincitore gara Integrale maschile

Quest'estate non sono riuscito a fare delle belle gare, tra vari problemi, ma con l'autunno ho staccato un attimo e ho ripreso con gli sci. Ogni anno mi pare di ringiovanire quando rimonto gli sci e penso alle prime uscite di vent'anni fa.

Nell'ultimo periodo mi sentivo bene, poi oggi Francesco Lorenzi ha fatto la gara mettendosi davanti. Pian piano ho spostato il ritmo senza esagerare e sono entrato in progressione fino a saltare davanti.

Queste gare hanno un buon livello di competitività, pur non presentando eccessive difficoltà tecniche. Servono però cambi di ritmo fino alla fine e con strappi fino a due, tre chilometri dall'arrivo restano fino all'ultimo aperte.

Francesca Dal Bosco - Vincitrice gara Integrale femminile

Per cominciare mi sono gustata la presenza per il secondo anno e questa seconda vittoria. Quest'anno ho trovato un percorso forse un po' più scivoloso e a tratti ghiacciato, ma nel complesso più divertente. Non vogliamo sentir parlare di “sesso debole” perché, come in tutti i campi della vita, anche qui confermiamo di non essere seconde ai nostri colleghi maschi.

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