Loano (SV), 10^ Vibram Maremontana 2019
31 marzo – Quando, a gennaio, mi sono iscritto alla Maremontana di 60 km ( in realtà quasi 62), contavo su un percorso di avvicinamento fatto di allenamenti mirati e qualche gara preparatoria un po’ più breve.
Nulla di tutto ciò, per motivi vari, sono riuscito a fare e , partendo con paio di allenamenti collinari da 18/20 km e qualche decina di km di corse serali su asfalto negli ultimi 40 giorni, ho ben capito che una gara del genere presenta giustamente un conto salato da pagare in termini di fatica e soprattutto di tenuta sulla distanza.
Erano circa 800 gli atleti partiti alle 6 del mattino dalla spiaggia di Loano, divisi nelle due distanze di 60 e 45 km, cui sarebbero seguiti altri 360 trailer per la 20 km e poco meno di 300 per la non competitiva di 14 km. Certamente un grande successo per gli organizzatori della Maremontana asd che, giunti alla decima edizione, hanno saputo confezionare una kermesse di tutto rispetto da qualsiasi angolo la si analizzi , fin dal pre-gara, con incontri e conferenze dedicate ai concorrenti, con un villaggio espositivo assai ricco nella zona partenza; e aggiungendo i vari aspetti organizzativi legati ai servizi pre e post gara, di ottimo livello.
Solo un piccolo suggerimento: distanziare la zona consegna pettorali alla mattina dai tavoli della punzonatura, dove causa spazi ristretti e affollamento si sono formate code e ingorghi tra chi entrava e chi doveva uscire dal tendone dei servizi . Peccato veniale facilmente rimediabile in futuro.
Veniamo alla cronaca : dopo poche centinaia di metri sulla sabbia si risale sul lungomare raggiungendo in meno di tre km Borghetto S. Spirito, località dalla quale parte il sentiero che senza soluzione di continuità salirà fin quasi al nono km sulla cima del Monte Acuto (di nome e di fatto) per poi scendere con altrettanta rapidità al km 12,5, dove si trovava il primo ristoro liquido, Da qui in poi sarà un susseguirsi di salite molto impegnative, varianti tra i 250 e gli 800 metri di dislivello del monte Carmo (“cima Coppi” della corsa e di tutto il territorio savonese).
Non si pensi che le discese dessero modo di rifiatare troppo o di recuperare minuti, visto il fondo sempre roccioso e assai tecnico; per fortuna , la splendida giornata di sole rendeva il terreno perfettamente asciutto e permetteva di godere di scorci panoramici di tutto rispetto.
Parlavo del conto da pagare, riferendomi al sottoscritto, e in effetti fino al cancello orario del 32° km riesco a tenere un ritmo che permette una certa tranquillità; dopo di che le forze iniziano a scemare, e per non scoppiare devo abbassare il ritmo nelle salite cercando di recuperare in discesa, così da superare il cancello dei 44 km, posto dopo 9 ore e quaranta, con pochi minuti di scarto.
Ripartendo dopo un’occhiata alla altimetria, capisco che la prossima barriera oraria è quasi una chimera per il nostro stanchissimo trailer, dovendo percorrere più di otto km in due ore ma con almeno quattro km di dure salite. In effetti quando finalmente giungo al Rifugio Pian Bosse, praticamente al termine delle salite, valuto che mancano ancora 4 km che dovrei percorrere in meno di mezz’ora: impensabile visto il mio grado di cottura, al che inserisco la modalità passeggiata e mi avvio a percorrere questa lunga discesa godendo della bella giornata e del bel sentiero all’interno del bosco.
Dopo un paio di km ci imbattiamo con un amico conosciuto negli ultimi km, in un punto di controllo /soccorso della Croce Rossa, dove ci informano che il cancello è stato chiuso e saremo giustamente fermati; ma è appena arrivata la navetta per recuperare un infortunato e quindi possiamo approfittare del passaggio. Detto fatto: 50 km assai duri ma piacevoli, in un bellissimo contesto e all’interno di una gara ben organizzata come sicurezza (veramente tantissimi gli addetti sul percorso), come tracciatura, e per i ristori, dislocati (è vero) non vicinissimi tra loro, ma ben forniti .
Gara certamente da consigliare ma da non sottovalutare, particolarmente nel percorso lungo; il contorno turistico poi fa il resto, con il centro di Loano veramente piacevole e i suoi notevoli ristoranti, dei quali abbiamo ben approfittato.
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