Ferrara – 47° Giro Podistico delle Mura Estensi
Dal Comunicato stampa:
Raramente nella sua storia, pur lunga ben 47 anni, il Giro Podistico delle Mura Estensi ha vissuto una giornata così piena e festosa, grazie anche a un clima tipicamente primaverile, caldo e soleggiato che ha invitato a far parte della manifestazione, chi nelle vesti di corridore, chi più semplicemente come spettatore. Ferrara si è fermata e si è mostrata in tutta la sua bellezza, regalando grandi emozioni sia ai locali, sia soprattutto a chi veniva da più lontano, non solo da tutta la regione (la gara faceva parte del circuito CorriEmilia) ma anche da fuori: Milano, Venezia, Falconara Marittima tanto per citare alcune città rappresentate nel folto gruppo di partecipanti.
Gli organizzatori avevano posto il limite massimo di presenze per la gara competitiva di 12,5 km a 700, ma l’invasione di gente al mattino ha costretto ad allargare i cordoni, con 750 iscritti e 713 arrivati al traguardo (203 donne). La gara clou, culmine di una mattinata ricca di eventi, competitivi e non, che hanno coinvolto oltre 2.000 persone, ha portato un nome nuovo nel lungo albo d’oro della classica emiliana, quello del 26enne Riccardo Tamassia (Modena Runners Club) che in 41’07” ha corso più veloce del tempo dello scorso anno, precedendo di 29” Mamadi Kaba (GUI-Atl.Castenaso Celtic Druid), di 1’00” Mohamed Errami (MAR-Circolo Minerva) e di 2’43” Oleksandr Vaskovniuk (UKR-Corriferrara), per un ordine d’arrivo quanto mai multietnico.
Successo ucraino fra le donne, ma ormai Nadiya Chubak è da anni di casa in Emilia: sua la vittoria in 50’47” con 14” su Elena Neri (Circolo Minerva) e 1’20” su Francesca Battacchi (Acquadela).
A fine gara tanti gli elogi agli organizzatori soprattutto per la bellezza del percorso, che costeggiava sia il sopra che il sotto della cinta muraria regalando uno spettacolo unico della città, considerata in tutta Europa un esempio per la sua vivibilità. Oltre 80 i volontari dislocati lungo il percorso che hanno contribuito alla riuscita dell’evento targato Uisp, per la quale fondamentale è stato anche l’apporto delle autorità locali (presenti il Consigliere Regionale Paolo Calvano e l’Assessore allo Sport del Comune di Ferrara Simone Merli), i tanti sponsor e tutte le società ferraresi, che hanno dato un decisivo supporto alla Pol. Doro per portare avanti una gara che è considerata un autentico patrimonio della cittadinanza.
Commento [F.M.].
Da compagno di squadra (indegno fin che si vuole) del vincitore, vorrei sottolineare la vittoria di un ragazzo locale, una volta tanto, su fenomeni di importazione: segno che, almeno a certi livelli, la partita non è persa in partenza. E segnalo il buon lavoro fatto dalla società Modena Runners, di formazione abbastanza recente, che non paga e non ingaggia, ma (dopo essersi laureata campione nazionale Uisp di campestre) oggi ha piazzato sette suoi corridori nei primi 40 (4 nei primi 18); e non disdegna le ‘schiappe’ come il sottoscritto o lo sportivissimo Massimo Bedini, ex arbitro 59enne, anche oggi penultimo maschio a 55 minuti dal vincitore (ma si è lasciato dietro tre ferraresi, di cui appunto un uomo…).
Ricordo bene che una trentina d’anni fa, quando i ‘foresti’ salivano a Ferrara, prendevano solitamente delle lezioni dai locali, abituati ad allenarsi sulle magnifiche mura. Si veniva anche per imparare, e adesso abbiamo imparato (oppure, i ferraresi sono scesi di livello: oggi uno solo nei primi dieci). Vorrei citare anche il 18° posto del medico modenese Giacomo Carpenito, tra i ‘boss’ dei Modena Runners, e il 24° del vecchio campione Stefano Baraldini, della Fratellanza, 57 anni e una andatura media di 3:52/km (faccio notare che almeno tre quarti del percorso erano su sterrato, con un dislivello complessivo che ha sfiorato i 50 metri, e nella prima metà la corsia di marcia era stretta e con curve secche che rendevano difficili i sorpassi, a meno di non 'tagliare' per prati). E cito poi Alessio Guidi, mezzo bolognese e mezzo modenese, inventore di un nuovo tipo di aggregazione podistica (quella del “passo Capponi”) che anche oggi ha fatto da nave-scuola per vari compagni /-e del suo gruppo, tra i più numerosi in assoluto. Da Alessio, un giramondo, viene anche il ridimensionamento della notizia data con enfasi sui rifornimenti ‘ecologici’ alla maratona di Londra: le famose bocce commestibili sono apparse solo in un rifornimento, e solo a sostituire l’integratore, non l’acqua.
Di livello meno eccelso la gara femminile: la prima donna (una 43enne ucraina) è solo 46^ nella classifica assoluta e precede di appena 14 secondi Elena Neri (parmigiana di tesseramento, e più anziana di un anno); a 1’20” la terza, una 45enne bolognese. La prima giovane, coetanea del vincitore maschio, è la padovana Marta Tironi, quinta.
Il percorso non è più il giro integrale delle mura come era una volta, e come promettono ancora adesso il depliant e il sito ufficiale: sulle mura ci siamo stati esattamente 3,2 km, limitandoci prima a girarci sotto (tra il km 2 e il km 7 e per un altro paio di km nel finale).
Ottimo il controllo del traffico nei tratti stradali; tre ristori più quello finale, pacco gara che per i competitivi (tra i 12 e i 18 euro a seconda del momento di iscrizione) consisteva in uno zainetto, e per gli iscritti alle gare minori (fra i 3 e i 5 euro) era invece rappresentato da una massiccia confezione di piadine (più crescione alla nutella, per chi piace). Chi le distribuiva mi ha detto di aver ricevuto varie richieste di ‘scambio’ tra lo zainetto e il pacco alimentare. Bella la medaglia che riproduce una moneta del duca estense Ercole II.
Al traguardo c’era anche la bancarella del leggendario ultramaratoneta siculo-bolognese Vito Melito, con le sue scarpe esposte ordinatamente in ordine di prezzo, dai 30 e 40 euro in su (mi pare, non oltre 110): garantisco che con una scarpa di Melito da 30 euro osai perfino correre una maratona.
Docce non segnalate e leggermente scomode, ma con acqua bella calda (forse per la scarsa frequentazione, ma c'è arrivato perfino il celebre Giangi, che non ha poi mancato di visitare l'ennesima eccellente mostra d'arte ferrarese, caratteristica che porta la città estense molto più in alto, amministrativamente parlando, della sua culturalmente misera erede Modena).
Molti i parcheggi disponibili, ma che a mezz’ora dalla partenza scoppiavano tutti, costringendo chi ancora arrivava a sistemazioni di fortuna o molto distanti. È un segno del successo di questa classica.
3 commenti
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Giovedì, 02 Maggio 2019 22:29
inviato da Alessandro Domeneghetti
Commento in risposta al collega F.M
Sinceramente non capisco gli elogi (ovviamente di parte) e le critiche ad una manifestazione che noi podisti del circondario ferrarese aspettiamo ogni anno con trepida attesa. -
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Giovedì, 02 Maggio 2019 20:47
inviato da Fabio
In tutta amicizia: può darsi che la memoria mi inganni (le mie precedenti partecipazioni al Giro delle Mura risalgono al 1991 e 1996 !), e che si sbagliasse pure quel collega podista che mi ha parlato di un cambiamento del percorso, per giungere a quello attuale, "5-6 anni fa". Però il sito del Giro (e della società Doro) continua a raffigurare il percorso come una specie di cerchio che comprende tutto il perimetro della città eccettuato il breve tratto iniziale e finale. I miei 3,2 km (così misurati dal Gps) vanno dal km 7 della vostra segnalazione (appena saliti sul muro) a poco oltre il km 10, quando siamo scesi definitivamente dalla parte alta. Non dubito che sia un bello spettacolo anche vedere le mura dal basso, ma starci di sopra (come mi è capitato anche, per esempio, alla maratona di Lucca) è molto meglio! Del resto, rinnovo i complimenti.
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Giovedì, 02 Maggio 2019 12:21
inviato da monica zannini
Buongiorno,
sono Monica responsabile dell'organizzazione. Ti ringrazio per i commenti molto positivi che hai dedicato alla nostra bella gara. Voglio però precisare che il Giro delle Mura e non sulle Mura prevede il passaggio nel sottomura, parte integrante della cinta muraria della città, così come ben descritto da Bruno Zevi nel libro" Leggere l'Architettura". Anche i precedenti tracciati ne prevedevano il passaggio o da Porta Paola fino a San Giorgio oppure nelle primissime edizioni si percorreva il lato interno del sottomura di Via Baluardi. Il totale di Mura (sopra e sotto come sempre utilizzato da tutti i ferraresi dall'epoca della scuola di atletica del Prof. Lenzi) che sono state percorse ieri, è stato di 9,5 km e non i 3,2 da te indicati, contro i 7 del percorso precedente.
Per quanto riguarda il discorso docce dobbiamo informare che non ci è stato possibile divulgarne l'utilizzo , in quanto siamo stati gentilmente ospiti di UISP Ferrara, nei locali della piscina di Via Pastro, e non potevo autorizzarne l'utilizzo ad un numero eccessivo di persone. Per questo l'ho comunicato solo a chi esplicitamente me lo ha richiesto. Mi scuso per questo e anche per quelle persone che non sono riuscite ad iscriversi, perché abbiamo superato il numero dei 700 previsti dal regolamento e sono riuscita comunque ad accettarne fino a 750.
Ringrazio tutti per i complimenti ricevuti e spero di rivedervi ancora e di più il prossimo anno.
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