21^ Val di Fassa Running: vincono Nihorimbere (con brivido) e Tegegn
28 Giugno - Un finale frizzante per la Val di Fassa Running. A vincere l'ultimo atto sull’Alpe di Lusia è stato il pinetano Stefano Anesi, al via solo nel tappone dolomitico di chiusura, mentre nella generale ha mantenuto il primato, per un soffio, il burundese Celestin Nihorimbere, quinto sul traguardo in località Le Cune, e che trova ad aver accumulato un vantaggio complessivo di soli 2 secondi nei confronti di un grintosissimo Simone Peyracchia.
Mai in ventuno edizioni e dopo 3 ore e 3 minuti di gara si è deciso tutto sul filo di lana; mentre al femminile la 24enne etiope Addisalem Belay Tegegn ha confermato di essere su un altro pianeta rispetto alle avversarie. Per entrambi gli atleti africani si tratta della seconda volta in questa competizione: Celestin anche nel 2017 e Addisalem nel 2018. Pure nella sfida tra le donne non è mancata la sorpresa, con la bergamasca Eliana Patelli che è riuscita a scavalcare la rumena, con passaporto italiano, Ana Nanu.
Un’edizione memorabile dunque per la Val di Fassa Running, che nell’ultima tappa ha visto la presenza di 500 partenti, che hanno affrontato il tracciato tutto in salita di 11,3 km (dislivello di 1060 metri) con partenza presso la stazione a valle della skiarea Alpe di Lusia e arrivo ai 2210 metri di località Le Cune, in vetta al Lusia. Il tappone dolomitico come da tradizione ha visto in gara parecchi atleti giornalieri, sempre attratti dalla sfida tutta verticale:, come appunto il vincitore, ma anche l’intramontabile Don Franco Torresani della Stivo Running Arco, per l’ennesima volta sul podio nell’ultimo atto di questa competizione.
Un percorso che non ha dato tregua ai protagonisti, sia per il dislivello di oltre mille metri sia per il caldo che non ha certo agevolato le performance. Stefano Anesi, specialista della corsa in montagna, ha subito mostrato di avere più carburante rispetto agli avversari, prendendo la testa della corsa già al primo chilometro, allungando nella salita nel bosco e gestendo il vantaggio nell’ultimo tratto dal rifugio Rezila fino a Le Cune, passando per il rifugio Valbona. Dietro di lui nel tratto all'ombra il fiemmese Gianluca Genuin ha allungato staccando di una ventina di secondi il gruppetto degli inseguitori composto dal cuneese Simone Peyracchia, da Don Franco Torresani (che come sempre ha voluto benedire tutti gli atleti poco prima del via, e in gara ha cercato di sostenere Peyracchia nella sua rimonta quasi vincente), e da Celestin Nihorimbere.
Quando il 26enne africano ha iniziato a dare piccoli segni di cedimento, Peyracchia è partito all’attacco, forzando anche più del dovuto in discesa, andando poi a prendere e superare Genuin, seguito dal mai domo Torresani. Tutto si è deciso nell’ultima interminabile salita, esposta al sole. Davanti, Stefano Anesi ha proseguito con il suo ritmo chiudendo con il tempo di 1h01’07”; dietro, Peyracchia ha dato fondo a tutte le energie, giungendo dopo 45 secondi, seguito da Don Franco che ha recuperato due posizioni (a 54 secondi); quindi a 1’34” il fiemmese Gianluca Genuin. Il leader Celestin Nihorimbere è giunto imballato dopo 2’04”, ma riuscendo a iscrivere per la seconda volta il proprio nome nell’albo d’oro di questa competizione seppure per soli due secondi. Ottima prova anche per il cuneese di Busca Moreno Dalmasso, che ha concluso sesto ma è riuscito a scavalcare nella generale il bergamasco Mauro Previtali. Seguono, sul traguardo di oggi, Achille Faranda, Matteo Vecchietti, Previtali e il primo dei trentini, il fassano Massimo Leonardi (decimo).
In campo femminile altra prova di forza di Addisalem Belay Tegegn, che ha avuto pure agio di gustarsi il paesaggio, giungendo sul traguardo con il tempo di 1h08’17”, ovvero con la tredicesima prestazione assoluta. Prova tutta all’attacco per la bergamasca Eliana Patelli, che ha concluso con 2’13” di distacco dalla vincitrice ma staccando di oltre 5 minuti la rivale per la medaglia d’argento Ana Nanu. Sul terzo gradino del podio di giornata è giunta la giovane moenese Arianna Pasero, con un ritardo di 3’31” dalla vincitrice, quindi quarta è Viviana Rudasso a 6’45”, quinta Ana Nanu a 7’58”.
Nella classifica generale Celestin Nihorimbere ha chiuso con il tempo complessivo di 3h33’46”, staccando - come si diceva - di soli 2 secondi Simone Peyracchia, quindi terzo Moreno Dalmasso con il tempo di 3h45’08”, quarto è Achille Faranda con 3h46’58”, quinto Mauro Previtali con 3h47’47”, sesto Khalid Ghallab con 3h51’34” e settimo il fassano Massimo Leonardi; undicesimo il moenese Roberto Pasero, dodicesimo il noneso Diego Zanoni.
Nella generale ladies Addisalem Belay Tegegn ha concluso le cinque tappe con la prestazione complessiva di 3h58’52”, quindi Eliana Patelli con 4h10’16”, Ana Nanu con 4h14’18”, Viviana Rudasso con 4h20’14”, Elisa Almondo con 4h29’06”.
Le classifiche di categoria
Per quanto riguarda le classifiche di categoria nella AF18-34 vince Addisalem Belay Tegegn, nella BF35-39 Sarah Aimee L’Epee, nella CF40-44 Eliana Patelli, nella Df45-49 Ana Nanu, nella EF50-54 Lorena Strozzi, nella FF55-59 Mary Li Perni, nella GF 60-64 Mirella Caracoi, nella HF65-69 Maria Grazia Nardini, nella IF70-74 Graziella Berti. Per quanto riguarda i maschi nella AM18-34 ha vinto Celestin Nihorimbere, nella BM35-39 Khalid Ghallab, nella CM40-44 Moreno Dalmasso, nella Deafm Lorenzo Conterno, nella DM45-49 Achille Faranda, nella EM50-54 Diego Zanoni, nella FM55-59 Claudio Valeri, nella gm60-64 Lorenzo Andreose, nella HM65-59 Giovanni Civillini, nella IM70-74 Sandro Pandolfi, nella LM75+ Giuseppe Parenti e nella ZM17 Antonio Serra.
Le interviste
Il vincitore della 21ª Val di Fassa Running, Celestin Nihorimbere, non può che sorridere anche questa volta. «Sapevo che l’ultima tappa era la più dura, ho sofferto tantissimo e ho rischiato di perdere la vetta della classifica. – afferma – Chiudere con due soli secondi di vantaggio è qualcosa di incredibile, d’altronde Simone è andato forte e io, pur dando tutto, ho fatto tanta fatica. Comunque una bellissima manifestazione, che non si dimentica facilmente».
Simone Peyracchia mastica ovviamente amaro: «Dopo un esito come questo rimane tanto amaro in bocca, – dice – che a caldo mi impedisce di godermi come dovrei questo secondo posto finale. L’unica consolazione sta nel fatto che sono consapevole di aver dato il 110 per cento e quindi di non potermi rimproverare nulla. Appena arrivato ho cominciato a contare i secondi, che passavano lentissimi, e mi sono accorto subito che Celestin ce l’aveva fatta di un soffio: avevo gli occhi lucidi per la delusione. Detto questo, la Val di Fassa Running è davvero una competizione bellissima, che tutti dovrebbero affrontare almeno una volta nella vita».
Moreno Dalmasso si gode invece il terzo posto finale: «Mi sono presentato al via dell’ultima tappa con 35 secondi di ritardo su Mauro Previtali, sapevo che giocandomi bene le mie carte avrei potuto superarlo e così ho attaccato fin dall’inizio, trovando il passo migliore negli ultimi tre chilometri. Sono davvero soddisfatto di questo bronzo».
Stefano Anesi, il vincitore di giornata, commenta così il proprio blitz fassano: «Sono venuto per vincere la tappa ed anche per utilizzare questo percorso al fine di allenarmi in vista della prima tappa del Campionato Italiano, il cui tracciato ha caratteristiche simili. Ho preso subito il largo grazie ad una prima parte di tracciato corribile e poi ho stretto i denti. Il caldo è stato un avversario in più, per tutti».
Anche don Franco Torresani ha preso parte solo all’ultima tappa e lui pure ha chiuso sul podio di giornata. «A 57 anni competere con i migliori è motivo di grande soddisfazione per me, – dice – fra il resto ero anche riuscito a superare Simone, ma poi ho pensato di rimanere con lui per aiutarlo a vincere la competizione, ma non ce l’ha fatta. L'avevo consigliato di non forzare troppo nell'unica discesa altrimenti si imballavano le gambe. Se mi avesse ascoltato magari avrebbe vinto».
L’etiope Addisalem Belay non ha incontrato difficoltà a imporsi anche in questa tappa finale, da vera dominatrice: «Me la sono goduta dall’inizio alla fine questa frazione conclusiva. Per chi come me ama correre in montagna, poterlo fare in questi scenari è il massimo che si possa chiedere. Mi è piaciuta la verticalità di questo percorso, la brezza fresca che ci siamo guadagnati man mano che salivamo di quota e ovviamente il successo finale».
Eliana Patelli è raggiante per il secondo posto finale. «La mia è stata una Val di Fassa Running in crescendo. Non sono abituata ad affrontare questo tipo di gare e nei primi giorni ho fatto molta fatica, ma poi ho trovato il mio passo e oggi ho dato il meglio. Ho scoperto degli scenari naturali fantastici e credo che torneò con calma per godermeli di più. Il primo posto era obiettivamente fuori portata, Addisalem è un’atleta di caratura internazionale e sulle salite ha una marcia in più».
Infine, la veterana Ana Nanu fa i complimenti a tutti: "A chi mi ha preceduto in classifica e a chi organizza da tanti anni questa gara, alla quale sono a dir poco affezionata dopo 13 partecipazioni. Per me è come tornare in famiglia quando arrivo qui in estate… Il terzo posto va benissimo, alla mia età è un ottimo risultato».
In chiusura non manca il commento del presidente del Comitato Organizzatore Adriano Mich: «Non è stata un'edizione facile. Lo scorso settembre avevamo già individuato i percorsi delle 5 tappe, poi è arrivata la tempesta Vaia e solo a tarda primavera siamo riusciti a programmare i 5 itinerari, grazie ad uno straordinario lavoro di squadra del nostro gruppo. Nei giorni di gara è andato tutto alla perfezione, dal tempo, all'organizzazione, alla partecipazione sempre di quantità e quest'anno anche di grande qualità».
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