Padova – 1^ 5 alle 5, si è corso all’alba
5 luglio - Padova corre all’alba, tra sorrisi stiracchiati e profumo di brioche appena sfornate. Il risveglio è dolcissimo: in 600 hanno fatto passerella, questa mattina, nel cuore della città per l’edizione inaugurale della “5 alle 5”, la corsa in orario antelucano organizzata dall’ex maratoneta Salvatore Bettiol.
Treviso, dove la "5 alle 5” è nata nel 2015, un mese fa ha portato a correre all’alba 2.600 persone. Ma era già la quinta edizione. Padova, al debutto, promette benissimo. E non poteva essere diversamente in una città che rappresenta una delle culle del podismo italiano.
Olimpiade chiama Olimpiade. E così, alle due maratone a cinque cerchi dell’organizzatore Salvatore Bettiol, si aggiungono i cinque gettoni olimpici di Rossano Galtarossa, monumento del canottaggio mondiale e gloria assoluta dello sport padovano. “Rox” è tra i primi a presentarsi in zona partenza in Prato della Valle.
“Quando mi hanno invitato alla ‘5 alle 5’ ho detto subito sì, ma non mi avevano detto che la partenza sarebbe stata alle 5 del mattino – spiega divertito -. Nel canottaggio non è infrequente presentarsi sul campo di regata così presto, ma questa è una situazione diversa. Il mio rapporto con la corsa? Era una parte importante della preparazione di atleta, e continuo a praticarla, pur tra mille impegni, per mantenermi in forma. In aprile ho corso la mezza maratona a Padova. Cerco di darmi, di volta in volta, degli obiettivi: la ‘5 alle 5’ è tra questi”.
Galtarossa la prende sul serio, tanto che quando arriva sul traguardo di Prato della Valle, il suo cronometro segna 19’10”. Davanti a lui, non più di una quindicina di atleti. La ‘5 alle 5’, come tante manifestazioni analoghe in giro per l’Italia, è però più divertimento che agonismo in senso stretto. Nel gruppone c’è anche l’assessore allo sport, Diego Bonavina: “Mi sono detto: una e mai più. Ma adesso che l’ho fatta, non ne sono più tanto sicuro. E’ stata un’esperienza davvero coinvolgente: la corsa in una città ancora addormentata regala sensazioni nuove, inaspettate. In giro non c’era un’auto: solo gente che correva e camminava. Senza fretta, chiacchierando e guardandosi attorno. Bellissimo”.
La "5 alle 5" è stata anche la corsa del novantenne Enrico Maggi, maratoneta di lungo corso. E, sulla linea di partenza, di fronte alla basilica di Santa Giustina, nonostante l’orario, non sono mancati diversi bambini: qualcuno spinto in passeggino da papà e mamma, altri capaci di completare i 5 chilometri sulle proprie gambe.
C’erano anche 13 atleti del progetto Run for Iov, che hanno corso con le magliette rosa in ricordo di Catia Tommasin, l’infermiera di Ponte San Nicolò portata via dalla malattia pochi giorni fa. E c’erano le t-shirt rosse della Babby Bike, che hanno dato appuntamento alla pedalata di solidarietà della prossima vigilia di Natale.
Sul traguardo, caffè e brioche per tutti. Anche per quelli arrivati, con la dovuta calma, dopo un’oretta di passeggiata, quando ormai il sole faceva capolino tra le statue e i palazzi di Prato della Valle. “Siamo contenti, è stata una bella esperienza. Non conoscevamo la città, abbiamo cercato di proporci in punta di piedi. Non possiamo che crescere: Padova è una città dalle grandi potenzialità”, spiega Bettiol, che ora si concentrerà sull’organizzazione della Mezza di Treviso, l’attesa mezza maratona che si correrà nel capoluogo della Marca il 13 ottobre. Per la "5 alle 5" c’è già la data del prossimo anno: venerdì 3 luglio. Ovviamente all’alba.
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