61^ Campaccio Cross Country, vincono Kibet e Rengeruk
Passano gli anni e il Campaccio è sempre più mitico. Più invecchia e più diventa spettacolare e la prova è arrivata ancora oggi con la 61^ edizione corsa sotto la pioggia, ma che ha regalato brividi ed emozioni. Oltre 1200 atleti al via di tutte le età, tantissimi tifosi lungo il percorso, mancava solo Sergio Meraviglia, coordinatore generale del Campaccio per oltre trent’anni venuto a mancare lo scorso settembre. Sicuramente ha visto e si è goduto lo spettacolo del Campaccio da una posizione privilegiata.
Ancora una volta sono i colori della bandiera keniana ad entrare nell’albo d’oro grazie a James Kibet che ha vinto la gara in 29’34”: “Sapevo che la mia condizione fosse buona, sognavo questa vittoria da qualche giorno e ieri nei giri di prova in allenamento ho notato che era un percorso che si addiceva alle mie caratteristiche fisiche. Ci credevo insomma. In gara sono stato coperto nel gruppo nei primi quattro giri cercando di risparmiare energie per poi dare tutto nella parte finale dove ho avuto più energie di tutti”.
Secondo gradino del podio per l’etiope Tesfaye Deriba in 29’34”, medesimo tempo del vincitore, mentre terzo posto per l’americano Paul Chelimo, l’uomo più atteso e favorito della vigilia. 29’38” il suo tempo sul traguardo: “Sono molto soddisfatto della mia prestazione – ha detto Chelimo in zona premiazioni – Non correvo un cross da quattro anni, dai tempi del college. Il mio primo vero cross in Europa, non ho mai corso in un contesto simile ed è stato elettrizzante. Questa giornata mi regala tanta fiducia perché da qui parte la mia stagione finalizzata alle gare indoor e ai mondiali che si terranno a marzo”.
Gagliarda e senza timori la gara di Yeman Crippa, il primo italiano al traguardo, sesto assoluto in 29’51”, capace di resistere agli scossoni degli atleti africani e di lottare spalla a spalla nella parte centrale di gara con Chelimo ed altri. “E’ stata una grande gara, ho sfruttato il ritmo lento, volevo essere protagonista non volevo una gara noiosa – le parole di Crippa - La folla mi carica e l’ho incitata a tifare, avrei voluto recuperare qualche posizione, ma il podio era impossibile, erano davvero forti. Un giorno arriverò su questo podio. Per me ora un periodo di raduno in Portogallo, farò ancora corse campestri, non farò le indoor mentre in estate vorrei fare bene agli Europei di Berlino nei 5000 metri”.
Crippa ha preceduto il norvegese primatista europeo di maratona Sondre Nordstad Moen, settimo in 30’00”: “Sono molto soddisfatto, un terreno adatto a me, compresa la pioggia che non mi ha affatto disturbato. Dopo la maratona ed il record di Fukuoka questo è un bel modo di riprendere a correre, lo considero a un punto di inizio per la nuova stagione. Ora tornerò in Kenya per un buon periodo d’allenamento”.
Una gara appassionante che si è corsa per quattro giri, otto chilometri, sul ritmo dei 3 minuti al chilometro, un gruppo di nove atleti tra i quali solo il nostro Crippa è riuscito a resistere e dove ha gasato il pubblico chiedendo applausi e aizzando la folla sul passaggio sotto l’arrivo del terzo giro. Passaggio a metà gara, quinto chilometro in 15’04”, ottavo chilometro in 24’01’ e tempo finale in 29’34”. Una bella gara, appassionante, che si è poi decisa con una lunga volata finale durante l’ultima tornata, gli ultimi due chilometri, dove il ritmo è decisamente aumentato, vincere al Campaccio significa entrare nella storia mondiale delle corse campestri.
Gara femminile ancora di matrice keniana grazie alla giovane, ventenne classe 1997, Lilian Rengeruk, già medaglia di bronzo ai mondiali di cross 2017. 19’02” il tempo finale, lontano dal record della gara segnato l’anno scorso ma oggi il terreno era senz’altro più pesante per via della pioggia caduta nelle ultime ore. “Felice per la mia prestazione e per questa grande vittoria – il commento della Rengeruk - E’ stata la mia prima gara dell’anno e sono partita con il piede giusto perché un cast di concorrenti così forti non lo si trova in nessuna gara. Il livello era davvero altissimo. Davanti a me due mesi intensi di gare di cross, questo è solo l’inizio.
Agnes Tirop era la favorita e la più attesa, per via del terzo posto dell’anno passato e per la sua condizione atletica che sembrava ottima come evidenziato il 31 dicembre alla BoClassic dove ha segnato il record della gara che durava da tanti anni. E’ stata battuta invece in volata per un solo secondo da una grande Rengeruk, 19’03” il tempo sul traguardo, tre giri gomito a gomito contro la connazionale, ma nel finale non ha avuto lo sprint vincente. Terzo posto per Gete Alemayeu, bravissima in 19’23”, alla sua prima gara fuori dai confini etiopi. E’ solo quarta, forse un po’ delusa, Hellen Obiri, la campionessa del 2017 che era tornata per difendere il titolo di regina del Campaccio che ha accusato 25” di ritardo dalla vincitrice, concludendo in 19’28”.
Italia che si aggrappa alla portacolori delle Fiamme Azzurre Valeria Roffino, settima in 20’39”, mentre gara Junior dominata dall’ugandese Peruth Chemutai, quinta assoluta in 19’34” che ha preceduto l’azzurra Nadia Battocletti seconda junior in 21’18” e undicesima assoluta.
Come detto, è stato anche il primo anno senza Sergio Meraviglia, organizzatore del Campaccio per diversi decenni che è mancato lo scorso settembre. Premiati con il Memorial Sergio Meraviglia i vincitori maschile e femminile della gara allievi. Tra le donne ha vinto Martina Cornia, mentre tra gli uomini il ceco Jakub Stibal.
E ora? La risposta è semplice. Tutti pronti per l’edizione 62 del 6 Gennaio 2019. Lo spettacolo è assicurato.
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