Villasanta-Parco di Monza: Baldini protagonista su regia di Mandelli
12 ottobre – Nel giorno in cui idealmente il Prater di Vienna toglie al Parco di Monza il record virtuale in maratona, grazie a quel secondo a km limato da Kipchoge rispetto alla sua prestazione monzese del 2017, il Parco, nel settore che confina con Villasanta, si è animato di un diverso genere di attori (se si vuole, più ‘umani’), e anche – per sconfinare nel lato materiale – di un diverso supporto tecnico: scarpe Asics e cronometri Garmin.
Le foto di Roberto Mandelli documentano l’evento - o se vogliamo dire, la festa – per tutta la sua durata: e a chi le guarda con attenzione danno l’impressione che Mandelli non sia stato solo il “cameraman”, ma un po’ anche il regista di tutta l’operazione. Guardate un po’, cominciando dal primo album:
https://foto.podisti.net/p740452720
c’è un percorso precisamente disegnato e misurato in 7,470 km, la caratterizzazione del luogo dove un muro separa l’urbanizzata Villasanta, e il negozio Affari & sport che fungeva da punto d’appoggio e fulcro della rappresentazione, e il parco attiguo. Con la foto 40 spunta l’eterno ragazzo reggiano e olimpionico, subissato dalla richiesta di selfie, e poi da foto di gruppo (dalla n. 233) cui si presta volentieri.
Intanto, dalla foto 115 si documenta l’arrivo della notizia sul record “lunare” di Vienna; e se a Vienna suonano le loro trombe Nike, a Villasanta si risponde con la campana della nuova scarpa Asics Glideride "energy saving", personalmente testata, palpata, strizzata quasi, da Stefano Baldini (foto da 168 in poi).
Si mettono a punto anche i nuovi Garmin, e si passa al secondo album del nostro regista (eppure qualcuno, sentendo il commento televisivo da Vienna, avrebbe giurato che il commentatore era proprio lui, Ol Mandell):
https://foto.podisti.net/p846841211
si esce dal negozio ed ecco riproporsi, dalla foto 12, la famosa traversata di Abbey Road fatta dai Beatles. Si comincia a corricchiare sul marciapiedi, e finalmente (dalla foto 70) si corre più distesamente all’interno del parco appena spodestato del record: vale anche come collaudo del gruppo dii Frontrunners Asics, che saranno presenti nelle principali manifestazioni podistiche sul territorio italiano (Baldini riuscirà a farli venire anche alla maratona di Reggio?).
Ma la regia di Mandelli fa improvvisamente apparire (dalla foto 136) un altro gruppo: gli scout, che (guarda caso) incrociano e fanno ali al gruppo-Baldini battendogli il 5 (da foto 160). Il campione a volte retrocede dalla testa al centro del gruppo, per far vedere che è uno di noi, non il Boss: semmai, il Boss sta sulla moto armato di macchina fotografica, e orchestra le scene successive, come ad esempio una sosta per tirare il fiato e altre foto di gruppo (310).
Si riparte poi sullo sterrato o ghiaiato, attraverso scenari pittoreschi con le prime brume che rendono romantico il cielo di Lombardia (foto 438, scegliete voi se è un Fattori o un Segantini o un Sisley).
Eccoci al terzo “rullo” (come si diceva ai tempi del cinema muto):
https://foto.podisti.net/p1068946183
si torna sull’asfalto, pur sempre sotto la vasta cupola delle alberature. Altra scena escogitata da Mandelli (fotografo e regista, però anche papà e nonno): il sorpasso di mamma e bimbo in carrozzina (foto 205-210), dopo di che si va verso un rompete le righe, salvo alcuni irriducibili (313 e seguenti), che poi altri imitano in una sorta di defaticamento.
Si rientra nella civiltà urbana: ed ecco, nelle ultime foto, che il regista e l’attore protagonista si ritrovano (480-485): come nei film di Hitchkok, non può mai mancare un’inquadratura di colui attorno a cui tutta la ‘pellicola’ ruota.
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