Varese - Varese City Run
Il tempo non è stato clemente con questa manifestazione che può definirsi una prova generale per ciò che sarà nel 2020, quando si correrà una mezza maratona Fidal, quindi con percorso omologato sulla distanza dei 21097 metri. Metri che sono mancati, e nemmeno pochi, ai 20 chilometri dichiarati per questa edizione. Del resto quando le distanze non sono omologate… vale tutto, anche fare sostanziosi sconti, ovviamente si spera che i partecipanti guardino con un minimo di avvedutezza alle loro performance.
Trovo interessante l’iniziativa di fare una sorta di prova generale, per capire le possibili problematiche, tra queste le reazioni della popolazione in una città non facile come Varese.
La gara (prendiamo in considerazione solo la competitiva, sulla lunghezza dichiarata di 20 chilometri). Vince Abdeljabbar Hamouch (Atletica Stezzano) col tempo di 59:04; secondo Mustafà Belghiti (59:16, C.S. San Rocchino), terzo posto col tempo di 59:42 per Pietro Arese (Atletica Piemonte). I tempi all’arrivo, piuttosto ravvicinati, dicono di una gara piuttosto combattuta. Tra le donne decisamente più facile la vittoria di Mina El Kannoussi (1:13:59, Atletica Saluzzo); ben lontane Maria Cristina Guzzi (Atletica San Marco, 1:20:18) e Stefania Cipolletta (Runner Varese,1:26:02).
Sono stati 223 i classificati nella competitiva, invece 300 i partecipanti alle due non competitive in programma (5 e 10 chilometri). Numeri che forse non entusiasmano, ma saranno gli organizzatori a valutarli, unitamente a quanto emerso in termini organizzativi e di soddisfazione di chi ha corso. Da aggiungere, cosa che trovo meritevole, il coinvolgimento delle scuole, erano 380 gli iscritti.
A parte la questione distanza (pare infatti che i GPS più ottimisti abbiano riferito di 18,5 km contro i 20 dichiarati) le criticità maggiori sono state un’interruzione della corrente con le conseguenze del caso (tipo gonfiabile che … si sgonfia) e la mancanza di indicazioni chilometriche; anche qui vale il discorso fatto per la distanza, non vi è obbligo per l’organizzatore di mettere indicazioni chilometriche, tuttavia credo che almeno ogni 5 chilometri sarebbe stata una buona idea porre dei cartelli. Qualche lamentela, inoltre, da parte dei meno veloci, che all’arrivo hanno trovato poco con cui ristorarsi.
Ora si guarda con fiducia all’11 ottobre 2020, data dell’edizione numero uno. Certamente gli organizzatori hanno avuto modo di fare esperienza, con la popolazione forse non preparata, con le istituzioni (comune, vigili, etc, una delle cose mediamente più complicate), con i podisti che hanno partecipato; tutto concorre, se visto in chiave critica e positiva, a fare sì che nel 2020 si possa correre una gara che trovi la massima soddisfazione di tutti. Personalmente apprezzo, in termini di principio, chi si avventura nell’organizzazione delle gare, non so se di questi tempi ci voglia più coraggio o più incoscienza… Apprezzo semplicemente perché ci viene offerto il “prodotto” che noi podisti amiamo: la possibilità di correre: poi dovremmo essere noi stessi a decretare il successo o meno delle manifestazioni.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota, da parte di Stefano Colombo, del Comitato Organizzatore Varese City Run
Ringrazio per queste osservazioni, gli occhi critici ed esperti sono fondamentali per migliorare e crescere. Crediamo di aver approcciato questo mondo con l'umilità di chi deve imparare... anche da "zero" come è appunto l'edizione che abbiamo proposto. Senza la pretesa di paragonarci a nessuno, ma con la dignità di una organizzazione radicata sul territorio (1.300 tesserati di cui circa 120 residenti a Varese) unita a due realtà vive e competenti come Sci Nordico Varese e Varese Atletica che hanno curato la parte organizzativa della gara vera e propria. Di un evento, è bene ricordarlo, strutturato su 3 giorni (con svariate iniziative). Una squadra che si deve conoscere e rodare per puntare al successo nell'edizione 2020 che ci auguriamo meravigliosa e bagnata... dal sole!!!
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