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Nov 10, 2019 2436volte

Atene: Baldini torna sul luogo del trionfo

Atene: Baldini torna sul luogo del trionfo Foto: Organizzazione Maratona di Atene

E’ senza ombra di dubbio LA MARATONA. E’ dalla leggenda di Filippide, che avrebbe corso completamente bardato da combattimento dal paese di Maratona all’Acropoli di Atene, che nasce tutta la storia di questa disciplina. Se questo soldato è l’eroe dell’età antica, per l’età contemporanea, quando si parla di Atene e di maratona, col suo trionfo olimpico nel 2004 l’eroe è Stefano Baldini. Dopo quindici anni il reggiano è tornato a correre su queste strade, prendendosela comoda: anche se per lui ciò significa farlo in meno di 3 ore anche a 48 anni. Al via con il pettorale numero uno, ha mantenuto le promesse chiudendo in 2h57’07” e classificandosi al 99° posto. Ovviamente è andato come un orologino, come testimoniato dal passaggio alla mezza in 1h28’30”.

Venendo alla cronaca sportiva di questa edizione numero 37, a trionfare non è stato un runner di primo pelo, bensì il quarantaduenne keniano Kimen John Kipkorir in 2h16’34”, precedendo il rwandese Muhitira Felicien di soli 9 secondi. La Grecia festeggia il terzo posto di Gkelaouzos Konstantinos, giunto a circa due minuti e mezzo, e la vittoria femminile di Eleftheria Petroulaki in 2h45’50”.

Quasi trentamila i finisher sulle varie distanze, considerando anche la 10k di sabato ed altre non competitive collaterali.
Cediamo ora la parola ad Armando Bertolasi, uno degli italiani partecipanti alla distanza regina: “La gara è stata ben organizzata. I pullman ci hanno prelevato alla mattina presto ed alle 7 eravamo già ai nostri posti di partenza, non prima di aver depositato le borse nei furgoncini che abbiamo ritrovato all’arrivo. La temperatura era mite, attorno ai 19 gradi, peccato solo per qualche spruzzata di pioggia prima dello start che era fissato per le ore 9. Pochi chilometri dopo il via ho avuto i brividi quando siamo transitati intorno a Soros, la collina dove sono tumulati i guerrieri della battaglia di Maratona. Tracciato duro, circa 450 metri di dislivello con le salite dal km 25 che mi hanno prosciugato l’energie. In tanti punti non è mancato il supporto del pubblico che ci salutava ed incoraggiava. L’arrivo allo stadio Panathinaiko è stato veramente suggestivo anche se ero abbastanza cotto e non me lo sono goduto pienamente. Un'esperienza che consiglio a tutti i maratoneti”.

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