Bolzano - BoClassic, grande vittoria di Eyob Faniel
31 dicembre - Mi si perdonerà l’enfasi, ma lo conosco personalmente questo ragazzo, una bella persona prima ancora che un forte atleta. Una gara pazzesca, alzi la mano chi lo aveva pronosticato, almeno sul podio e invece ci è salito, e sul gradino più alto. Una BoClassic che ha entusiasmato chi c’era ma anche chi l’ha seguita in televisione. L’ultima vittoria italiana a questa prestigiosa manifestazione risaliva a ben 31 anni fa, con Salvatore Antibo. Oggi si confidava in un podio per Yeman Crippa, sembrava l’atleta più in forma tra gli azzurri al via ed invece probabilmente ha pagato una lunga ed entusiasmante stagione agonistica.
La gara: partenza su ritmi piuttosto lenti, dopo il primo giro sono ancora quasi tutti insieme. Gli africani sollecitano l’andatura verso il km 4 e restano in sei atleti, poi cinque al 5° passaggio. Tra questi Crippa e Faniel, che spesso si mettono davanti al gruppetto. Nel sesto giro si sfila Crippa e restano in tre: Telahun Bekele, Amos Kipruto (i favoriti per la vittoria) e Eyob Faniel; il quale sembra averne al punto che spesso è lui a fare l’andatura girando ad un ritmo che poco alla volta costringe alla resa Kipruto. All’ottavo ed ultimo giro Faniel si mette saggiamente in scia all’etiope, forse vuole rifiatare, forse non vuole dare riferimenti, di certo sa che Telahun Bekele è dotato di finali molto forti. A 500 metri dall’arrivo inizia la volata: che speranze può avere un maratoneta contro un pistaiolo che corre i 5.000 metri in 12:50? Eppure succede che l’etiope provi ad allungare, ma Eyob prima lo affianca e poi fa un cambio di ritmo pazzesco; la gara finisce a 200 metri dall’arrivo, con Telahun Bekele che cede di schianto; ha deciso che era impossibile anche solo stargli attaccato.
Eyob Faniel vince in 28:21, tempo che ritocca il suo personal best sui 10 chilometri (precedente Manchester 2019, 28:24) e realizza la quinta miglior prestazione di sempre a questa manifestazione. Segue Telahun Bekele (28:28 Etiopia); terzo posto in 28:37 per il keniano Amos Kipruto. Seguono Albert Chemutai (28:50 Kenya) e Yemaneberhan Crippa (28:54).
Grande soddisfazione per Eyob, almeno altrettanto quella del suo allenatore, Ruggero Pertile. Ma un pensiero è doveroso verso chi lo ha scoperto ed accompagnato nei primi passi: Giancarlo Chittolini.
Gli altri italiani, fino al ventesimo posto: 10° Razine Marouani (29:39) – 11° Osama Zoghlami (30:01) – 13° Yohannes Chiappinelli (30:14) – 14° Said El Otmani (30:16) – 16° Ahmed El Mazoury (30:28) – 17° Yassine El Khalil (30:52) – 18° Abdoullah Bamoussa (31:39).
La gara femminile ha visto una partenza fulminea delle africane, Netsanet Gudeta (che cerca il terzo successo in questa gara) Mercy Cherono, Margaret Chelimo, Gloriah Kite, Tariku Alemitu; alla fine del primo giro hanno già 100 metri di vantaggio su tutte le altre, un ritmo impossibile da tenere sino alla fine. Dopo due giri restano in quattro e poi in tre; molto bene Nadia Battocletti, sesta e prima delle europee. Dopo una fase tattica torna a crescere l’andatura, l’ultimo giro è una lunga volata, al traguardo è prima la keniana Margaret Kipkemboi (vice campionessa del mondo a Doha sui 5.000 metri) che col tempo di 15:30 eguaglia il record della gara ( Agnes Tirop, 2017); seconda Netsanet Gudeta (15:31), terza Gloriah Kite (15:32). Prima italiana (e prima europea) Nadia Battocletti, sesto posto con una prestazione davvero buona, ha chiuso col tempo di 16:11.
Le altre italiane in gara: 10^ Martina Merlo (16:39) – 11^ Giovanna Epis (16:40) – 12^ Sara Dossena (16:41) – 13^ Giulia Viola (16:55) – 14^ Nicole Reina (16:59).
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