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Gen 02, 2020 Francesca Andone 2276volte

Mezza di Calderara: ne è valsa la pena

Il primo... e noi due Il primo... e noi due R. Mandelli - da Comitato Organizzatore e F. Andone

31 dicembre - Il termometro dell’auto segna 0°C con l’inquietante simbolo del ghiaccio a suggerire: “ma chi ce l’ha fatto fare?” Questa è la frase che continuiamo a ripeterci io e la mia amica Bessi, una volta arrivate a Calderara di Reno, a fianco dell’aeroporto di Bologna, per partecipare alla Mezza Maratona di San Silvestro, gara UISP organizzata dalla Podistica Lippo di Calderara (in concomitanza con la Maratona). Mi ero ripromessa di non partecipare più a maratonine nella stagione fredda, ma i sensi di colpa mi avevano spinto a iscrivermi a questa gara e convincere l’amica a seguirmi: con lei che è appassionata di maratone e Ultra non era stato molto difficile.
Il ritrovo è presso il palazzetto dello sport, alla periferia del paesone, tutto è a portata di mano e soprattutto al caldo, ritiro pettorali, bagni, spogliatoi, ristoro finale etc. Finite le procedure burocratiche, inizio il riscaldamento togliendomi ad uno ad uno i vari strati di abiti, sotto lo sguardo stupito e preoccupato della mia amica che per la prima volta vede tutti i miei rituali pre-gara. Mentre continuo le operazioni preparatorie alla corsa, guardo con ammirazione chi, noncurante del freddo, sfoggia già pantaloncini e canottiera, e intanto sento i soliti discorsi dei partecipanti, fra cui predomina l’affermazione “oggi la faccio solo per allenamento”: la stessa frase che ci siamo ripetute noi.
Mancando pochi minuti alle 9:30 (orario fissato per la partenza della mezza, mentre la maratona parte alle 9:40) ci portiamo davanti al palazzetto dove è installato l’arco gonfiabile, ma ci dicono che la partenza è 200m più avanti. In realtà nulla indica chiaramente il luogo, né un cartellone, né un arco, solo un gruppetto di folli con il pettorale, lo starter con la pistola e i fotografi. In questa ambientazione un po’ surreale partono i 21km ripartiti in 4 giri uguali, mentre quelli della 42km ne faranno 8: è la prima volta che faccio una gara così lunga suddivisa in circuito, spero di riuscire ad affrontarla bene di testa, visto che fa anche molto freddo e io sono appesantita dai festeggiamenti di tutto il mese di dicembre.
Nonostante  le premesse, il primo giro scorre velocemente, quasi senza fatica, il percorso è ben segnalato e i numerosi volontari bloccano il traffico al nostro passaggio, senza farci mancare il giusto incitamento. Rido quando al 5° km sento un concorrente sprecare parte del fiato per imprecare “No, il sottopasso no!”… non sono l’unica a soffrire questi brevi dislivelli.
Il passaggio al ristoro e poi sotto l’arco di arrivo segnano  l’inizio del secondo giro, l’aria fredda si fa sentire sul viso e nei polmoni, soprattutto nei pezzi all’ombra, per questo guardo stupita un signore in su con l’età che mi sorpassa in pantaloncini e canottiera, solo un paio di guanti di lana identificano la sua tenuta invernale.
Anche questo tratto scorre rapidamente e fra un’occhiata e l’altra al gps, mi faccio i complimenti per come questa gara stia volando via facilmente di gambe, di fiato e di testa. Arrivata per la seconda volta al ristoro, lo trovo nascosto dietro una folla di persone che sta prendendo l’autobus. I tavoli sono infatti di fianco ad una fermata ed  oggi è un giorno feriale con il suo traffico quotidiano.  Nonostante questo imprevisto fantozziano parte il terzo giro, con la mente anticipo ogni curva, ogni chilometro, so già in quali tratti andrò più forte e quelli in cui perderò qualcosa.
Inizia infine l’ultimo, il vento sembra diventare più forte e fastidioso per fortuna è quasi finita. Negli ultimi km cerco di recuperare un po’ dei secondi persi con il vento gelido e alla fine chiudo  la gara con un il secondo miglior tempo di sempre, viste le premesse un grande risultato.
Arrivata anche la Bessi ci rifugiamo dentro il palazzetto dello sport, dove ritiriamo il pacco gara. Il ristoro finale è tutto a nostra disposizione visto che i maratoneti ancora devono arrivare.
Nel palasport sono stati anche allestiti i tavoli dove chi vuole può fermarsi a pranzare al costo di 5 euro. Ci buttiamo in doccia e dopo uno sguardo veloce alle classifiche torniamo verso casa.

Ordine d'arrivo maschile:

1             41           GAMENONI SIMONE ITA, G.P. LA STANCA VALENZATICO              -SM35   1             1:16:46

2             79           FALBO ARMANDO ITA, PODISTICA PONTELUNGO BOLOGNA       1 SM35 2             1:17:39

3             37           TOMA FABIO ITA, PODISTICA PONTELUNGO BOLOGNA 2 SM35 3             1:17:52

 

Ordine d'arrivo femminile:

1             73           CAMPOLONGO DANIELA ITA, A.S.D. TEAM KM SPORT     - SF35    21           1:31:12

2             62           BIAGINI FRANCESCA ITA, UNIONE SPORTIVA NAVE ASD 1 SF45   22           1:31:52

3             90           BENINI ELISA ITA, ATLETICA 85 FAENZA 1 SF50   27           1:32:57

Durante il viaggio di ritorno ci diciamo “mi sono proprio divertita!” in effetti quella gara la rifarei subito, nonostante il freddo, nonostante il percorso paesaggisticamente non esaltante, nonostante mancasse quell’atmosfera delle gare nelle grandi città… Ma forse è proprio questo che ci è piaciuto, l’aria più famigliare, la comodità di avere tutto sottomano, macchina, spogliatoio, consegna pettorali, partenza, arrivo… forse noi stesse l’abbiamo affrontata con lo spirito giusto, senza l’ossessione del tempo, con la voglia di chiudere bene l’anno stando insieme e facendo una delle cose che più ci fa star bene: correre!

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