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Mag 01, 2020 5565volte

Mikhael & Victor, dalla Lapponia ultimo atto: presto di ritorno

Al circolo polare! Al circolo polare! M. Bellanza-R. Mandelli

“Quel matto che stava andando a Capo Nord a piedi con il cane, che fine ha fatto?”  mi sono sentita fare questa domanda da colleghe, parenti, amici; avevano conosciuto Mikhael e il suo amico a 4 zampe Victor  (uno splendido Weimaraner) attraverso le interviste pubblicate su Podisti.net (4 e 26 dicembre, 7 febbraio), e aspettavano con ansia quella finale, al raggiungimento dell’obiettivo.  

Dall’ultima intervista http://podisti.net/index.php/cronache/item/5714-mikhael-bellanza-a-meta-strada-verso-capo-nord.html

purtroppo sono cambiate tante cose, l’emergenza Covid ha cambiato la vita di tutti noi e stravolto il nostro tram tram quotidiano. Il virus è arrivato ovunque, anche i Paesi più lontani dall’Italia hanno dovuto prendere delle contromisure. Per questo motivo Mikhael e Victor sono rimasti bloccati in Lapponia.

Raggiungo Mikhael telefonicamente, la linea è molto disturbata, un paio di volte cade anche la comunicazione, ma riusciamo comunque a chiacchierare per mezz’oretta.

Partiamo dalla fine, ci vuoi raccontare l’ultimo tratto del vostro viaggio?

Il viaggio stava proseguendo bene, ma negli ultimi giorni, anche in Scandinavia, i governi stavano valutando la possibilità di chiudere le frontiere a causa dell’emergenza Coronavirus. La conferma è arrivata quando eravamo cica 110 km dalla Finlandia e circa 700 km dalla meta.  Abbiamo proseguito altri 50km per terminare il viaggio al parallelo svedese del Circolo Polare Artico.

Adesso siete in Lapponia?

Sì, siamo in un paese chiamato Arjeplog ormai da un mesetto, siamo ospiti di un’abitante del posto, Helen.

Come passi le tue giornate?

Seduto sulla poltrona, passo dal letto al divano e viceversa. Lascio uscire Victor da solo, apro la porta e lui fa la sua corsa nella neve. In pratica sono passato dal fare  tutto all’ozio completo - mi dice ridendo e prendendosi un po’ in giro, mentre io fatico ad immaginarlo in poltrona con vestaglia e pantofole mentre fa le parole crociate - Mi sto rilassando, leggo, riposo, al massimo esco una volta al giorno a fare una passeggiata.

Cosa hai pensato quando hai saputo che chiudevano i confini?

L’ho presa con filosofia, ho pensato: ci riproverò. Non è stata una notizia inaspettata, ormai erano alcuni giorni che parlavano di chiudere le frontiere, la prima è stata la Finlandia, ma poi anche la Svezia si è adeguata.

Avevo sentito Mikhael nei giorni antecedenti e successivi al blocco, ha sempre preso la situazione con grande spirito senza mai recriminare su questo stop inaspettato.

Non avevi la paura di rimanere bloccato lì senza un posto dove andare?

No, perché quando la chiusura sembrava imminente, Helen si era già offerta di ospitarci e anche altre persone si erano proposte.

Inoltre, il rientro in Italia per cittadini presenti all’estero è sempre rimasto possibile (se sei in altro paese temporaneamente, ad es. per turismo o affari), ma io ho dovuto aspettare per cercare un appartamento, in quanto avevo disdetto l’affitto di quello in cui vivevo in provincia di Lodi prima di partire.

Ascoltandolo mi immagino il suo rientro in Italia e l’autocertificazione da presentare in caso di controllo “rientro per motivi d’urgenza: stavo cercando di raggiungere Capo Nord a piedi”

Sai già quando e come tornerai?

Dovrei partire il 5 maggio, ieri mi hanno spedito le mascherine dall’Italia. Prenderò almeno 7 treni e un traghetto, il percorso in treno però non è sicuro potrebbero esserci cancellazioni all’ultimo minuto. Penso ci vorranno circa 3 giorni

Torniamo a questa splendida avventura, fisicamente com’è andata? È stata più pesante di quello che immaginavi?

Si prende qualche secondo per pensare. È stato più facile di quello che mi aspettavo, ho avuto qualche problema in Germania, dove per qualche giorno ho sofferto di forti dolori in zona tibiale, ma il problema si è risolto velocemente.

Vuoi dirmi che … non è stato faticoso?

Solo nelle ultime tappe ho iniziato ad accusare un po’ di stanchezza. Più che altro facevo fatica ad ingranare al mattino, ma dopo un paio di km riprendevo il ritmo giusto. Il cambio delle gomme del carrellino sicuramente ha reso tutto molto più difficile (le nuove ruote aggiungevano 20 kg), tant’è che ho dovuto alleggerirlo perché stava diventando troppo complicato.

Più di 3000 km a piedi spingendo un carretto che arrivava a pesare 120 kg quando all’interno c’era Victor: altro che stanchezza mattutina, la maggior parte di noi avrebbe alzato bandiera bianca già il primo giorno!

Hai passato parecchie notti dormendo su panchine o in altri luoghi all’aperto, hai avuto qualche problema?

No, perché è stato un inverno anomalo, molto mite. Le temperature, anche in Svezia, non sono mai scese sotto i -15°C, mi ero attrezzato per temperature più rigide.

Victor invece come ha vissuto questa avventura? Pur non essendo un cane nordico, vedo dagli ultimi post su Facebook che si diverte a buttarsi nella neve.

Victor è un guerriero! - Mi dice con la voce carica di gioia ed entusiasmo che lo caratterizza ogni volta che parla del suo compagno da 4 zampe - Le sue capacità di adattamento sono superiori alle mie. Facendo le cose graduali non ha avuto problemi, si è progressivamente abituato al cambiamento del clima. Non è stato neanche necessario tutto il vestiario che mi ero portato per lui né accendere il riscaldamento della cuccia. All’inizio aveva paura della neve, appena sprofondava si bloccava, ora invece ci si tuffa, rotola e ci si immerge completamente.

Cosa hai imparato da questo viaggio e cosa ti ricorderai?

Questa lunga camminata ha saputo sorprendermi, non solo per i luoghi mozzafiato che abbiamo attraversato, ma soprattutto per la gente, le decine di persone che abbiamo incontrato. Alcuni ci hanno aspettato lungo la strada per salutarci e sostenerci, altri ci hanno invitato in casa per un caffè, altri ancora ci hanno ospitato per la notte. Questa è stata un’esperienza incredibile che ricorderò per sempre, è bello venire sorpresi dalla solidarietà e dalla gentilezza delle persone. 

Mentre mi parla, scorrono davanti tutte le foto e i racconti delle persone incontrate in ogni tappa e riportate nella sua pagina facebook “A Capo Nord contro il neuroblastoma”. Ogni giorno visi e sorrisi nuovi.

Il viaggio aveva lo scopo di raccogliere donazioni contro il Neuroblastoma (tumore infantile), com’è andata?

Sono arrivate tantissime donazioni, abbiamo superato l’obiettivo che ci eravamo prefissati, la raccolta chiude il 15 maggio, spero che in questi ultimi giorni la somma possa ulteriormente crescere.          

Qui il link per contribuire alla raccolta fondi

https://www.retedeldono.it/iniziative/una-onlus/mikhael.bellanza/a-capo-nord-contro-il-neuroblastoma

La Covid-19 ha impedito a questa insolita coppia di viaggiatori di completare un incredibile viaggio. Anche se non hanno raggiunto la meta, sono usciti vincenti da questa avventura, per il coraggio e la caparbietà con cui l’hanno portata avanti, per tutte le splendide esperienze che hanno vissuto, per la somma raccolta che andrà in beneficenza e per la serenità e maturità con cui hanno accolto e vissuto questo improvviso stop.

In attesa di rivederli in Italia, saluto Mikhael raccomandandogli di fare una carezza al regale e bellissimo Victor da parte mia.

Buon rientro a casa!                                                                                                                                                                                                                                                            

 
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