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Lug 16, 2020 Fabrizio Sandrelli 2304volte

Albisano (VR) - Trail autogestito del Garda veronese

Un'immagine della zona Un'immagine della zona Foto Web

12 Luglio - Considerata l’attuale penuria di competizioni podistiche, vorrei suggerire a eventuali interessati un bel trail autogestito di media lunghezza (25 km) e non eccessivamente impegnativo. Il trail in questione si snoda attraverso uno stupendo scenario collinare compreso per la maggior parte nel territorio del Comune di Torri del Benaco, con brevi incursioni nei Comuni di Garda e San Zeno di Montagna. Ci troviamo, più precisamente, sulla sponda orientale e veronese del Lago di Garda, zona particolarmente apprezzata dai turisti, soprattutto tedeschi, ma in questi giorni estivi un po’ meno affollata del solito, per le note vicissitudini. Gli interessati potranno recuperare tracciato e altimetria del percorso a questo link: https://www.plotaroute.com/route/1201653

Sono dunque salito di buon mattino fino ad Albisano, frazione collinare di Torri del Benaco, e poco dopo le 7 ho iniziato – unico partecipante munito di regolare mascherina e di borraccia con acqua e succo di limone – il mio trail autogestito. Dopo circa 3 km di terreno misto (sentieri-asfalto), ho risalito un tratto della strada asfaltata che scende verso Garda per poi affrontare la lunga ma non impossibile salita che mi ha condotto su una collina che sovrasta il lago, il Monte Luppia, celebre per le incisioni rupestri e alta poco più di 400 metri. Da lì, dopo un tortuoso andirivieni nella fitta boscaglia lungo un sentierino non privo di ostacoli naturali, (un albero abbattuto, qualche spuntone di roccia) sono sceso sulla Via dei Castei, la sterrata che porta a Punta San Vigilio, una delle località-immagine del Garda. Qui la mia corsa è stata accompagnata dal frinire delle cicale e dal volo leggero delle libellule che vagavano nel silenzio e nella luce intensa del mattino estivo, tra gli ulivi argentati, con la veduta dell’ampio semicerchio azzurro del lago disteso verso sud. Scenari come questi hanno affascinato e ispirato celebri letterati come Catullo, Goethe, Carducci o Gide, oltre ai normali podisti del fine settimana.

Da Punta San Vigilio sono ripartito verso nord, ripercorrendo a mezza costa la Via dei Castei, attraverso una vegetazione mediterranea e con vista incantevole sul lago e sui monti della sponda bresciana. A mio avviso, la stagione migliore per correre lungo questa antica via di comunicazione non è però l’estate ma l’autunno, quando la dolcezza del clima e i colori autunnali rendono l’esperienza indimenticabile. Per tornare al nostro trail: giunto in località Santa Croce, non lontano da Torri, sono risalito per circa 600 mt su strada asfaltata, fino all’altezza di una curva da cui si diparte un’altra stradina. Questa all’inizio è asfaltata e costeggia uliveti cinti da muretti a secco ma diventa più avanti un sentiero monotraccia che s’inoltra in un fitto lecceto. Superate le contrade di Coi e Loncrino e attraversato qualche “liscione” (rocce affioranti e levigate, tipiche di queste zone), ho raggiunto infine la bella borgata di Crero, sempre accompagnato dalla vista di fantastici scorci sul lago. A quel punto (avevo già superato le due ore di corsa o corsetta) è iniziata la salita di 1700 metri, in gran parte cementata e, in certi punti, brutale, che da un’altezza di circa 200 metri mi ha portato fin quasi a quota 500 metri, non lontano da San Zeno di Montagna. Per scalare questa rampa interminabile mi ci sono voluti circa 18 minuti. Pochi gli escursionisti e i ciclisti incontrati fino a lì, tra cui due ragazzi dall’accento emiliano che si sono complimentati con me per le mie doti di scalatore (o, meglio, di arzillo vecchietto).

Gli ultimi 4 km mi hanno riportato verso Albisano, attraverso altri sentieri e sterrati quasi pianeggianti, anche questi immersi nel verde e nel silenzio. Da località Spighetta sono sceso infine verso il parcheggio da cui ero partito per il mio pellegrinaggio domenicale attraverso la natura. Il percorso descritto (uno stretto anello che corre dapprima da nord a sud e poi in senso contrario) coincide infatti, in gran parte, col “percorso del pellegrino” che collega Punta San Vigilio a Crero e che molti, anziché di corsa, percorrono in mountain bike o, più saggiamente, di passo. Niente medaglia all’arrivo, ovviamente, ma come “pacco premio” mi sono concesso comunque tre bottigliette di minerale acquistate in un bar di Albisano affollato da ciclisti ed escursionisti.

Tempo – eccessivo – da me impiegato per completare il trail: poco meno di tre ore. I podisti più valenti ci metteranno sicuramente una ventina di minuti in meno; ciò nonostante, consiglio prudenza nell’affrontare la salitona micidiale di cui parlavo poc’anzi. Ma a prescindere da ogni prestazione cronometrica, sono convinto che il tracciato non deluderà le aspettative di chi ama i trail dal volto (quasi) umano e anche gradevoli dal punto di vista paesaggistico. Da non trascurare poi altri notevoli vantaggi di questa corsa: nessuna necessità di tessere, iscrizioni, certificati e/o permessi bollati, firmati e controfirmati, chip, pettorali etc.

Buona estate - possibilmente libera da virus e da altre seccature - e buone corse a tutti.

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