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Ott 21, 2020 Fabio Marri 4692volte

Nuovo D.P.C.M.: bloccata l'attività agonistica dilettantistica. Non la nostra, per ora

In attesa di togliersi la mascherina... In attesa di togliersi la mascherina... Roberto Mandelli

Nella serata del 18 ottobre il Primo Ministro Giuseppe Conte ha esposto le nuove disposizioni per combattere il Coronavirus, contenute nel DPCM (un tipo di decreto che non richiede nessuna approvazione del Parlamento e dovrebbe essere usato solo in via straordinaria per casi di emergenza) datato lo stesso 18 (ma in realtà diffuso, in una versione un po' corretta e contestata dai sindaci, la mattina del 19). Il DPCM corregge il precedente DPCM datato 13 ottobre, dunque accantonato dopo soli 5 giorni di vita. Non essendoci il tempo di riscriverlo tutto, il nuovo DPCM consiste per gran parte nella correzione di parole o mezze frasi del precedente, costringendo dunque il lettore (e l'interprete, e il presidente di società, ecc.) a un faticoso lavoro di forbici e colla.
Tre le la tante azioni messe in campo per frenare la crescita del contagio, vi è quella che più interessa noi podisti e tutti gli sportivi in genere, cioè si è deciso il blocco dell'attività agonistica dilettantistica non professionistica per tutti gli sport di contatto. Ecco il testo preciso:

  • la lettera g) è sostituita dalla seguente "g) lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport, è consentito nei limiti di cui alla precedente lettera e). L'attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l'attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale;

Resta da vedere come si possa esercitare uno sport di contatto "in forma individuale": vogliamo dire che la boxe si può fare solo contro uno specchio, o una mischia del rugby solo con dei pelouche?

Potrebbe riguardare noi un altro comma:

la lettera e) è sostituita dalla seguente: "e) sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali.


Qui sembra parlare di tutti gli sport, dunque anche la corsa, e ammetterli solo se "di interesse nazionale o regionale" (dunque sì a una gara nazionale Fidal, no alla corsa locale?). Ma l'impressione è che sotto queste parolone si nasconda solo la distinzione tra sport professionistici (tipicamente, calcio e pallacanestro), che si possono fare ai massimo livelli e invece sono bloccati a livello semipro o dilettantistico (dunque no al calcio di livello provinciale o regionale). Tant'è vero che lo stesso articolo poi disciplina la presenza del pubblico a questi eventi:

non oltre il numero massimo di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all'aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d'aria, ecc.

Dunque, osserverebbe uno di noi, se 1000 persone possono andare allo stadio (e a una fiera, ma stranamente non a un convegno), perché non possono andare a una corsa? I dubbi però restano, perché qua e là nel decreto sono disseminate delle mine vaganti. Ad esempio questa:

Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico...

E' vero che la chiusura, per ora, è disposta dopo le ore 21, e lo scopo è quello di arginare la cosiddetta movida, ma siccome alle autorità locali (dalle regioni ai prefetti ai sindaci) è concesso di restringere ulteriormente le maglie, tant'è vero che alcune piazze sono già state transennate e praticamente chiuse al pubblico anche di giorno (ci riferiamo all'Emilia-Romagna, dove la situazione epidemica è largamente sotto controllo, senza dire delle ben più drastiche misure di altre regioni, come detto in altra parte di questo magazine), non vorremmo che a qualche autorità a corto di inventiva saltasse in testa di chiudere le strade interessate a una corsa, o estendere al podismo le misure inizialmente pensate per altri scopi, secondo un'escalation che abbiamo sperimentato ad esempio con la circolare Gabrielli, nata per contrastare il terrorismo o i danni da resse incontrollate, ed estesa a limitare e talora a impedire le nostre pacifiche gare patronali.

Staremo a vedere come si comporteranno le autorità nelle prossime settimane di fronte alle richieste degli organizzatori (o meglio, di quei pochi organizzatori capaci di fare resistenza).

 
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1 commento

  • Link al commento Gianni Panfili Mercoledì, 21 Ottobre 2020 10:34 inviato da Gianni Panfili

    Anche se mi trovo in gran parte d'accordo sull'articolo di cui sopra - ed evidentemente ci sono dei provvedimenti in contrasto con altri (mi riferisco ad esempio se una società di calcio o basket ha una squadra di giovanissimi regionali ed una provinciali, e magari lo stesso atleta gioca in entrambe, cosa fa?) -, ma voglio precisare che gli sport di contatto possono essere fatti anche in forma individuale. In particolare ad esempio per il calcio i ragazzi stanno lontani tra di loro e si lanciano la palla, fanno dei palleggi, conducono il pallone; evitano solo le partitelle e l'uno contro uno. Per i portieri non è cambiato quasi nulla. Chiaro che non è il "vero calcio". Però importante che i ragazzi si muovano, che vengano al campo.

    R. D'accordo, e grazie. Ma da interviste a società sportive sembrava di capire che si potessero giocare partire di allenamento tra appartenenti alla stessa 'bolla'. Quanto al lanciarsi il pallone, diciamolo sottovoce, prima che Speranza faccia il conto di quanti virus sono trasmissibili dalle mani al pallone e di nuovo alle mani... [F.M.]

    Rapporto

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