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Feb 01, 2021 padre Pasquale Castrilli 3513volte

Padre Sante Ronchi primo M60 allo Zumbadortrail in Venezuela

La premiazione La premiazione Roberto Mandelli

30 gennaio - Splendido primo posto nella categoria M60 per padre Sante Ronchi al Chilometro verticale dello Zumbadortrail in Venezuela. La seconda edizione di questa gara, 5 km con 1000 metri di dislivello positivo, si è corsa con partenza ai 1680 metri s.l.m. di Sinaral (Los Laureles) e arrivo a 2680 metri nel paramo di Zumbador, un'area montana dislocata al confine tra Venezuela e Colombia.

Sante è un missionario Oblato di Maria Immacolata, originario delle dolomiti bellunesi. La sua storia è raccontata nel libro 'Preti (sempre) di corsa' pubblicato a maggio dello scorso anno. Per completare questa gara ha impiegato 1 ora e 7 minuti e già pensa alla prossima: “Vorrei partecipare alla gara che organizzano qui il 13 marzo, 29km. E’ dall'altro lato della valle, non so ancora quanta salita è prevista“.

 Il paramo è un altopiano, un ecosistema montano situato ad altitudini superiori ai 2000 metri. E’ caratterizzato da una forte escursione termica tra il giorno e la notte. Il paramo dello Zumbador, dove si svolge questo trail, si trova a San Cristobal, nello stato venezuelano del Tachirà ad una cinquantina di km dal confine con la Colombia. Anticamente il territorio era attraversato dall’unica via di comunicazione tra i due stati. Attualmente si presenta come zona turistica con una flora e una fauna incontaminata, anche a motivo dei pochi insediamenti urbani. Vengono coltivati ortaggi, fiori e piante che a quote più basse non hanno scampo per le altre temperature e l’umidità.

Allo Zumbador si organizzano anche altre gare sulle distanze della mezza maratona (1500D+), della maratona (2480D+) e dell’ultra di 84km (5380D+). Per chi volesse partecipare le date sono 28 e 29 maggio 2021 per la 42km e la 84 km, 4 dicembre 2021 per la 21km.

La possibilità di dialogare con padre Ronchi ci permette anche di conoscere la situazione attuale del Venezuela, da anni difficilissima a livello economico e sociale. “Il punto centrale è che non si vede come possa cambiare in meglio la situazione- - dice - Sembra che tutto sia fermo (o al massimo stia scivolando verso il basso). Alcuni giorni fa è entrata in funzione la nuova Assemblea legislativa: l’opposizione non ha partecipato, vista l’inutilità, giacché si sa in anticipo chi vince. Si dice che vogliono passare ad una struttura di tipo comunale, in sostanza aumentare il controllo sulla popolazione, come se già non fosse sufficiente lo stato attuale”.

A livello economico la novità più rilevante è l’arrivo di altre monete come il dollaro, il peso colombiano e l’euro. “La moneta locale praticamente non esiste più. - racconta Sante - Si parla di togliere altri 5 o 6 zeri. Per anni il presidente Maduro ha tuonato contro il ‘dollaro criminale’: ora dice che è una fortuna che ci sia il dollaro. Ma il dollaro e i pesos non sono per tutti. Qualche dollaro lo riceve chi ha familiari all'estero, molti sopravvivono con queste entrate: sono più di cinque milioni i venezuelani espatriati. Qui tutti cercano di aprire un negozietto, o allestiscono un banchetto per strada, per avere qualche entrata, giacché lo stipendio mensile ufficiale è attorno a 1 dollaro. E la merce non costa poco, dato che la maggior parte deve arrivare dall'estero”.

Chiedo a padre Sante di condividere con podisti.net anche la situazione della pandemia da Covid19 in Venezuela. “Le cifre ufficiali fanno un po’ sorridere: si parla di 3 o 4 morti al giorno, ma solo qui nella nostra zona sono molti di più. Non si fanno tamponi e la gente si cura a casa come può. Tutti hanno il timore di andare in ospedale, perché il più delle volte da lì si esce defunti… La soluzione del governo per combattere il virus è di fare una settimana libera e una no. Praticamente per strada non si nota alcuna differenza”.

E per le attività pastorali nelle chiese come vi regolate? “Le autorità ecclesiali ci dicono di utilizzare lo stesso schema delle settimane alterne. Abbiamo provato ad aumentare il numero di celebrazioni in modo che, con le precauzioni del caso, la gente possa distribuirsi e conservare la distanza... ma nelle celebrazioni dei battesimi, o delle prime comunioni, al termine tutti si accalcano per fare le foto! Stiamo lavorando per rafforzare l’impegno della Caritas. Ci arrivano farmaci dalla Spagna che distribuiamo in maniera oculata”.
Eppure, si corre anche nelle situazioni difficili.

 

 

 
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