Maratoneta solitario dalla collina al mare: la mia Barchi-Fano
18 Luglio - Il “malo male” da molti mesi ha imposto anche l'annullamento di molte manifestazioni sportive e tra queste anche molte maratone. In alcuni casi mi ero impegnato a correre le maratone in solitaria, ma utilizzando un “surrogato” del percorso originale. Stesso chilometraggio ufficiale (42195 metri), ma differente percorso, che nulla aveva a che fare con l'originale. Il motivo principale era quello di non poter raggiungere il luogo effettivo causa il “colore delle regioni”, che impediva di fatto il muoversi. A questo motivo si deve aggiungere che ricordare il percorso di certe maratone è praticamente impossibile. Ma ci sono maratone che hanno lo stesso percorso invariato da molti anni (vedi la “Maratona del tricolore” di Reggio Emilia) od un percorso “lineare”, come quello della “ColleMarAthon”. Con Ferdinando lo scorso anno avevamo deciso di correre in solitaria la maratona di Reggio, ma per il motivo prima enunciato abbiamo dovuto rinunciare.
Discorso diverso per la maratona che da Barchi raggiunge Fano. Ho approfittato di una breve vacanza da quelle parti per poterla correre. Beh, se devo essere proprio onesto, è la corsa il motivo della … vacanza. Il problema principale era quello di raggiungere la località di partenza, poi … piano piano avrei raggiunto il mare correndo in autosufficienza. Ma si sa che dietro un grande (diciamo “grosso” nel mio caso) maratoneta c'è sempre una grande donna, nel mio caso Rossana, che in modo del tutto autonomo ha deciso di fare, come nelle corse ciclistiche, il mio direttore e di seguirmi nella mia un po' pazza impresa, vista la stagione. Come un bravo direttore sportivo, nella giornata di sabato ha percorso in auto il tracciato di gara e segnato diligentemente sul suo personale “road book” le varie aree in cui avrebbe potuto sostare il giorno dopo.
Il tracciato di gara, per motivi contingenti, ha subito alcune variazioni. A Mondavio, non potendo transitare nel castello, ho dovuto “aggirarlo” allungando di qualche centinaia di metri, Di contro il percorso si è accorciato raggiunta la statale 16; infatti la folta vegetazione impediva il passaggio sotto il ponte. Ultima piccola variazione alla fine del molo, dove non era presente la passerella (viene solo montata in occasione della gara), e quindi si doveva ritornare sui propri passi. Prima di prendere la via del molo, ho allungato per recuperare i metri mancanti (circa un centinaio). Alla fine la lunghezza risultava perfettamente coerente con la classica distanza.
Partenza alle sette, beh, più o meno. Come già detto in altre occasioni, il vantaggio di essere oltre che atleta anche organizzatore mi permette di gestire gli orari di partenza in tutta tranquillità: in pratica, appena pronto … parto!
Nonostante sia luglio e con il sole, la temperatura è nelle prime ore accettabile, sarà per il fatto che siamo in collina, sarà per il fatto che spira una leggera brezza che apprezzo, anche se spira in senso contrario. Il mio “direttore sportivo”, anche se alla prima esperienza, si dimostra all'altezza. Lo incontro ogni tre/quattro chilometri, in zona ombreggiata. Mi fermo un attimo e, dopo aver bevuto acqua fresca, riparto e sento alle mie spalle la voce che mi dice: “Stai attento, mi raccomando ...”. Il traffico è quasi assente e le poche auto viaggiano ad un'andatura non sostenuta.
Passata la mezza maratona, una gradita sorpresa: vedo in lontananza un figura conosciuta che si avvicina: è Annibale, il “deus ex machina” della ColleMarAthon. Oggi, abbandonati gli abiti da general manager della manifestazione, ha indossato quelli da podista e mi farà compagnia per un buon tratto della gara. Correre al suo fianco mi fa aumentare l'andatura; alla fine il tempo sarà inferiore a quello previsto. Per fortuna ci “riposiamo” per qualche minuto a casa sua, che si trova lungo il percorso, al venticinquesimo chilometro. Ne approfitto per fargli dono della medaglia (eh sì, anche questa gara ha la sua medaglia) e ricevere la maglietta della manifestazione. Maglietta? Magliette! Infatti me ne dona pure per i nipotini e per Rossana. Pensandoci bene, credo che il più felice sia Annibale, che riesce a liberare un po' di spazio in magazzino. Facciamo un altro tratto di strada assieme.
Sono di nuovo solo, ma la strada fortunatamente scende, il mare è vicino, come è vicina la fine della gara. Il passaggio nel centro di Fano non è mai agevole, a causa del fondo sconnesso. Oggi è più difficoltoso per la presenza del mercato settimanale e di quello dell'antiquariato. Sbaglio strada un paio di volte, ma alla fine ritrovo la “retta via”: non sarà qualche centinaio di metri in più a togliermi il sorriso. All'arrivo trovo ad accogliermi il mio “direttore sportivo”, ora in veste di fotografo. Non può assumere i panni della miss che mi mette la medaglia al collo, in quanto non abbiamo portato quella di scorta. Il suo sorriso sopperisce alla mancanza della medaglia.
Tempo ufficiale del vincitore 5h35'35”! Questa è stata la 13^ maratona corsa nell'anno e la mia 12^ vittoria. Avrei potuto vincere anche la BAM disputata a Brescia il mese di maggio … se solo avessi corso da solo!
Un grazie particolare ad Annibale, mio compagno di corsa per un tratto della maratona, ed a Rossana, il mio “direttore sportivo”, e non solo!
Lascia un commento
I commenti sono a totale responsabilità di chi li invia o inserisce, del quale restano tracciati l'IP e l'indirizzo e-mail.
Podisti.Net non effettua alcun controllo preventivo né assume alcuna responsabilità sul contenuto, ma può agire, su richiesta, alla rimozione di commenti ritenuti offensivi.
Ogni abuso verrà segnalato alle autorità competenti.
Per poter inserire un commento non è necessario registrarsi ma è sufficiente un indirizzo e-mail valido.
Consigliamo, tuttavia, di registrarsi e accedere con le proprie credenziali (trovi i link in fondo alla pagina).
In questo modo potrai ritrovare tutti i tuoi commenti, inserire un tuo profilo e una foto rendere riconoscibili i tuoi interventi.