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Ott 30, 2021 Vincenzo Carulli 1964volte

Tirana, simpatico mordi-e-fuggi, ora o mai più

Tirana, simpatico mordi-e-fuggi, ora o mai più V. Carulli - R. Mandelli

17 ottobre - Non potevamo perdere anche questa opportunità. Nella nostra continua ricerca, avevamo saputo che - quest'anno, per la prima volta - si sarebbe tenuta la maratona di Tirana, in Albania.

Che dire di più, ci siamo subito dati da fare. Il viaggio non era un problema, si trovano facilmente collegamenti aerei con Tirana, e nemmeno la soluzione logistica: abbiamo optano per un piccolo appartamento per avere massima indipendenza. L'iscrizione è risultata un po' difficoltosa, credo a causa di problemi di collegamento tra i sistemi di pagamento. Piccole difficoltà che comunque abbiamo risolto.

Eravamo in quattro avventurosi, e il solo timore era quello dei vincoli per i viaggi verso paesi extracomunitari, e relative prescrizioni per sicurezza sanitaria. Il certificato di vaccinazione non era sufficiente, al rientro avremmo dovuto presentare anche il risultato negativo di un tampone, oltre al "passenger locator form", l'ultimo e più recente incubo per tutti coloro che viaggiano con aerei.

Un po' di scocciature, ecco tutto. Ma siamo purtroppo rimasti in due, io e l'indomito Mario. Siamo partiti di mattino presto in volo da Pisa; all'arrivo una giornata di sole, calda, ed un rapido tragitto con bus verso il centro della capitale.

Nella piazza centrale "Scanderberg" c'erano le postazioni per accogliere gli iscritti e gli addetti stavano già predisponendo il necessario per la gara del giorno dopo.

Avevamo già fatto l'abitudine all’incontro con persone che parlavano l'italiano, non è stata quindi una sorpresa conoscere Ermal, che in qualità di coordinatore della organizzazione ci ha illustrato le procedure.

Elevata attenzione e controllo della situazione sanitaria: a tutti i runner veniva effettuato un tampone rapido, e solo con la conferma del risultato negativo si poteva ritirare il pettorale e partecipare alla gara. Una attenzione ed un impegno organizzativo che ho riscontrato solo in occasione della maratona di Vienna del mese precedente.

Un tampone, ma senza certificazione, purtroppo!

Quindi abbiamo colto l'occasione per chiedere indicazioni agli operatori sanitari stessi per l'esecuzione di un secondo tampone, certificato, condizione necessaria per ripartire e rientrare in Italia dopo la gara. Il nostro amico Ermal si è quindi offerto gentilmente di accompagnarci e con l'occasione dapprima ci ha parlato dell'evento e poi della città, della sua storia, stili architettonici e cambiamenti nel corso degli ultimi anni.

Abbiamo quindi saputo che questa maratona è stata organizzata con cautela, si trattava della prima edizione, con il supporto della Ambasciata della Grecia ai fini della certificazione. La limitata pubblicità era quindi dovuta al timore per il necessario rodaggio dell'organizzazione.

Durante il percorso abbiamo notato numerosi palazzi costruiti nel periodo del ventennio di Mussolini, ed l’apprezzamento degli abitanti per questo nostro lascito.

Risolto il problema del tampone, ci siamo recati presso l'appartamento, con il supporto di un simpatico tassista locale, che - ovviamente - parlava anche lui benissimo l'italiano, stavolta con una cadenza ed accento inconfondibili.

Troppo simpatico, così abbiamo preso accordi per il lunedì mattino. Le regole sanitarie prevedevano il coprifuoco fino alle 6 del mattino: solo i trasferimenti con taxi per valide motivazioni erano permessi. Quindi, considerando che il nostro volo partiva proprio alle 6 del mattino, avevamo previsto una levataccia alle 3 del mattino con trasferimento in taxi, per arrivare, come richiesto, almeno due ore prima all'aeroporto. Il nostro tassista ci ha assicurato che ormai questa era quasi una normalità.

Immancabile una puntatina al supermercato, dove hai la possibilità di conoscere meglio le abitudini ed eventuali peculiarità. A parte l'interesse per latte, frutta e biscotti, la nostra attenzione è stata richiamata da alcune scatolette inconfondibili: latte condensato! Un tuffo nella giovinezza, il ricordo del sapore..., chi della nostra età non rammenta la delizia del latte condensato, spesso oggetto delle nostre incursioni da bambini al frigorifero...? Beh, stavolta la nostra colazione avrebbe avuto un altro sapore...

La sera ci siamo ritrovati con Ermal, che prima ci ha fatto da cicerone, per i viali principali della capitale, e poi ci ha portato in un delizioso ristorante dove abbiamo assaggiato delle specialità locali e un carico di carboidrati con delle ottime pizze.

Il giorno della gara si presentava ottimale, cielo coperto e temperatura fresca.
Partiti tutti insieme, lentamente i gruppi di runner si sono distribuiti lungo un percorso che si sviluppava in parte a raggiera sui lunghi viali che si affacciavano alla piazza principale e in parte attraverso un bellissimo parco cittadino.
La maratona consisteva in due giri, il tipico raddoppio della mezza maratona, ormai giunta alla V^ edizione. 
Il circuito era ben controllato, e presidiato regolarmente. La circolazione delle vetture è stata limitata all'esterno per tutta la durata della manifestazione, dalle ore 8 del mattino alle ore 17 del pomeriggio. Una vera manifestazione di attenzione e riguardo verso i partecipanti.

Una giornata ideale, cielo coperto e temperatura fresca hanno favorito  la buona riuscita dell‘evento e la soddisfazione da parte nostra di averla corsa in maniera gradevole.  La cena nelle vicinanze del vecchio castello, con pietanze tipiche del territorio, è stata l’epilogo di una bella giornata in cui fatica e spensieratezza sono andate a braccetto!! 

Il tempo di dormire 4 ore e poi il taxi a buon mercato del nostro  simpatico albanese ci ha portato in aeroporto in tempo utile per il disbrigo  di tutte le pratiche anti COVID,  e da lì il ritorno in Italia, senza stress.

La prossima sarebbe stata quella in Romania (Bucarest) o forse quella in Montenegro, ma ... notizie di questi giorni, con il nuovo decreto dal 26 non è più possibile viaggiare in questi paesi, Albania inclusa...Tutto rimandato al 2022.

Che dire, cerchiamo di recuperare il tempo perduto ma ogni volta ci sono fino all‘ ultimo i soliti interrogativi!

Ha collaborato Mario Gianfranco Ferri

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