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Feb 26, 2018 Alexio D'Alessio 2353volte

Roma – 4^ X Milia, vincono Prodius e Casasanta

Il podio maschile Il podio maschile Foto profilo Facebook

Quarta edizione di questa manifestazione che è diventata una delle più partecipate gare romane, anche se si disputa sull’insolita distanza di 14,8km corrispondenti alle vecchie 10 milia romane, che danno il nome alla manifestazione.

Partecipo per il quinto anno consecutivo, anche se cinque anni fa aveva un’altra denominazione; il mio obiettivo è farla a 4’25” di media, cercando di migliorare l’ora quattro minuti e cinquantuno secondi del 2017, “provando” a tenere la media in cui vorrei correre la Roma-Ostia, tra due settimane.

E’ una fredda mattinata, ma per fortuna la pioggia ci grazierà; la temperatura è di poco sopra lo zero, anche se con il passare delle ore aumenterà di qualche grado.

Si ricorda chi ha “partorito” la manifestazione nel 2004, il Generale Calligaris, anche se si svolgeva in un altro luogo della Capitale.

Prima della partenza suona l’inno nazionale, con annesso insolito alzabandiera, e dopo questo cerimoniale avviene la partenza delle hand-bike e dopo pochi secondi quella nostra.

Sono previsti più di duemila partecipanti  e, nonostante ci metta più di un minuto a passare il tappetino rilevamento tempo della partenza, grazie ai vialoni del percorso si corre abbastanza bene: effettuo il primo km a 4’33”.

Al chilometro e mezzo passano sul controviale i primi che sono già al secondo, c’è già in testa un gruppetto di 5-6 persone.

La cosa più bella di questa gara, grazie alla morfologia del percorso, è che ti dà la possibilità di vedere i primi, sul controviale opposto a quello che stai percorrendo, in tre diversi momenti clou della “lotta”: al loro 2°,10° e ultimo km.

Cerco di essere costante sul ritmo che mi sono prefissato, anche se devo recuperare qualche secondo, dopo il primo km un po’ lento; il terzo, aiutato da un tratto leggermente in discesa, lo faccio a 4’15”, lo pagherò successivamente.

Il tratto più brutto è all’inizio del 5°km dove la strada si restringe ed è piena di buche, quindi si deve far attenzione su dove si poggiano i piedi.

Al 5° km la mia media è di 4’27” e cerco di mantenerla anche se non è facile, dato che i saliscendi si susseguono senza quasi rendertene conto, compreso un sottopasso in discesa, e quattro-cinque salitelle corte ma abbastanza ripide, che mi fanno abbassare il ritmo rischiando di andare “fuori giri”.

Quasi al 10°km si ritorna in zona partenza, precisamente all’inizio del vialone in cui era posizionato l’arco di partenza, dove vi è il ristoro, seguito dal tappetino rilevazione tempo intermedio dei 10km, senza display: il mio passaggio avviene in 44’47”, mantenendo la media del 5° km.

Dopo circa 500 metri ho un momento di crisi che dura più di un km e non riesco più a tenere questa media, dato che faccio l’11° in 4’39” ed il 12° a 4’50”; poi, aiutato da un tratto abbastanza lungo in leggera discesa, mi riprendo tornando al ritmo di prima.

Questo “momento” coincide con l’incrocio sul controviale con i primi, dato che il mio 11° km corrisponde al loro ultimo.

L’ultimo km e mezzo è costituito dal controviale della partenza tutto dritto e in leggera discesa, la quale si accentua negli ultimi 150 metri: mi sento bene, ma non vorrei “scoppiare” partendo troppo presto; faccio il 14° a 4’12” e gli ultimi 800 metri a 4’09”, riuscendo a superare decine di runners.

Concludo la mia fatica in 1h06’16, ad una media di 4’29”/km, classificandomi al 483° posto ssoluto su 2193 arrivati.

I vincitori risultano essere il moldavo Roman Prodius (LBM Sport), che bissa il successo del 2017, con il tempo di 47’42”; tra le donne si classifica prima, nonché 61^ assoluta, Laura Casasanta (G.S. Cat Sport), con il tempo di 57’06”.

Una bella manifestazione, sempre molto partecipata (circa 200 arrivati in più rispetto al 2017): da lodare i due ristori intermedi con acqua in bottigliette; da criticare il ristoro finale, dove oltre alla frutta non c’era nulla di commestibile; il pacco gara, costituito dalla sola maglietta tecnica della quale, più o meno a metà degli arrivi, non vi era più disponibilità di taglie; ho notato, infine, che il numero dei km segnato per terra era poco preciso, mentre quello dei cartelli delle milia romane lo era di più.

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