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Feb 21, 2022 Massimo Muratori 1652volte

La "Magnifica Salodium" fa il pieno di atleti e di elogi

Da padri a figli, nel segno dello sport Da padri a figli, nel segno dello sport M. Muratori - R. Mandelli

Salò (BS), 20 febbraio -  I vizi, si sa, sono difficili da perdere! E quando il vizio si chiama Trail Running,  per chi scrive, difficilissimo.
A indurmi a iscrivermi quindi alla "Magnifica Salodium", pur sapendo di avere un concreto problema a un ginocchio, è stato il desiderio di respirare ancora una volta il profumo dei sentieri con un pettorale sulla pancia.

Parliamo della gara facente parte del circuito Trail UISP e ottimamente organizzata dal Garda Running ASD, sviluppando due circuiti competitivi rispettivamente di 23 km con 1.050 metri di dislivello, e il secondo di 15 km con 650 metri D+; a completare la kermesse un circuito non competitivo di 8 km con 250 mt. D+.

Importanti i numeri dei partenti: 316 nel lungo, 158 nella 15km e 300 non competitivi, evidentemente il Covid ha innalzato la voglia di trail, e questa gara merita certamente un tale interesse.

Gli indicatori delle cose fatte per bene si vedevano già il sabato pomeriggio alla distribuzione dei pettorali e pacco gara, compresa addirittura la bella medaglia che causa Covid non poteva essere consegnata all'arrivo, con la zona partenza già in allestimento.

La domenica, due partenze separate per le due gare precedute da quella dei non competitivi: primi km tra le stradine di Salò per allungare il gruppo e, dopo un coreografico passaggio sul lungo lago si inizia a salire, prima su asfalto e poco dopo su un ripidissimo sentiero, che avevo percorso in ottobre in una gita con la consorte Marina: sentiero che permetteva di godere di un bellissimo panorama su un lago purtroppo ancora un po’ offuscato dalla foschia. È su questo sentiero così come sulle successive ripide salite che ho avuto le piccole soddisfazioni di giornata, permettendomi di sorpassare alcuni concorrenti in evidente difficoltà causa pendenze importanti.

Sul resto del percorso ho invece pagato pegno al mio ginocchio che mi ha costretto ad una andatura molto turistica, col paradosso di essere quasi più veloce nei tratti pianeggianti che non in discesa; il lato positivo è stato che ho potuto godere appieno di panorami e sentieri veramente suggestivi che nulla hanno da invidiare a percorsi alpini di quote ben maggiori. Non esagero nel dire che in un paio di salite si sarebbe potuto pensare di essere su passi valdostani.

Perfetta la tracciatura del percorso, la dislocazione dei ristori che definirei quasi esagerati su una gara così breve, presenza di volontari ad ogni incrocio sempre pronti ad un incoraggiamento che il mio lento incedere evidentemente suscitava; obbligatorio ricordare il gruppo che alla Croce del 17mo km faceva un tifo indiavolato con tanto di campanacci....Valdostani appunto!

Si dice che non si dà mai il massimo dei voti per stimolare comunque a migliorare, ma in questo caso il mio giudizio dopo oltre 10 anni di gare è sicuramente un bel 10, e magari lasciamo da parte la lode per la prossima edizione.

Per dovere di cronaca: primi classificati nella 23 km   Enrico Gozzini   (GS Fraveggio) in  1.45'45", e  Fabiola Conti  2.04'40".

Nella 15 km: Patrick Bazzoli   (S.A. Valchiese) 1.11'37"  , e Serena Angela (Atletica Montichiari)   1.23'30".

A proposito di prossima edizione, e parlando di me, so che non sarò ai nastri di partenza, avendo deciso di rinunciare alle gare per evitare guai fisici più seri: come consigliato dai medici, e come ho sempre sostenuto che avrei smesso quando fossi arrivato ultimo. Ieri non è successo, ma con la 308ma posizione su 313 arrivati ci sono andato vicino.

Una coincidenza positiva però c'è stata: mentre io chiudevo la gara in 4 ore e 1 minuto mio figlio Massimiliano si piazzava al 20mo posto della 10miglia Strapanaro  di San Damaso (MO), col tempo di 1 ora e 1 minuto: è ora di passare il testimone!

 

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