Brescia Marathon 2022: con Rosario l'alpino dopo otto anni...
13 Marzo - A marzo ritornano sotto i nostri tetti le rondini e nella città delle Rondinelle ritorna la maratona, anzi la BresciaArtMarathon; lo scorso anno si disputò a fine maggio, in quanto le restrizioni dovute al “malo male” consigliarono il cambio data dopo l'annullamento dell'anno precedente. Essere presente alla maratona di Brescia è per me quasi un dovere: è un mio modo di onorare la memoria del decano delle maratone italiane, Giuseppe “Beppe” Togni, che, pur non avendo mai fatto parte ufficialmente dell'organizzazione, l'ha sempre ritenuta la “SUA MARATONA”. Come lo scorso anno, è la mia prima maratona ufficiale dell'anno (beh, le quattro corse sul circuito della Roncola, seppure su un percorso omologato FIDAL e, per inciso, tutte vinte da me, non rientreranno in nessuna statistica ufficiale, ma saranno solo una crocetta nella mia personalissima statistica). Personale ma certamente più veritiera e corretta di molte altre … acc mi sto avventurando su un sentiero minato, per cui termino.
La mia presenza non era per nulla sicura; infatti sono un “maratoneta testone” e forse anche un po' …., beh, lasciamo perdere: se decido di partire per la gara so già che devo terminarla e molte volte questo non è una cosa saggia ed intelligente. Ho un ginocchio dolorante, ho subito una piccola operazione, è prevista una temperatura rigida e … sono un vecchietto. Giusto sabato ho spento sulla torta di compleanno 71 candeline. In realtà una sola, in quanto, se le avessi accese tutte, avrei avuto dei problemi per via dell'aumento della temperatura globale del pianeta. Però … però ci sono dei fatti che mi impongono di partecipare. Il primo l'ho già accennato. Mancare alla maratona di Beppe sarebbe un affronto che lui da lassù non capirebbe; di sicuro ci rimarrebbe molto male. Alla partenza ci sono Mattia ed Angelo, che per la loro seconda maratona hanno scelto, su mio consiglio, proprio Brescia. Ed infine l'amico Rosario ha deciso di onorare la sua promessa fatta quasi otto anni fa (per essere precisi il 12 aprile 2014) di correre una maratona al mio fianco. Dopo tutto questo potevo forse mancare all'appuntamento? Certo che no! Un ultimo motivo mi ha fatto decidere per la mia pazzia: l'organizzazione ha previsto un autobus per atleti ritirati che, a differenza degli anni scorsi, dove era posizionato al 30° chilometro, quest'anno avrebbe seguito gli ultimi atleti. Partenza da Bergamo che è ancora buio, ma con un autista d'eccezione: Roberto Benigni. Eh sì, oggi sono proprio fortunato, anche se l'accento non mi sembra proprio toscano, ma forse sono io che sono ancora un po' assonnato. Perfetta come sempre l'organizzazione in zona partenza; questo è sì opera degli addetti ai vari servizi, ma anche merito del comportamento responsabile degli atleti. Assegno un bel 10 pieno alla gestione dei parcheggi. Incontro Rosario poco prima della partenza e, sebbene lui abbia la possibilità di partire con la prima ondata, decide che oggi manterrà fede alla sua promessa.
“Pronti, partenza … via!” direbbe il mio nipotino. Eccoci quindi in gara e … ultimi. Eh sì, non abbiamo neppure corso i “rotti” della maratona, cioè i 195 metri, che dietro di noi ci sono solo le motociclette dei Vigili Urbani, che hanno il compito di chiudere in sicurezza la corsa. A questo punto abbiamo una certezza: nessuno ora potrà superarci. Eccoci al primo chilometro. Un nodo alla gola: stiamo passando accanto all'ultimo traguardo terreno di Beppe; gli vorremmo dare un breve saluto di “persona”, ma vediamo il cancello del cimitero di Monpiano chiuso. I primi chilometri passano, lentamente, ma passano. Ora corro più tranquillo: il dolore al ginocchio è solo un fastidio e discorrere con Rosario è piacevole e libera la mente. Riusciamo anche a raggiungere qualche altro atleta ed è l'occasione per condividere la fatica della corsa con il piacere della compagnia.
Ristori un po' spartani, ma con il personale che ha sempre una parola di incitamento. La gestione della sicurezza lungo il percorso è affidata agli alpini e l'alpino Rosario ha sempre una buona parola per loro. Oggi sta correndo in scioltezza e mi confida che nota particolari lungo il percorso che gli altri anni non aveva notato, anche se giudica il percorso deludente. Beh, condivido questa sua affermazione, ma d'altro canto questo è quello che offre la periferia di Brescia.
Eccoci a metà maratona, non sento il dolore al ginocchio, ma la schiena si fa sentire. “Stai correndo storto, Fausto ...” è la voce del buon samaritano Rosario. “Hai ragione, ma almeno … corro”. Eccoci al 30° chilometro; raggiungiamo Matteo, che è alla sua prima maratona e sembra un po' in difficoltà, ed è vero, se riusciamo a superarlo. Nel 2014 scrissi di Rosario: “Quando non è “accompagnatore”, è “motivatore”: se durante una competizione vede una persona in difficoltà che vuole abbandonare la gara, fa di tutto per convincerlo a non farlo.”. Da ora in avanti sarà così. Visto il suo buon cuore, diventa anche “vivandiere”. Infatti approfitta di una sosta al bar per un ristoro personale, una “birretta”, per prendere una nota bevanda gassata e passarla a Matteo.
Transitiamo nel centro di Brescia, in Piazza della Loggia, che percorriamo in parata con la bandiera della pace al vento. Il gesto è apprezzato da molti che applaudono. Negli ultimi chilometri Matteo si stacca; Rosario lo invita a “non mollare” e stare con noi; io rallento. Rallento non tanto e non solo per aspettare l'amico, ma … per dare un po' di sollievo alla mia schiena. Così più volte, Matteo diventa la nostra ombra e, si sa, l'ombra non può staccarsi più di tanto. In lontananza vediamo l'arco che indica il traguardo; ecco di nuovo la bandiera della pace al vento. La nostra corsa è finita. Doloranti ma felici abbiamo tagliato il traguardo: 5h 40' 59” indica il cronometro.
Che presto, anche nella lontana Ucraina, il popolo di quel paese possa vedere terminare la sua sofferenza!
Io e Rosario abbiamo terminato la gara nelle ultime posizioni, portando la bandiera della pace; altri nostri compagni hanno saputo tenere alta la bandiera dei Runners Bergamo: Giuditta si è classificata prima nella categoria SF40 (3h 32'12”), Pasquale ha vinto la categoria SM45 (2h 47' 23”), mentre il nostro segretario Mario, tra una scartoffia e l'altra, trova anche il tempo di classificarsi in prima posizione nella sua categoria SM65 (3h 41' 44”).
Infine un benvenuto tra i maratoneti a Matteo, che ha saputo stringere i denti e terminare la sua gara (poteva forse essere diversamente, visto l'incitamento continuo di Rosario?) ed un bravo ai miei due amici, Angelo e Mattia, che sono ormai veterani in maratona (uhhhhm, forse qui Stefano, il massaggiatore, non sarà d'accordo e forse ha ragione: è solo la loro seconda!).
Un grazie particolare a Rosario, che ha mantenuto fede alla sua promessa e mi ha aiutato a “portare a casa” la mia BresciaArtMaraton, anzi la maratona di Beppe!
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