Milano Marathon: tutto bene, tranne l’ultimo ristoro (e i numeri)…
3 Aprile - Dopo due anni di forzato stop dovuto al “Malo Male”, i maratoneti si riprendono, per un giorno, la città di Milano. Sono circa 13.000 i podisti che hanno partecipato alla maratona delle città meneghina. Quest'anno la gara, giunta alla 20^ edizione, prendeva il nome di “Telepass Milano Marathon”, la gara individuale, e “Lenovo Relay Marathon” la gara a staffetta, gara non competitiva. Per essere precisi, lo scorso anno si è disputata una maratona a Milano, ma, come diceva il comitato organizzatore: “La maratona in programma il 16 maggio 2021 non è la 20^ edizione della Generali Milano Marathon, ma un’edizione speciale riservata ad un numero limitato di atleti veloci”. Alla fine furono 86 gli atleti classificati e tutti con un tempo inferiore alle tre ore.
Come nell'ultima edizione, l'organizzazione ha predisposto solide misure di sicurezza, aggiunte alle già stringenti misure ANTICOVID. Controllo capillare della documentazione relativa alla situazione sanitaria personale di ogni atleta al ritiro del pettorale di gara. Controllo tramite accessi riservati al parco Montanelli con metal detector e controllo visivo del contenuto delle sacche trasparenti con il ricambio post gara. Essere un "Runners Bergamo", come già più volte ribadito, ha i suoi vantaggi. Infatti, al ritiro dei pettorali di gara per quasi tutti gli atleti ci ha pensato il nostro solerte segretario Mario, che in “solo un paio d'ore” ha espletato tutte le funzioni burocratiche per tutti noi. Anche l'ingresso al parco si è rivelato agevole, solo qualche minuto di coda, ma in perfetto ordine e senza nessun problema. Merito questo della professionalità degli addetti ed alla buona educazione degli atleti. Un solo dubbio mi è rimasto: se “tutto” era già stato controllato e verificato come regolare in precedenza, come mai per entrare nei tendoni riservati al cambio era richiesto il green pass? Mah, eccesso di zelo? Nessun problema per la consegna e ritiro della borsa con il cambio: numerosi i posti di consegna, addetti professionali e gentili.
Giornata fredda e nuvolosa, ma agevole per la corsa, una volta partiti. La maratona di Milano ha sempre avuto dei problemi con gli spugnaggi, vuoi per la mancanza di spugne, vuoi per la mancanza di acqua in alcune postazioni. Quest'anno il problema è stato risolto in modo drastico: nessuna zona spugnaggio. In effetti, visto il tempo, non se ne è sentita la mancanza, anzi è stato un vantaggio, infatti sono aumentati i ristori. Percorso simile a quello dell'ultima edizione con tratto iniziale in centro ed il passaggio, poteva forse mancare, accanto alla Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria, il Dòmm de Milan, ok, il Duomo. Qui anni fa terminava la gara, ora si passa all'inizio. Correre in centro ha il vantaggio di potersi distrarre osservando i monumenti, ma lo svantaggio di correre su di un fondo abbastanza sconnesso di pavè, percorso che ripercorreremo nella parte finale.
Abbinare alla maratona anche una gara a staffette, che più che correre (tranne alcune eccezioni) pensano a far beneficenza, ha indubbiamente aggiunto valore alla manifestazione. Di certo ne traggono beneficio le associazioni benefiche che “supportano” le staffette, vuoi per la raccolta di fondi vuoi per fare conoscere gli scopo delle associazioni stesse, ma ne traggono beneficio pure i maratoneti, beh, buona parte di essi … diciamo quelli che come me occupano la seconda parte del gruppo, in quanto hanno la possibilità, non solo di liberare la mente dalla gara ad ogni cambio staffetta per un tratto lungo più di un chilometro, ma di ricevere anche incitamenti a proseguire, ed in alcuni momenti si fa pure gara comune, soprattutto verso la fine, dove i maratoneti sono, come direbbe Forrest Gump “... un po' stanchini ...”, mentre per molti di loro anche i pochi chilometri del loro tratto di staffetta sono come una maratona. Terminato il tratto in periferia, dopo essere passati accanto al duomo laico di Milano, lo stadio San Siro, rieccoci in centro. Ricordo le prime edizioni della maratona, dove erano frequenti i diverbi tra automobilisti ed atleti ed il suono dei clacson era la colonna sonora della maratona; ora sono solo un ricordo.
Incroci presidiati sia da volontari che da Vigili, automobilisti più tolleranti e gestione del traffico intelligente, almeno nella posizioni finali della gara; se il distanziamenti degli atleti lo consentiva, venivano fatte passare le auto, in tutta sicurezza per gli atleti. Eccomi all'ultimo chilometro e come un fantasma appare Ferdinando, che anche quest'anno ha dovuto rinunciare a correre. Prime foto in gara e … ultimo sforzo. 5h 17' 41” dice il cronometro sotto lo striscione d'arrivo! Termino qui il post e spiego il titolo. Come lombardo vorrei che la maratona di Milano non avesse nessuna sbavatura, ma, come Pecora Nera, non posso che rilevare che anche quest'anno c'è stato un piccolo neo: nel parco del castello Sforzesco doveva essere presente un punto di ristoro, cartelli ne segnalavano la presenza, ma la segnalavano solo, in quanto al nostro passaggio si vedevano tavoli piegati, bottiglie e bucce di banana sparse per terra e null'altro. E vabbè …
Come ultima annotazione (positiva), segnalo che quest'anno la data della maratona di Milano non coincideva con quella di Roma. Un vantaggio per tutte e due le manifestazioni, anche se per i numeri devo assegnare la palma del vincitore alla maratona lombarda. Non lo dico io, lo dicono (per quel che valgono) i numeri, su cui però andrebbero fatte le tare già contenute in questo articolo: http://podisti.net/index.php/commenti/item/8505-diamo-i-numeri-ovvero-la-battaglia-di-maratona.html
12.534 gli atleti presenti a Milano: 5186 in maratona (Scuderi precisa: di cui 4888 agonisti e 298 "turisti" non competitivi) e 1.837 staffette per un totale di 7.348 atleti (d'accordo, ma quelli non contano per la maratona: c'è chi ha corso 6,5 o 8,5 km)
9.772 le presenze di Roma: 8.392 alla “Run Rome the Marathon” (ma solo 5484 agonisti; qui i "turisti erano molti di più, ben 2906) e 345 staffette per un totale di 1.380 atleti alla “Run4Rome”.
Sembra che finalmente la FIDAL si sia data una regolata sul calendario delle maratone … o forse no! A 164 chilometri dal capoluogo lombardo, a Limone sul Garda (BS), si è disputata la "LG42 – Showdown" (657 classificati) e la "LG21 – The test" (755 classificati).
Poi a Russi (RA, 279 km da Milano), terza maratona con quasi 500 classificati.
Lascio al lettore le valutazioni.
4 commenti
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Giovedì, 07 Aprile 2022 19:28
inviato da Tommaso
FIDAL dovrebbe impedire che le città competano nell'organizzazione di grandi eventi, piuttosto dovrebbe armonizzare le gare per permettere, a chi lo desideri, di partecipare a più manifestazioni.
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Mercoledì, 06 Aprile 2022 22:50
inviato da Barbara
Praticamente siamo arrivati insieme :-D
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Mercoledì, 06 Aprile 2022 20:04
inviato da Oggionorun
Io ho fatto la staffetta per gli special olimpics. Ci abbiamo messo l'anima e chiuso in 3ore e 27 minuti. esperienza bellissima
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Mercoledì, 06 Aprile 2022 05:43
inviato da Andrea Basso
Solo una piccola precisazione sull'ultimo ristoro a cui fai riferimento. Quel ristoro si trovava in un tratto di percorso con doppio passaggio, al km 5 e al km 37,5. Il ristoro era pensato per il passaggio del km 5. Per il secondo passaggio c'era un ristoro al km 36,4 in via Canova (quindi un chilometro prima) ed uno al km 40 (in via Senato). Non si è quindi trattato di un errore nella gestione del ristoro stesso, ma proprio di come sono state distribuite le stazioni di supporto lungo la gara.
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